In quello che sembra tentativo di evitare di essere bandito dal Cremlino, Steam ha rimosso dal suo sito web 11 pagine con contenuti considerati illegali in Russia. L'informazione proviene dall'autorità di regolamentazione dei media del Paese, Roskomnadzor.
"Steam ha soddisfatto i requisiti di legge e ha rimosso le informazioni vietate. [...] La piattaforma ha rimosso in totale più di 260 articoli con contenuti illegali", ha dichiarato Roskomnadzor.
L'8 ottobre era emerso che tre pagine della comunità di Steam erano state aggiunte al registro russo del materiale proibito, anche se non era stata fornita alcuna spiegazione per la loro inclusione.
Alcuni dettagli sulla situazione videoludica in Russia
Il regolatore dei media russo non ha chiarito quali fossero gli elementi in questione, né se Steam li abbia rimossi del tutto o li abbia semplicemente resi inaccessibili agli utenti russi, ma supponiamo che si tratti della seconda ipotesi. Il servizio stampa di Roskomnadzor ha dichiarato il 10 ottobre che non c'erano piani per bloccare Steam in Russia e che la società aveva "per la maggior parte" soddisfatto le sue richieste.
Ricordiamo che gli utenti di Steam continuano a non poterlo utilizzare per acquistare prodotti non disponibili in Russia, poiché molte grandi aziende di videogiochi, tra cui Electronic Arts, Activision, Ubisoft e Sony, si sono ritirate dal mercato russo. Secondo la rivista russa Tinkoff, alcuni utenti hanno aggirato le restrizioni cambiando la sede dei loro account, ad esempio in Kazakistan, dove non vige alcun divieto.
Un altra conseguenza dei blocchi delle vendite è stato il fatto che la pirateria videoludica è cresciuta sempre di più.