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PlayStation, Xbox e Steam non fanno abbastanza per combattere la tossicità, dice una deputata USA

La deputata Lori Trahan accusa Sony, Microsoft, Valve e altre 11 compagnie videoludiche di non fare abbastanza per combattere la tossicità nei giochi online.

NOTIZIA di Stefano Paglia   —   05/03/2023
PlayStation, Xbox e Steam non fanno abbastanza per combattere la tossicità, dice una deputata USA

Stando a Lori Trahan, politica statunitense e membro della Camera dei Rappresentati per lo stato del Massachusetts, Sony, Microsoft, Valve e altre compagnie videoludiche non fanno abbastanza per combattere "l'odio, le molestie e l'estremismo" nei giochi online.

La Trahan lancia un vero e proprio attacco all'industria videoludica con un post sul suo sito ufficiale, basandosi sulle risposte di 14 compagnie videoludiche alla richiesta di informazioni da parte di alcuni legislatori statunitensi sui metodi utilizzati per combattere la tossicità nei giochi online, che potrete leggere nel report dedicato a questo indirizzo.

Le aziende coinvolte sono Activision Blizzard, EA, Epic Games, Innersloth, Krafton, Microsoft Gaming, Riot Games, Roblox, Sony Interactive Entertainment, Square Enix, Take-Two, Tencent, Ubisoft e Valve. Manca all'appello Nintendo, che non sappiamo se non è stata interpellata o se sia sia semplicemente rifiutata di intervenire.

Tra i quesiti posti troviamo ad esempio "come stai valutando e mitigando i rischi e i danni delle molestie in-game e l'estremismo nei tuoi giochi online? Quali piani hai per affrontare ulteriormente questo problema?" e "quali meccanismi hai all'interno del gioco e all'esterno (come siti Web ufficiali, forum e pagine di supporto) affinché i giocatori possano segnalare molestie durante il gioco?".

La Trahan afferma che le repliche dei big dell'industria videoludica interpellati non sono state affatto assicuranti, dato che a suo avviso, "la maggior parte delle società di gioco non è riuscita a rispondere ad alcune delle domande più urgenti dei legislatori" e che dunque non vengono compiuti abbastanza sforzi per combattere la crescente tossicità online. Stando alla sua analisi:

  • 9 aziende su 14 non hanno menzionato le politiche o le azioni che implementano per valutare e mitigare in modo specifico i contenuti estremisti.
  • 7 aziende su 14 non hanno menzionato il modo in cui interagiscono con le comunità emarginate e a rischio che sono maggiormente colpite dall'odio e dalle molestie online.
  • 8 aziende su 14 non hanno o si sono rifiutate di descrivere i report di trasparenza sulla proliferazione di molestie e contenuti estremisti nei loro giochi.
Lori Trahan
Lori Trahan

"Da quando ho inviato richieste alle compagnie videoludiche, ho sentito da genitori di tutta la nazione di quanto siano preoccupati per l'aumento delle molestie e dell'estremismo nei giochi a cui giocano i loro figli", ha affermato la Trahan.

"Dopo aver letto le risposte delle principali società, sono delusa dal fatto che la maggior parte non sia riuscita a rispondere ad alcune delle nostre domande più urgenti, incluso fornirci le loro politiche sull'estremismo, nonché rapporti di trasparenza su questi argomenti. C'è molto lavoro da fare per massimizzare i benefici positivi dei giochi online e affrontare danni reali come le molestie e l'estremismo, ma abbiamo bisogno che queste aziende siano partner in entrambi questi sforzi".

Per offrire un contesto più chiaro alle sue affermazioni, la deputata Trahan menziona alcuni dati raccolti dalla ADL (Anti-Defamtion League) secondo cui "la proliferazione della supremazia bianca e di altre forme di estremismo è aumentata notevolmente, con il 15% dei giocatori sotto i 18 anni e il 20% degli adulti che hanno riferito di aver assistito a proclami di supremazia bianca mentre erano online, più del doppio di quanto riportato dai giocatori l'anno prima. Inoltre, il 77% degli adulti e il 66% degli adolescenti hanno riferito di casi di molestie durante i giochi online, tra cui tre bambini su cinque."