Sappiamo che Rebel Moon è diviso in due parti, ma perché questa scelta? Tutto dipende dalla genesi del progetto sviluppato da Zack Snyder per il suo nuovo film, disponibile appunto a partire dal 22 dicembre su Netflix con la Parte 1, mentre la Parte 2 arriverà il 19 aprile.
"Originariamente la sceneggiatura era stata pensata per un unico film, ma pur sempre un film di Zack: era un tomo da 172 pagine", ha rivelato qualche tempo fa la moglie del regista, Deborah Snyder, ai microfoni di Vanity Fair.
Scott Stuber, presidente della divisione Film di Netflix, ha spiegato loro che sulla piattaforma i film con durata inferiore alle due ore hanno maggior successo, per qualche motivo, anche se per le serie funziona diversamente e gli utenti finiscono spesso per guardarle tutto d'un fiato.
"Se mi chiedi di ridurre la durata a meno di due ore finirò per perdere tutti i personaggi", ha detto Zack Snyder. "Così facendo non te ne importerà di questa gente. È una storia incentrata appunto sui personaggi, sul modo in cui cambiano, sulla redenzione e su ciò per cui si è disposti a combattere."
Da qui l'idea di dividere l'opera in due parti: la prima è disponibile dal 22 dicembre, come detto, mentre per la seconda bisognerà aspettare ancora un po', fino al prossimo 19 aprile.
Ci sarà anche un'edizione integrale
Sappiamo che negli ultimi anni Zack Snyder ci ha preso gusto a realizzare delle versioni estese delle sue pellicole, e Rebel Moon a quanto pare abbraccerà questo approccio fin da subito, visto che una edizione integrale del film è già prevista.
"Noi abbiamo dei fascisti spaziali, loro hanno dei fascisti spaziali", ha detto il regista parlando del confronto con Star Wars e riferendosi alla violenza. "È qualcosa che vedrete in particolare nella director's cut, che sarà diversa dalla versione PG-13 (...), in cui ci spingeremo fino al limite consentito da quel rating."
"Ad esempio c'è una scena in cui entrano in un locale, che in realtà è un bordello e trovano l'uomo dalla faccia di cane che vorrebbe sco*arseli: una roba simile non accadrebbe mai in un film di Star Wars, ma quando l'ho visto avevo undici anni e ora sono cresciuto, dunque le implicazioni di ciò che potrebbe succedere in quel locale sono una realtà per me."