Negli scorsi giorni hanno circolato per la rete, in particolare su X, delle foto pornografiche della cantante Taylor Swift realizzate con l'intelligenza artificiale e pubblicate inizialmente in un gruppo Telegram dedicato alle celebrità. Si tratta quindi di deepfake, ma realizzati così bene da rendere difficilissimo distinguerle da foto reali.
Naturalmente il caso ha destato un clamore enorme, visto il nome coinvolto, tanto da infiammare il dibattito intorno all'utilizzo delle intelligenze artificiali generative, con Microsoft che è intervenuta sull'argomento schierando in campo nientemeno che il CEO Satya Nadella, che si è detto preoccupato dalla situazione, ossia del proliferare di immagini di celebrità create senza consenso. Del resto Microsoft è il primo investitore di OpenAI, compagnia leader del settore delle IA generative, quindi sa che da casi del genere potrebbero nascere delle cause miliardarie. In particolare, la natura sessuale delle immagini le rende particolarmente problematiche da questo punto di vista.
Casi preoccupanti
Nadella ha toccato l'argomento in un'intervista concessa a NBC Nightly News, in cui ha spiegato quali misure saranno adottate per limitare certi inconvenienti. L'intervista completa sarà disponibile a partire dal 30 gennaio. Intanto ne è stato pubblicato un estratto:
Nadella: "Direi due cose. In primo luogo, vorrei tornare su quella che penso sia la nostra responsabilità, ovvero tutti i paraurti con cui proteggere la tecnologia in modo che vengano prodotti contenuti più sicuri. C'è molto da fare in questo senso e molto si sta già facendo. E possiamo fare tanto, specialmente quando legge, forze dell'ordine e piattaforme tecnologiche riescono a collaborare. Penso che possiamo controllare la situazione molto più di quanto crediamo."
Sul caso Taylor Swift, Nadella ha detto che lo considera terribile e preoccupante e che bisogna agire in qualche modo. Vedremo come. Attualmente sembra davvero improbabile che si riesca a mettere un argine ai falsi e alle truffe realizzate usando le intelligenze artificiali, con gli utenti che appaiono essere sempre un passo avanti rispetto ai sistemi di censura e protezione. Già sono diverse le cause intentate alle compagnie che gestiscono le IA più famose. Difficilmente si riuscirà a frenarle, visti i miliardi in ballo, ma si spera quantomeno che siano regolamentate.