Se con l'ottimo Ducati Challenge HD il team Digital Tales ha dimostrato di saperci fare con l'asfalto e le due ruote, Battleloot Adventure ha proposto al giovane sviluppatore milanese una sfida ben diversa. Ambientato in un tipico universo fantasy, il gioco in questione è infatti un RPG a turni vivace e parecchio accessibile, che si discosta dalle convenzioni nipponiche di Chaos Rings e dalle strutture assai articolate di Rimelands per andarsi ad affiancare a quel piccolo sottogenere composto da esperienze semplici, battaglie in successione e grinding esasperato di cui Battleheart è stato finora alfiere su App Store. Lo scopo degli sviluppatori è stavolta quello di avvicinarsi a quella fetta di giocatori "che ancora apprezzano il piacere di gestire il proprio party senza preoccuparsi di percentuali di successo e coefficienti d'armatura". Ma ci saranno riusciti?
RPG senza matematica
Dall'avvio del gioco e per l'intera durata del primo atto, un lungo tutorial accompagna l'utente nel sistema di combattimento e nella gestione del party, vero e proprio cuore del titolo se si considera che la stragrande maggioranza del tempo la si passerà in battaglia. Il tutto avviene attraverso intuitivi tocchi sul touchscreen: si seleziona uno dei tre membri del party e si decide quale nemico attaccare, mentre in fase di difesa basta toccare uno o più guerrieri per alzare la guardia e proteggersi dai colpi avversari. Interessante è un sistema di combo che permette di sferrare attacchi concatenati tra più personaggi sacrificando un minimo di energia, azione che il più delle volte permette di ottenere delle stelle da spendere per attivare eventuali abilità speciali.
Incantesimi di guarigione e potenziamenti avvengono automaticamente ad ogni turno, mentre il tutto si basa sul più classico dei sistemi sasso-carta-forbici tra classi di combattenti: il guerriero batte il guaritore, che batte lo stregone, che batte l'assassino, che batte il guerriero. A differenza di quanto possa sembrare dai primi minuti in cui il gioco accompagna per mano l'utente più casual, il sistema di combattimento funziona estremamente bene e richiede anche un pizzico di strategia nelle battaglie più complesse. È anche possibile gestire la formazione del proprio party, tenendo presente che i personaggi più arretrati sono più difficili da colpire, mentre quello più avanzato sarà più soggetto agli attacchi avversari. Peccato per dei bug più o meno evidenti, il più fastidioso dei quali vede in alcuni casi il proprio personaggio attaccante restare immobile sul posto e lasciare che il turno passi all'avversario; inutile dire quanto in alcuni momenti critici una situazione del genere possa compromettere l'intera battaglia. Tuttavia i difetti del gioco di Digital Tales non si fermano alle sbavature nel codice. La storia raccontata da Battleloot Adventure vede protagonista un gruppetto di mercenari che, spinto da un'irrefrenabile sete di fama e ricchezza, decide di unire le forze per sterminare tutti i mostri che infestano il regno e depredarne i tesori, assoldando di tanto in tanto nuovi guerrieri e partecipando agli sporadici tornei organizzati in alcune aree del regno. Sicuramente tra gli elementi più trascurati da Digital Tales, la trama del gioco è talmente superficiale che bastano pochi minuti a dimenticarsene, mentre l'intero tessuto narrativo si poggia su simpatiche righe di dialogo che il giocatore non si farà problemi a ignorare. Va detto che, se da un lato il gioco è strutturato in maniera tale che si possa fare a meno di un canovaccio narrativo, dall'altro si sente comunque la mancanza di un filo conduttore in grado di accompagnare l'utente verso uno scontro finale che, invece, gli viene spiattellato in faccia senza alcun preambolo. A causa anche di un'enorme mancanza di varietà e di battaglie tutte uguali tra loro, l'assenza di una solida trama contribuisce dopo un po' ad evidenziare la monotonia e la ripetitività delle meccaniche. Fortuna che a tenere il giocatore incollato allo schermo ci pensa l'enorme quantità di oggetti, equipaggiamenti e abilità da sbloccare utilizzando il denaro raccolto in battaglia: ben presto ci si ritrova a combattere una battaglia non tanto (o non solo) per proseguire nel gioco, ma soprattutto per accumulare abbastanza oro per acquistare pozioni, spade, armature, poteri speciali o nuovi guerrieri per il proprio party. Per quasi l'intera avventura non si ha mai la necessità di ripetere battaglie già portate a termine, ma gli ultimi scontri spingono a un grinding furioso, evitabile prevedibilmente ricorrendo agli immancabili acquisti in-app. Infine, fiore all'occhiello di Battleloot Adventure è senza dubbio l'ottima realizzazione grafica, una riuscita alchimia tra i carismatici personaggi disegnati da Andrea De Siena e le splendide illustrazioni di Mike Bacchin.
Conclusioni
Indirizzato chiaramente a un pubblico più casual piuttosto che all'appassionato medio di RPG, Battleloot Adventure riesce ottimamente nel tentativo di offrire un'esperienza di gioco accessibile a tutti ma allo stesso tempo appagante e piacevole a più livelli. Il mix tra un ottimo battle-system e una gran quantità di oggetti e potenziamenti da sbloccare fa sì che il giocatore ci metta del tempo prima di stancarsi, ma l'assenza di una vera trama, i diversi bug e la ripetitività delle meccaniche fanno lo sgambetto a un titolo che altrimenti si sarebbe affermato come un must per ogni appassionato di RPG in cerca di un'avventura leggera.
PRO
- Graficamente ottimo
- Sistema di combattimento intuitivo e piacevole
- Tanti oggetti e abilità da sbloccare
CONTRO
- Alcuni bug fastidiosi
- Totale assenza di trama
- Grinding eccessivo nelle ultime quest