PS5 e Xbox Series X vengono limitate dai giochi cross-gen: sono ormai sempre più numerosi gli addetti ai lavori che sostengono tale tesi e chiedono un cambio di passo a Sony e Microsoft.
L'ultimo della lista è Ryan McCaffrey, redattore di spicco di IGN: "Ho sbagliato a bermi la frottola che l'attuale generazione non avrebbe limitato la next-gen", ha scritto su Twitter, facendo riferimento in particolare alla filosofia portata avanti da Microsoft.
"Ho parlato con un bel po' di persone e posso dire che la cosa può avere senso per alcuni titoli, ma non per i giochi tripla A e le produzioni ad alto budget che si pongono come system seller. Tagliate i ponti con il vecchio hardware: voglio vedere cosa possono fare le nuove console."
Si è unito al coro anche il noto insider Shinobi: "I giochi verranno sempre sviluppati considerando il minimo comune denominatore", ha scritto. "Le produzioni cross-gen vanno bene, ma se vuoi che la stessa esperienza funzioni su tutti i modelli di una console, inclusi quelli meno potenti, dovrai necessariamente disegnarla tenendo conto di tali caratteristiche."
Lo stesso concetto è stato espresso qualche settimana fa da Thomas Mahler, CEO di Moon Studios, il team di Ori and the Will of the Wisps. "Mi sorprenderebbe davvero vedere degli sviluppatori third party che non si limitano a realizzare i propri giochi puntando al minimo comune denominatore", ha dichiarato.
"Ci sono letteralmente zero possibilità che degli scenari vengano modificati solo perché PlayStation 5 può caricarli più velocemente, e il perché è presto detto: farlo sarebbe troppo costoso e impegnativo."
Anche John Linneman di Digital Foundry ha espresso una posizione simile, alcuni giorni fa: "Nessuno vuole più lavorare su di una CPU sottopotenziata come il Jaguar. Ho parlato con abbastanza sviluppatori da sapere quanto sia complicato questo tipo di approccio. Lasciatevi PS4 e Xbox One alle spalle."