Oggi, durante la conference call trimestrale di Sony dedicata agli investitori e agli analisti, al chief financial officer Hiroki Totoki è stato chiesto di commentare l'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft. Sony non vuole però fare speculazioni azzardate sulla questione. La compagnia è focalizzata sull'espansione nel mercato VR.
Precisamente, Totoki-san ha detto che è difficile per Sony dire qualcosa sull'accordo tra Microsoft e Activision Blizzard. Ha aggiunto che l'acquisizione non è ancora completata e Sony non ha un quadro chiaro di che tipo di cambiamenti avverranno nel modello di business videoludico. A causa di ciò, Sony non vuole fare ragionamenti anzitempo.
Piuttosto, preferiscono "perseguire ed eseguire la propria strategia al momento giusto". Totoki-san ha anche parlato della VR, menzionando che c'è spazio per l'evoluzione sia dal lato hardware che software, quindi Sony si aspetta che il mercato si espanda.
Poi Totoki-san ha parlato delle previsioni di Sony per le vendite di PS5 nel prossimo anno fiscale (tra aprile 2022 e marzo 2023), menzionando il fatto che la domanda del mercato è abbastanza alta da permettere di raggiungere vendite da record. Sony sta lavorando a stretto contatto con le aziende partner fornitrici e spera che possano rispettare tali prestazioni record, ma a causa della continua interruzione della catena di approvvigionamento, è impossibile dire con certezza cosa accadrà il prossimo anno.
Detto questo, Totoki-san ha detto che è importante avere un obiettivo di alto livello. Fissando un obiettivo più basso, Sony potrebbe rilassarsi e puntare effettivamente a quello. Una previsione più precisa per l'anno fiscale 2022 sarà condivisa più avanti nel rapporto consolidato sulle prestazioni.
Sony analizzerà attentamente le proprie capacità finanziarie e i rischi per decidere su qualsiasi investimento. Alla domanda se preferiscono acquistare completamente gli studios o fare solo investimenti parziali, Totoki-san ha spiegato che se l'obiettivo dell'acquisizione è una buona azienda, vorrebbero acquistarne il 100%. Un coinvolgimento più limitato potrebbe causare problemi nella creazione di una buona partnership. Questo è proprio quello che è accaduto con Bungie, comprata per 3,6 miliardi.