Sony ha vinto una grossa causa per violazione di brevetti, che poteva costarle 500 milioni di dollari. Un giudice statunitense ha stabilito che Sony non ha usato alcuna tecnologia brevettata da un'alta azienda con le sue console e con i controller PlayStation.
La denuncia risale al 2017 e fu intentata da Genuine Enabling Technology, con una richiesta di risarcimento di 500 milioni di dollari per la violazioe di un brevetto chiamato: "Method and Apparatus for Producing a Combined Data Stream and Recovering Therefrom the Respective User Input Stream and at Least One Input Signal."
Il nodo del contendere era il modo in cui le console PlayStation e i controller comunicano tra di loro, inviando un segnale separato su una frequenza 'slow Varying' per gli input dei pulsanti e un'altra frequenza più alta per gli input del controllo del movimento. Stando a GET, prima del suo brevetto nessun dispositivo poteva ricevere contemporaneamente entrambi i segnali.
Sony ha però dimostrato che la compagnia querelante non ha fornito prove sufficienti per dimostrare l'equivalenza strutturale della sua tecnologia con quella brevettata. Il giudice ha dato ragione alla casa di PlayStation, dichiarando il caso chiuso.
Da sottolineare come Genuine Enabling Technology ha intentato una causa simile contro Nintendo per la violazione dello stesso brevetto. Anche in quel caso il giudice, diverso da quello della disputa con Sony, ha assolto Nintendo da tutte le accuse nel 2020. La Corte d'Appello degli Stati Uniti ha però ribaltato la sentenza nel 2022, con il caso che non si è ancora chisuo.
