Stephen Totilo, giornalista di Axios, ha sottolineato un dato relativo all'utilizzo del PlayStation Network che sembra sia sfuggito ai più e che mette bene in prospettiva l'impatto della generazione attuale, quella di PS5: la metà degli utenti attivi mensili provengono ancora da PS4.
Naturalmente Totilo non ha inventato nulla, ma ha sottolineato i dati ufficiali di Sony, svelati in occasione del recente rapporto finanziario della compagnia, in cui si è parlato di 118 milioni di utenti attivi mensilmente su PSN, metà dei quali non hanno ancora fatto il salto generazionale.
Lo stesso evento è stato l'occasione per Sony di svelare le vendite aggiornate di PS5: 59 milioni di unità.
Le generazioni si allungano
Il dato è abbastanza rilevante perché non solo mostra che la metà dei giocatori PlayStation attuali è rimasta alla vecchia generazione, ma anche quanto siano diventate problematiche le transizioni generazionali, ora che i videogiocatori possono registrare degli account legati a una piattaforma, utilizzandoli per accedere ai loro contenuti, anche dopo l'arrivo dell'evoluzione della stessa. Oltretutto molti di loro si aspettano dei nuovi contenuti. Attenzione: non significa che PS5 stia vendendo poco, ma solo che, a differenza di quanto succedeva in passato, le funzioni online e il formarsi di comunità più o meno grosse intorno a certi titoli mantengono attive le vecchie piattaforme, anche economicamente.
Per dimostrare la bontà di quanto affermato, Totilo ha citato direttamente le parole di Hiroki Totoki, CEO a interim di SIE: "Le vendite cumulative di PS5 sono di 59 milioni e più. Comparate ai MAU, comunque, circa la metà delle persone stanno giocando su PS4. Quindi, gestiremo bene la sovrapposizione delle generazioni e incrementeremo i MAU."
Da sottolineare che Totilo ha anche chiesto ai suoi seguaci su X di non commentare con le solite "stronzate da console war", appello che ci sentiamo da sottoscrivere, visto che qui non c'è in ballo alcun confronto, ma solo la presa d'atto che il passaggio tra le generazioni si è fatto enormemente più lungo e sfumato rispetto al passato, tanto che è impossibile per un produttore hardware non pianificare una forma di supporto a lungo termine anche per macchine più vecchie, se non si vogliono perdere per strada milioni di clienti.