John Carpenter è un grande regista, nonché un videogiocatore appassionato. In un'intervista con il New Yorker ha raccontato un aneddoto sulla sua esperienza con Red Dead Redemption 2: non è nemmeno riuscito a salire a cavallo.
Carpenter è autore di film horror considerati dei classici assoluti quali Halloween - La notte delle streghe (1978), La cosa (1982), Essi Vivono (1988) e Il seme della follia (1994), ma anche di film di altro genere, ugualmente amati come 1997: Fuga da New York (1981), Grosso Guaio a Chinatown (1986) e Dark Star (1974).
Negli ultimi anni è stato meno attivo in ambito cinematografico, vista anche l'età avanzata (è del 1948), ma nel frattempo ha sviluppato una grande passione per i videogiochi, anche grazie al figlio che gliene ha fatti conoscere tantissimi. Il suo primo videogioco fu Sonic the Hedgehog del 1992, ma da allora ha giocato un po' di tutto. Come da lui stesso raccontato nell'intervista, recentemente si è dedicato a Fallout 76 e ha apprezzato moltissimo Horizon Forbidden West.
Il giornalista gli ha quindi chiesto se il titolo di Guerrilla fosse come un western molto coinvolgente. Carpenter ha confermato, quindi gli è stata fatta la domanda: "Ha mai giocato a Red Dead Redemption?", cui ha risposto: "Sì, ma non sono riuscito a salire su quel dannato cavallo." Il giornalista, incredulo, gli ha quindi ribattuto "Non è vero. proprio per niente?" "Per Niente! L'ho abbandonato. Era troppo difficile. [...] Dopo tutti questi anni sono diventato abbastanza bravo, ma in quello ero terribile. I controlli non erano intuitivi, almeno per me. Ma credo che tutti gli altri si siano divertiti, visto che era un gioco popolare."
Interessante come Carpenter non dica: "il gioco è brutto, perché non sono riuscito a giocare", ma che, semplicemente, non faceva per lui. Se facessero tutti così.