L'annuncio della tassa sulle installazioni di Unity si sta dimostrando devastante per la compagnia. Un ex dipendente, appena licenziatosi, ha svelato su X che molti altri stanno per seguire la sua strada in aperta polemica con le scelte della dirigenza, risultate improvvise anche per loro.
A parlare è stato l'ex Unity Jono Forbes, a commento di un post dello sviluppatore di Grizzly Games, Shahriar Shahrabi, che ha parlato dell'impossibilità per Unity di riconquistare la fiducia generale dopo quanto fatto, tanto ormai da essere considerato un motore troppo rischioso da adottare per le compagnie. Più precisamente ha detto con grande chiarezza: "Unity è fonte di una quantità di rischio indefinita. Non sarebbe saggio svilupparci nuovi giochi."
Colpito dal post, Forbes ha replicato raccontando che: "Come impiegato di Unity fino a questa mattina, ti posso assicurare che abbiamo combattuto come pazzi, ribadendo i punti che tutti state ribadendo. Ci era stato detto che le risposte sarebbero arrivate, ma senza alcun preavviso è stato fatto l'annuncio. Quelli di noi che ci tengono sono fuori. Alla fine della settimana ci saranno altri licenziamenti volontari."
Riccitiello il distruttore
A Forbes ha subito risposto un altro sviluppatore, Dillon Rogers, che gli ha detto di aver apprezzato le sue parole e che tutti sanno qual è il problema vero di Unity: "Le persone che conducono lo spettacolo non ascoltano gli sviluppatori e gli ingegneri come te."
In effetti capita spesso nelle compagnie che chi viene messo nei posti di comando non presti ascolto al malessere che arriva dalla base (l'egocentrismo può essere foriero di enorme ottusità), finendo per esasperare le situazioni tanto da far collassare il tutto, magari con scelte controverse come quelle praticate da Unity nel corso degli ultimi anni, sotto il comando di John Riccitiello, che sono culminate nella tassa sulle installazioni che sta facendo esplodere tutto, con conseguenze enormi per un'intera fetta dell'industria dei videogiochi.