Le polemiche sulla difficoltà dei videogiochi non si esauriscono mai. L'ultima riguarda la cosiddetta scala gialla di Resident Evil 4 Remake, ossia della vernice messa su alcune scale dagli sviluppatori di Capcom per far capire che sono utilizzabili. Secondo alcuni si tratta di una scelta poco realistica e non necessaria. Alcuni sviluppatori hanno però spiegato che a volte il realismo non è la soluzione giusta.
Ad esempio Alex Rushdy di @13amgames ha fatto notare in un post su X che molti videogiocatori hanno semplicemente bisogno di questi aiuti per non perdersi e proseguire: "Quando abbiamo portato la demo del nostro platform 2D al PAX, una fiera per fan dei videogiochi, abbiamo dovuto dire a diversi adulti come dovevano tenere il controller, in modo che non lo impugnassero al contrario." Non tutti mangiano pane e controller...
Damion Schubert di Boss Fight ha invece spiegato che più la grafica dei giochi diventa realistica, più c'è bisogno di suggerimenti visivi del genere, pur se poco realistici, per poi spiegare: "Queto è uno di quei casi controintuitivi in cui il realismo è meno coinvolgente. Il coinvolgimento non misura quanto appaia realistica l'erba, ma quanto il giocatore è nel flow dell'esperienza. E mentre della grafica brutta può essere un fattore, la leggibilità del gioco lo è di più... Le cose che rompono il coinvolgimento sono quelle che rompono il flow del gioco, normalmente perché sai ciò che devi fare ma non riesci a capire come interagire per farlo."
Lo sviluppatore ha poi spiegato che provare ad aprire trenta porte per trovare quella giusta finisce per rompere il flow, perché la noia che deriva dal farlo porta l'attenzione sui difetti della simulazione. Insomma, un po' di vernice gialla fa risparmiare tempo ai protagonisti e tiene il giocatore sulle cose che sono davvero coinvolgenti.
Dello stesso avviso anche altri sviluppatori, che hanno spiegato come trovate simili servano proprio allo scopo di non annoiare il giocatore.