La causa di Wolfire Games contro Steam e Valve, accusati di essere sostanzialmente dei monopolisti sul mercato PC, è stata respinta dal giudice, che l'ha archiviata e ha lasciato la possibilità all'accusa di presentare appello entro trenta giorni.
Sostanzialmente la corte non è stata convinta dall'accusa che la piattaforma Steam e il negozio Steam siano due entità separate. Inoltre non ha considerato il 30% chiesto da Steam sulle vendite come ingiusto, perché chi ha voluto meno ha fallito e perché il numero dei giochi lanciati su Steam è aumentato nel corso degli anni, segno che quanto preteso è commisurato al valore che gli editori attribuiscono alla piattaforma. Insomma, se le richieste di Steam fossero ingiuste, molti scapperebbero. Invece avviene l'esatto contrario, come facilmente verificabile.
Infine, Wolfire Games non è riuscita a convincere la corte della dannosità del review bombing, ossia di come questo danneggi i consumatori. Per questi motivi la corte ha accolto la richiesta di Valve di archiviare la causa, lasciando a Wolfire Games la possibilità di fare appello.
Sostanzialmente, chi vedeva nella causa un modo per provare a ridurre il potere di Steam e Valve sul mercato PC rimarrà fortemente deluso, visto che per ora Newell e soci hanno vinto su tutta la linea.