In un approfondito report di COGconnected, oltre una dozzina di sviluppatori di Naughty Dog hanno discusso delle condizioni lavorative interne allo studio e del numero di ore trascorse lavorando allo sviluppo di titoli come The Last of Us 2.
"Durante gli ultimi tre/sei mesi di un progetto, le mie ore di lavoro settimanali salivano fino a 60 o 70 a seconda della necessità", spiega una delle fonti interpellate. "Alcune persone si spingerebbero anche oltre, ma ho sempre pensato che non fosse una cosa sana da fare".
"Non c'è una richiesta esplicita di fare dei crunch. Tuttavia può esserci una pressione per stimolare i dipendenti a farli. Pressione che proviene da chi ricopre le posizioni di manager. Si parla anche di avere un team composto da persone brillanti, talentuose e dedite che lavorino duramente su un progetto tutte assieme".
Secondo un'altra fonte Naughty Dog non avrebbe una struttura di gestione specifica e che talvolta i lead sarebbero a loro volta messi sotto pressione per lavorare di più. Sebbene i turni lavorativi possano essere estenuanti, uno sviluppatore sottolinea che l'azienda si prende cura dei propri dipendenti offrendo catering e pasti pagati.
"La verità è che non ti dicono di lavorare X ore", dice un'altra fonte. "Ma devi fare il tuo lavoro. E la quantità di lavoro è semplicemente impossibile per qualsiasi persona. È semplicemente troppo. E se non raggiungi gli obiettivi verrai licenziato. Quindi immagino che non ci sia molta scelta".
"A molti di noi sembrava di non essere effettivamente coinvolti nell'azienda. Ci siamo fatti il c**o solo per essere trattati come se non ne facessimo parte. Fa schifo. Questa consapevolezza, insieme alla quantità di ore lavorative ci ha davvero logorato. Ho vissuto a casa durante il mio periodo in Naughty Dog e poteva passare anche una settimana senza poter vedere i miei genitori".
Un altro sviluppatore ha affermato di aver fatto fatica a riadattarsi ai ritmi di vita normali al termine del periodo di crunch: "Mi ci è voluto un po' di tempo per riadattarmi alla vita normale. Ero grato per l'esperienza, anche se non ero sicuro se avrei mai voluto passare un'altra situazione del genere".