Unity sta procedendo a effettuare altri 600 licenziamenti e chiuderà la metà degli uffici, passando dagli attuali 58 a meno di 30 nei prossimi anni, ma per il CEO John Riccitiello va tutto bene: si tratta di una ristrutturazione che consentirà all'azienda di crescere.
Terzo taglio al personale effettuato in meno di un anno (ricordate i 300 licenziati da Unity lo scorso gennaio?), l'operazione determinerà una diminuzione dell'8% della forza lavoro totale dell'azienda, che scenderà a circa 7.000 impiegati in tutto il mondo.
"Ci stiamo riorganizzando per poter crescere di nuovo", ha dichiarato Riccitiello, sostenendo che i licenziamenti ridurranno il numero di figure manageriali intermedie all'interno dell'organizzazione, il tutto mentre si pianifica un ritorno al lavoro in ufficio per almeno tre giorni a settimana a partire da settembre.
Per il momento i risultati sembrano dare ragione al CEO, nel senso che lo scorso febbraio Unity ha annunciato il primo trimestre chiuso in positivo da parecchio tempo.