Da tempo si discute del termine JRPG in ambito videoludico, ovvero della necessità di definire un gioco di ruolo come "giapponese" (letteralmente Japanese Role-Playing Game), così da differenziarlo dagli altri GDR. Le opinioni degli autori nipponici variano molto sull'argomento e, recentemente, anche alcuni membri di primo piano di Square Enix hanno svelato di avere idee molto diverse sotto questo punto di vista.
Parlando con The Guardian, Tetsuya Nomura, director di Kingdom Hearts e sviluppatore veterano di Final Fantasy, afferma di non essere "troppo entusiasta" del termine JRPG. "Certamente, quando abbiamo iniziato a fare interviste per i giochi che ho iniziato a creare, nessuno usava quel termine - li chiamavano semplicemente RPG. Poi a un certo punto - non ricordo esattamente quando - la gente ha iniziato a chiamarli JRPG. E non so bene quale sia l'intento di questo termine. Mi è sempre sembrato un po' fuori luogo e un po' strano. Non l'ho mai capito, né perché sia necessario".
Un'opinione opposta sul termine JRPG
Nel frattempo Kitase, che ha diretto l'originale Final Fantasy 7, non è minimamente infastidito. "Personalmente, non la vedo come un'offesa", ha detto. "Penso che, ovviamente, con i giochi moderni, i titoli sviluppati in Occidente siano ormai la maggioranza. Quindi se [JRPG] viene usato solo in termini di differenziazione, magari per mostrare un approccio leggermente diverso ai giochi o un sapore unico in termini di giochi prodotti in Giappone, mi va benissimo".
Sappiamo che anche Yoshida di Square Enix non ama il termine, mentre Hideki Kamiya di PlatinumGames ne è fiero. Voi cosa ne pensate?