Violenza e sesso nei videogiochi sotto esame anche in Giappone
Sembrerebbe che le recenti preoccupazioni riguardo agli effetti che contenuti violenti e sessualmente espliciti possano causare sui più giovani non siano più appannaggio occidentale. La National Police Agency giapponese starebbe infatti attualmente investigando sulla natura di tali effetti, sia in relazione ai videogiochi che agli anime, due elementi che fanno parte del tessuto dell'intrattenimento del paese in maniera tanto profonda da essere ormai parte integrante di un'intera cultura.
Naturalmente l'osservazione è nata dalla pietra dello scandalo che è rappresentata in maniera ormai emblematica dalla serie GTA, il cui terzo capitolo è stato vietato ai minori di 18 anni anche nella terra del Sol Levante. Si sta ora discutendo un sistema di valutazione presumibilmente basato sul CESA, una vera novità per il territorio.