Quello che pensate di Civilization V, con ogni probabilità lo penserete anche dopo aver giocato Gods & Kings. Chi ha passato gli ultimi due anni sotto la sede Firaxis sventolando bandiere con disegnato il logo dell'indimenticato quarto capitolo, non accoglierà con piacere la prima vera espansione rilasciata dopo un nutrito numero di DLC: nonostante le due aggiunte principali, Religione e Spionaggio, guardino al passato e suggeriscano un'evoluzione che possa sfociare in un'esperienza simile a quella offerta da Civ IV, il gioco resta infatti saldamente ancorato ai sistemi maturati attraverso l'aggiunta delle caselle esagonali, le profonde modifiche alle operazioni militari e introduzioni come le Città Stato.
Permane l'impostazione insomma, ma si aggiungono nuove opzioni e vengono sistemati alcuni problemi a lungo discussi, lasciandone scoperti altri. Posto quindi che deve essere piaciuto Civ V anche solo per prenderne in considerazione l'acquisto, resta da valutare il peso specifico delle novità e capire se tutte assieme valgono i trenta euro necessari per portarsi a casa il pacchetto (virtuale).
Spie e uomini di Dio
Impostata una partita, scelta una delle nove civiltà inedite - Unni, Celti, Svedesi, Etiopi, Bizantini, Cartaginesi, Austriaci, Maya e Olandesi - e lanciata la mappa, la novità più importante che distingue Civilization V: Gods & Kings è senza dubbio l'introduzione della risorsa Fede. Accumulata in quantità sufficiente permette di sbloccare un Pantheon, quindi il primo Grande Profeta che porta alla creazione di una nuova Religione: i simboli e i nomi sono presi da credo realmente esistenti ma non implicano nulla di specifico e possono essere personalizzati a piacere, prima di lasciare il giocatore in balia della scelta di un paio di bonus. A seconda di come si desidera procedere, questi, che potranno essere selezionati una seconda e una terza volta, incidono sull'accumulo della Fede oppure sugli altri valori necessari a prosperare.
Il risultato è che si ha la sensazione che il sistema Religione sia subordinato agli altri, non presentando finalità specifiche e incidendo in modo non sempre decisivo a meno che non sia legato a peculiarità tipiche di alcune civiltà, come i Maya e i Bizantini. Questo non implica che non sia una meccanica valida, anzi il bisogno di studiare la presenza di seguaci in ciascuna città e quindi le potenzialità in termini di espansione del culto, aggiunge un nuovo strato di profondità che passa anche attraverso la gestione di unità come i Missionari, gli Inquisitori e i Grandi Profeti. I primi vanno spesi per diffondere la fede, i secondi per rimuovere quella altrui mentre i Grandi Profeti combinano i due effetti, convertendo gli abitanti delle città su cui vengono sacrificati. Tra l'altro la Religione è uno dei forti motivi d'interazione con le Città Stato che adesso si rapportano con noi in modo più vario, anche se non ancora complesso.
L'altra ragione per cui i piccoli Paesi neutrali acquistano spessore è il ritorno delle spie: raggiunto il periodo rinascimentale si viene dotati di una prima unità gestibile, come tutte quelle acquisite in seguito, unicamente attraverso l'apposita interfaccia.
Le spie possono indirizzare le elezioni di una Città Stato, così da aumentare la benevolenza nei nostri confronti e garantirci che queste amicizie si convertano in beni che altrimenti dovremmo pagare o guadagnarci faticosamente. Possono però anche venir spedite all'interno dei centri delle altre civiltà, per scoprire eventuali piani contro di noi oppure rubare progressi scientifici. Se però la Religione aggiunge un elemento di sfida, lo Spionaggio non si può dire che impegni in chissà quali riflessioni. Sembra più che altro sia stato messo al servizio della Diplomazia per migliorarla, nonostante questa soffra ancora per un intelligenza artificiale non brillante. C'era grande attesa per i due ritorni appena descritti e il risultato di quanto fatto dipende dalle aspettative: non rivoluzionano il gioco, che in compenso rimane divertente e coinvolgente come all'inizio, solo più ricco di nuove opzioni e varietà. Interessante infine, come Religione e Spionaggio si avvicendino nel corso delle epoche per rilievo strategico: la prima perde valore nei rapporti diplomatici progredendo nella modernità, mentre le spie guadagnano esperienza diventando sempre più efficienti.
CivPunk
Firaxis si è impegnata per non limitare la portata di Civilization V: Gods & Kings alle sole modifiche macroscopiche, aggiungendo e rivedendo dove necessario.
Le ventisette nuove unità arricchiscono precisi periodi storici, come la prima metà del '900 e in particolare la Prima Guerra Mondiale, dando ulteriore spessore alle civiltà e ai tre scenari inediti. In particolare quello Vittoriano, Impero dei Cieli Fumanti, è davvero riuscito, ha un tech tree e civiltà a tema Steam Punk oltre che condizioni di partenza e vittoria interessanti.
I due restanti, La Caduta di Roma e Verso il Rinascimento, godono di minor fantasia ma sono altrettanto ben studiati e rigiocabili. Gli scontri si avvantaggiano di un ribilanciamento dei punti vita delle unità, che adesso durano in battaglia più a lungo e favoriscono il crearsi di situazioni più ragionate dando un assist importante all'intelligenza artificiale, che durante i combattimenti risulta in definitiva convincente come in Civ V non era ancora riuscita ad esserlo.
E in tal senso sono state riviste anche le operazioni navali, con una barca e un'unità in movimento per mare libere di sovrapporsi sulla stessa casella. C'è abbastanza materiale per convincere chi avesse abbandonato il titolo a tornarci sopra, con il solito risultato di spendere senza quasi farci caso ore ed ore decidendo mosse apparentemente insignificanti e strategie decisive ai fini della vittoria della partita. In questo la formula funziona a dovere, accompagnata dopo due anni da una componente visiva gradevole, ora anche più varia grazie a personaggi, unità, risorse e caselle inedite.
Conclusioni
Civilization V: Gods & Kings espande e migliora, senza sconvolgere o riproporre esperienze del passato. Religione e Spionaggio sono divertenti novità che, specialmente la prima, complicano la sfida estendendo le loro implicazioni durante tutta la partita. Rimangono dei corpi estranei che si vede sono frutto di un'aggiunta successiva, ma tutto sommato va bene così. La quantità di unità, meraviglie e caselle create per l'occasione arricchiscono numericamente l'esperienza originale, già corposa, che ora gode anche di tre scenari inediti meritevoli di essere giocati. Peccato che tra i bilanciamenti, lodevoli, ci sia stato spazio per rivedere i combattimenti ma non migliorare significativamente l'intelligenza artificiale che regola i rapporti tra il giocatore e i leader delle altre civiltà. Il prezzo, non contenuto, è complessivamente ripagato da decine di ore di divertimento extra.
PRO
- Due aggiunte richieste a gran voce
- Tanti contenuti inediti
- Bilanciamenti e modifiche interessanti...
CONTRO
- ...nonostante manchi ancora qualcosa all'intelligenza artificiale
- Lo Spionaggio non è profondo come sarebbe potuto essere
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
- Processore Intel Core i7 2600
- 8 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
- Sistema operativo Windows 7
Requisiti minimi
- Windows XP SP3/ Windows Vista SP2/ Windows 7
- Processore Intel Core 2 Duo 1.8 GHz o AMD Athlon X2 64 2.0 GHz
- 2 GB RAM
- 8 GB Spazio su disco
- Scheda video 256 MB ATI HD2600 XT, 256 MB nVidia 7900 GS o superiore
Requisiti consigliati
- Windows Vista SP2/ Windows 7
- Processore 1.8 GHz Quad Core
- 4 GB RAM
- 8 GB Spazio su disco
- Scheda video 512 MB ATI 4800, nVidia 9800 o superiore