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Rare, emersa online una rarissima intervista con i fratelli Stamper, post acquisizione di Microsoft

Emersa online una rarissima intervista con i fratelli Stamper, i fondatori di Rare, nonché personaggi fondamentali per l'industria.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   22/08/2023
Rare, emersa online una rarissima intervista con i fratelli Stamper, post acquisizione di Microsoft

Il giornalista Adam Doree ha condiviso online una rarissima intervista concessagli dai fratelli Stamper nel 2002, il giorno dopo l'acquisizione di Rare da parte di Microsoft per 375 milioni di dollari. La definiamo rarissima perché gli Stamper non amavamo molto concedersi alla stampa e perché probabilmente è l'unica intervista esistente in cui appaiono entrambi.

Insomma, si tratta di un documento storico, che gli appassionati di videogiochi avranno sicuramente il piacere di guardare.

Gli Stamper

Un'altra foto dei fratelli Stamper
Un'altra foto dei fratelli Stamper

Tim e Chris Stamper sono dei nomi storici dell'industria dei videogiochi inglese, fondatori di Ultimate Play the Game, con cui realizzarono e pubblicarono su sistemi a 8-bit titoli di grande successo, giustamente considerati dei classici, quali Jetpac, Sabre Wulf e Knight Lore, si concentrano su Rare, altra loro compagnia fondata nel 1985, dopo aver venduto Ultimate.

Inizialmente Rare si dedicò soprattutto a realizzare giochi per NES, sviluppando un ottimo rapporto con Nintendo (che arrivò a possedere anche quote della compagnia). Fu Rare a dare una grossa spinta al Super Nintendo con Donkey Kong Country, talmente stupefacente dal punto di vista tecnico che nemmeno i vertici della compagnia giapponese pensavano si potesse realizzare qualcosa di simile sulla loro console.

I successi di Rare negli anni 90 e nei primi anni 2000 sono moltissimi, molti dei quali hanno dietro i fratelli Stamper. Possiamo ad esempio citare Killer Instinct, GoldenEye 007, Banjo-Kazooie, Perfect Dark e Conker's Bad Fur Day tra i tanti. Gli Stamper lasciarono la compagnia nel 2007, per inseguire nuove opportunità fuori dall'industria dei videogiochi.