Guardando i voti non esaltanti e le varie compilation di orrori tecnici emersi, in molti pensavano che Pokémon Scarlatto e Violetto potessero rappresentare la fine di un'era per Game Freak e un avvertimento a iniziare a sviluppare con maggiore cura i capitoli della serie. Poi sono arrivati i dati di vendita e tutti sono caduti dalle nuvole: 10+ milioni di copie vendute, con numeri ancora da precisare, nel giro di 3 giorni. Un traguardo che ridicolizza il mega-blockbuster di Sony, God of War Ragnarok, che pure aveva segnato il record come esclusiva PlayStation venduta più velocemente, doppiata di netto da un gioco con un 75 di Metascore. Questo ci dice almeno un paio di cose: la prima è che le valutazioni della critica contano poco o nulla per quanto riguarda i franchise già sedimentati sul mercato, la seconda è che Game Freak risulta avere tutte le ragioni del mondo, alla luce di questi dati, e difficilmente cambierà il suo modus operandi per "migliorare" i suoi giochi.
Bisogna anche dire che Pokémon non è un videogioco ma un vero e proprio "sistema" e che i suoi successi sono soprattutto merito della perfetta organizzazione di The Pokémon Company. I titoli di Game Freak arrivano a rimorchio di una macchina ben oliata e funzionante che parte dal gioco di carte collezionabili e attraversa le varie iniziative multimediali. Sono comunque un elemento indispensabile di questa, non ci sbagliamo: i capitoli dell'epoca Game Boy hanno cementato il successo del gioco in maniera inamovibile, ma ormai si tratta di una macchina che va avanti grazie a tutto il complesso sistema messo in piedi. Anche per questo motivo è poco probabile che Game Freak possa modificare in maniera sensibile il suo modo di sviluppare i giochi: deve mantenere un ritmo che risulta insostenibile per un qualsiasi team anche di dimensioni maggiori, figurarsi se dovesse adottare un livello di produzione paragonabile ai grossi tripla A attuali.
Di fatto, i problemi e l'arretratezza tecnica generale di Pokémon Scarlatto e Violetto non derivano da una presunta pigrizia di Game Freak né dalla scarsa potenza di Nintendo Switch, come spesso emerge dai commenti. Si tratta di un team di circa 170 elementi che si ritrova a far uscire praticamente un gioco all'anno, ultimamente anche di più vista l'intromissione di spin-off come il recente Leggende Pokémon: Arceus.
Soltanto con un'organizzazione simile a quella adottata da Activision Blizzard per Call of Duty sarebbe possibile mantenere un ritmo del genere a far uscire titoli di enorme calibro dal punto di vista della qualità tecnica, ovvero con una rotazione di 3-4 team totalmente al lavoro sulla serie, ognuno dei quali delle dimensioni della stessa Game Freak. Questo fa capire come sia impossibile raggiungere tali livelli e come sia probabile, come abbiamo visto con Pokémon Scarlatto e Violetto, che i giochi possano venire fuori con alcuni problemi.
Prendersi più tempo tra un capitolo e l'altro sarebbe praticamente impossibile: la "macchina Pokémon" è organizzata in modo tale da offrire sempre nuovi contenuti in tutti i suoi segmenti di mercato e questi devono essere necessariamente coordinati: all'arrivo del nuovo videogioco si presenta la nuova ambientazione con relativo Pokédex, si aggiorna il Gioco di Carte Collezionabili e vengono fatte uscire nuove serie d'animazione o film. Non è nemmeno così importante che si raggiungano livelli qualitativi superiori dal punto di vista tecnico, in effetti: il lavoro maggiore che viene effettuato per la serie risiede soprattutto nella progettazione concettuale e di design delle nuove creature e relative ambientazioni, qualcosa che in effetti esula in gran parte del lavoro tecnico della software house. Finora, le evoluzioni più importanti le abbiamo viste proprio con l'arrivo di Nintendo Switch e il passaggio della serie a una rappresentazione 3D, dunque è come se fossimo ancora all'inizio del percorso.
In ogni caso, alla fine della fiera quello che conta sono i risultati sul mercato e se questi continuano a infrangere record su record da 25 anni a questa parte - oltretutto con spese contenute e tempistiche sovrumane - è ben difficile che si possa andare incontro a un cambiamento, anche di fronte a un Nintendo Switch Pro o un ricambio generazionale.
Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.