Durante il processo dell'FTC contro Microsoft per l'acquisizione di Activision Blizzard abbiamo assistito anche al fuori scena dell'antitrust del Canada che ha fatto irruzione nella discussione con un comunicato in diretta in cui esprimeva dubbi sull'operazione, avanzati però troppo tardi, come riferito nella risposta di Microsoft.
Durante il processo, Microsoft aveva fatto presente che, finora, a parte l'FTC soltanto un ente regolatore ha bloccato la procedura di acquisizione di Activision Blizzard sulla base di dubbi legati alla competitività del mercato. Si parla ovviamente della CMA britannica, mentre è stato riferito che praticamente tutti gli antitrust interpellati finora hanno rigettato la teoria che Xbox avrebbe tolto Call of Duty da PlayStation.
L'antitrust del Canada è dunque intervenuto con un comunicato in diretta, in cui ha fatto presente che, in una conferenza del 5 maggio 2023, l'ufficio ha comunicato a Microsoft di aver concluso che l'acquisizione proposta può facilmente risultare in una sostanziale riduzione della competitività del mercato delle console da gioco e dei servizi in abbonamento e che, per questo motivo, l'antitrust del Canada continua a monitorare la transazione.
La risposta di Microsoft all'antitrust canadese
Questo sembrava aprire un nuovo fronte di discussione, con la comunicazione dell'organo canadese inviata direttamente al Giudice Corley che sta gestendo il caso tra FTC e Microsoft, ma quest'ultima ha risposto in maniera piuttosto secca all'intervento dell'antitrust del Canada, riferendo che i termini per un eventuale blocco da parte di questo sono ormai passati.
"Abbiamo ricevuto la notifica dal Canada Competition Bureau sul fatto che continuerà a monitorare la nostra acquisizione di Activision Blizzard dopo che il periodo formale di attesa per l'eventuale blocco si è ormai concluso". Quest'ultima annotazione, inserita con una certa nonchalance dagli avvocati Microsoft, pare però fondamentale: sembra infatti che l'ufficio canadese sia ormai oltre i termini temporali previsti per poter chiedere un blocco dell'acquisizione, dunque la sua valutazione è solo indicativa della visione dell'antitrust, senza però poter più intervenire.
"Continuiamo a lavorare con gli enti regolatori in tutto il mondo per cercare di risolvere le preoccupazioni rimaste", ha riferito la portavoce di Microsoft, Rebecca Dougherty. Nel frattempo, il processo FTC contro Microsoft è giunto al termine e ora si attende il verdetto da parte del giudice.