Alla fine Unity ha ceduto e ha chiesto scusa per la tassa sulle installazioni, annunciando dei cambiamenti per i prossimi giorni. La reazione della comunità, forte e compatta, pare aver sortito l'effetto desiderato, ossia quello di portare la dirigenza della compagnia a fare un passo indietro sul punto.
Unity: "Vi abbiamo sentiti. Ci scusiamo per la confusione e la preoccupazione causate dalla tassa sulle installazioni che abbiamo annunciato martedì. Stiamo ascoltando, discutendo con i membri del nostro team, la comunità, i clienti e i partner e apporteremo modifiche alla regola. Condivideremo un aggiornamento tra un paio di giorni. Grazie per i vostri feedback sinceri e critici."
Cosa accadrà?
La speranza, inoltre, è che da oggi le decisioni siano prese con maggiore chiarezza e apertura verso gli sviluppatori, che di fatto sono partner di Unity, come auspicato da Tim Soret, il direttore creativo di The Last Night, che ha toccato l'argomento commentando il post della compagnia.
Soret ha anche chiesto che venga rispetto il TOS di ogni versione, quindi che non ci sia retroattività nelle decisioni. Inoltre che Unity non faccia più manovre così losche, ma sia chiara con la sua comunità, che del resto è fatta per la gran parte da professionisti.
Probabilmente Unity applicherà un programma di condivisione dei ricavi più simile a quello di altri motori commerciali, leggasi Unreal Engine, chidendo una percentuale sulle vendite, invece che sulle installazioni. Del resto c'è anche chi teme che la tassa sulle installazioni venga mantenuta, a fronte di una revisione dei termini usati per farla passare. Speriamo che non sia questo il caso.