350

The Last of Us 2: quanto fanno schifo i videogiocatori?

Il recente caso The Last of Us 2 ha scoperchiato il classico vaso di Pandora, mostrando quanto possano fare schifo molti cosiddetti videogiocatori in determinate situazioni.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   30/04/2020
The Last of Us Parte II
The Last of Us Parte II
Articoli News Video Immagini

La recente fuga di notizie riguardante The Last of Us 2 ha mostrato il volto peggiore di molti videogiocatori. La situazione è davvero sfuggita di mano dando la stura a dei fenomeni davvero orrendi. Guardandoci, un osservatore esterno si chiederebbe semplicemente quanto facciamo schifo come categoria, visto ciò che è successo e ciò che sta ancora accadendo.

Il fatto è noto: qualcuno di Naughty Dog, non si sa ancora bene se per questioni economiche o per motivazioni politiche, ha pubblicato online dei video con delle gigantesche anticipazioni sulla trama di The Last of Us 2, scatenando l'inferno social sul team di sviluppo e sul gioco.

Attenzione, perché da qui in poi accenneremo alla trama di The Last of Us 2 svelata dalla fuga di notizie. Cercheremo di essere più vaghi possibile, ma se non volete sapere nulla, non continuate a leggere oltre. Mettiamo anche un'immagine qui di seguito per darvi il tempo di chiudere la pagina senza il rischio di scorgere dettagli indesiderati.

Parliamone

La prima reazione da vomito è stata la corsa allo spoiler, di cui abbiamo subito alcune conseguenze anche noi di Multiplayer.it. Ad esempio chi scrive è letteralmente inciampato più volte nel materiale rubato di The Last of Us 2, anche in contesti dove il gioco non c'entrava nulla (tipo sotto a un rumor di Xbox). Alcuni si sono accaniti al punto nel voler far conoscere a tutti i contenuti del materiale trafugato, da aver usato ogni mezzo per riuscirci, come ad esempio i commenti, i messaggi privati e addirittura i nomi utenti del nostro sito. Non ci aspettavamo davvero che esistesse una simile massa di persone che gode nel rovinare il divertimento agli altri.

La seconda reazione, ben peggiore della prima a nostro avviso, è stato il fuoco di fila iniziato contro Naughty Dog. Chiariamo: che all'interno dello studio ci siano problemi di organizzazione del lavoro, con crunch eccessivo per lunghi periodi, è cosa nota. Detto questo però la quantità di accuse e di merda, passateci la parola, che sono state lanciate contro Druckmann e soci è davvero fuori dal mondo. Molti sembrano averla presa sul personale, altri invece pare che non aspettassero altro che di poter colpire a testa basta per fare il più male possibile, a prescindere dai fatti.

La terza reazione è stata lo straripamento di battute, meme e testi anti-trans, legati ovviamente a ciò che è stato mostrato nel video trafugato. L'accusa è chiara: Druckmann perseguirebbe una sua agenda politica e avrebbe piegato l'intera Naughty Dog alla sua visione progressista e pro LGBTQ+. Facendo uno sforzo immane possiamo anche comprendere come per alcuni certi colpi di scena possano essere un disappunto, ma prima di darsi alle illazioni e mettere una lapide sul gioco, sarebbe il caso di vedere come sono stati costruiti, ossia che succede nelle ore precedenti e in quelle successive, nonché come sono state anticipate certe sequenze. D'altro canto la trama può non piacere, come accade per qualsiasi opera che abbia una trama, videogioco, film, libro o fumetto che sia. Questo è pacifico, ma perché inventare balle per dare contro a Naughty Dog? Il punto di vista assunto dallo studio su certi argomenti non era chiaro già dagli ultimi Uncharted e dal primo The Last of Us? Ridicolo poi tirare in ballo Amy Hennig presentandola come alternativa meno schierata a Druckmann e per questo cacciata a suo tempo dallo studio. Che Druckmann e la Hennig non si amino è pacifico, ma associarla a The Last of Us è semplicemente sbagliato, perché lei non ha avuto alcun ruolo nello sviluppo della serie (o al limite un ruolo molto marginale). Al limite si sarebbe potuto tirare in ballo Bruce Straley, co-autore del primo capitolo, ma misteriosamente se lo sono dimenticato tutti. Del resto citarlo non avrebbe fatto il loro gioco...

La sostanza è che Naughty Dog, invece di essere giustamente considerata come la vittima di ciò che è accaduto, ha assunto il ruolo della colpevole, con tutto ciò che ne può conseguire per chi ci lavora dentro, che in questi giorni sta subendo una serie di attacchi immotivati e disgustosi. Davvero, che miseria vedere il trattamento che i videogiocatori stanno riservando a uno degli studi di sviluppo più prestigiosi del mondo...