Hard Reset è un signor sparatutto, uno di quei titoli che non ti aspetti, capace di offrire una qualità estremamente vicina alle migliori produzioni tripla A pur provenendo dalla scena indipendente e da un team, Flying Wild Hog, tra le cui fila spiccano alcuni ex di CD Projekt RED e City Interactive. Passione e talento insieme ci hanno consegnato, lo scorso anno, un'esperienza coinvolgente, di grande impatto, caratterizzata da un comparto tecnico di pregio e da un livello di sfida superiore alla media. Protagonista del gioco è il maggiore James Fletcher, un agente dotato di innesti cibernetici che lavora per il CLN, un'organizzazione che si occupa di difendere l'ultimo avamposto di resistenza della razza umana contro le macchine, la città di Bezoar. Per le strade si verificano alcuni strani crimini perpetrati dai robot e Fletcher viene chiamato a investigare, mettendosi quindi sulle tracce del dottor Percival Novak, presunto mandante.
Trovato Novak, però, la situazione cambia radicalmente e il protagonista scopre che le cose non stanno come il CLN voleva fargli credere. A quel punto comincia una vera e propria ricerca della verità, che porterà Fletcher ad affrontare alcuni dei più potenti robot mai costruiti per impedire la completa distruzione di Bezoar. Se Hard Reset aveva un difetto, si trattava senz'altro della durata della campagna in single player, completabile in circa quattro ore al netto del grado di difficoltà. Ebbene, il DLC gratuito Exile, incluso nella Extended Edition (che viene venduta su Steam a soli 13,49 euro!) va appunto a risolvere questa mancanza, aggiungendo cinque livelli alla storia e donandole dunque un finale propriamente detto. Non solo: il pacchetto include quattro nuovi nemici, un nuovo potente boss, achievement extra, un engine grafico migliorato e due mappe inedite per la modalità Survival. Quest'ultima funge da simpatico corredo rispetto alla campagna in single player, lanciandoci allo sbaraglio contro orde interminabili di nemici all'interno di location relativamente piccole, con l'obiettivo di sopravvivere il più a lungo possibile.
Luci della città
Avevamo lasciato il maggiore Fletcher alla guida di un enorme ragno robotico mentre si difendeva dall'assalto dei suoi ex colleghi del CLN, al termine dell'ultimo boss fight di Hard Reset. In Exile la storia prosegue proprio da lì e ci porta a uscire dalla città di Bezoar, esplorandone i confini alla ricerca di un luogo che in teoria non dovrebbe esistere, una città libera chiamata "Haven".
Connessi alla coscienza del dottor Novak, dovremo dunque esplorare scenari generalmente più ampi rispetto al passato, spazi aperti in cui confrontarci con avversari scaltri e resistenti, in grado di bersagliarci dalla distanza, magari da una posizione sopraelevata, ma anche di colpirci duro da vicino. A nostra disposizione avremo i due fucili "trasformabili" forniti dall'agenzia, uno funzionante con munizioni standard e uno a energia, entrambi potenziabili a più livelli tramite l'aggiunta di moduli extra: da una parte fucile a pompa, lanciagranate, lanciamissili e mine, dall'altra laser che attraversano le pareti, scariche elettriche, mortai capaci di emettere impulsi EMP e colpi energetici a ricerca. Dal punto di vista dell'arsenale, lo sparatutto di Flying Wild Hog non ha nulla da invidiare a produzioni più blasonate, e l'apparente semplificazione delle munizioni "universali" non fa che aumentare le nostre possibilità offensive, passando da un equipaggiamento all'altro al volo per sfruttarne le peculiarità. Qual è il modo migliore per difendersi dalla carica dei pericolosi robot "gorilla", ad esempio? Bloccarli con i dardi elettrici del fucile a pompa, quindi bersagliarli con il lanciamissili. Oppure sparare una granata elettromagnetica che li attiri tutti insieme e colpire in quella direzione con tutto ciò che abbiamo. Il gunplay di Hard Reset è eccellente per feeling, sensazione di impatto, coinvolgimento e finanche "soddisfazione" quando si riesce a sopravvivere a un assalto in grande stile, come quelli che più volte dovremo affrontare in Exile.
Ho visto cose...
C'è forse un po' meno "cyberpunk" in questo DLC rispetto al gioco base, il che è naturale visto che l'ambientazione cambia quasi completamente. Il miglioramento è comunque sostanziale: l'engine potenziato garantisce prestazioni fenomenali e sulla configurazione di prova abbiamo ottenuto tranquillamente i sessanta frame al secondo con tutti gli effetti al massimo e alla risoluzione di 1920 x 1080 pixel.
Oltre alla mera tecnica, si percepisce comunque l'enorme cura riposta dagli sviluppatori nel design delle nuove location, alcune delle quali davvero evocative e caratterizzate in ogni caso da un ottimo livello di dettaglio. Bene anche i nuovi nemici, come le cattivissime unità volanti (meglio mettersi al riparo quando spuntano!), le varianti degli androidi dotate di lame per il corpo a corpo, i mech pesanti armati di missili e il pazzesco boss finale, da combattere nel mezzo di una vera e propria orgia metallica. In questo secondo incontro con il gioco abbiamo apprezzato meglio l'eccellente supporto per il controller Xbox 360, con la cui configurazione si familiarizza nel giro di qualche partita, pur riconoscendo come al solito la precisione e la rapidità di puntamento del mouse, specie con i robot di piccole dimensioni. L'accompagnamento musicale, pur essendo di grande atmosfera, ancora non ci ha convinto del tutto, mentre abbiamo trovato davvero ottimi e corposi gli effetti delle armi e delle esplosioni.
Conclusioni
L'attesa è stata lunga, ma finalmente Hard Reset ha il finale che si merita. L'Extended Edition, che include il DLC Exile, aggiunge alla campagna in single player cinque nuovi livelli ambientati fuori dalle mura di Bezoar, facendo dunque proseguire la trama da dove l'avevamo lasciata e fornendo alla storia un epilogo propriamente detto, al termine di uno dei boss fight più furiosi e frenetici che si siano mai visti. È stato un vero piacere fare un secondo giro con il titolo di Flying Wild Hog, riscoprendone le tantissime qualità, l'eccellente gunplay, il grado di sfida che dona sapore a ogni vittoria e lo straordinario comparto tecnico, di valore ancora maggiore se consideriamo il budget di questa produzione. Se possedete un PC e vi piacciono gli sparatutto "vecchia scuola", Hard Reset Extended Edition è un acquisto assolutamente obbligato.
PRO
- La campagna in single player ha ora una durata congrua
- Ottimo il design dei nuovi scenari
- Coinvolgente e impegnativo come pochi
- Straordinario rapporto qualità / prezzo
CONTRO
- Accompagnamento musicale deludente
- Sa essere molto frustrante
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
- Processore Intel Core i7 2600
- 8 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
- Sistema operativo Windows 7
Requisiti minimi
- Processore Intel Pentium 4, AMD Athlon 64 da 2,5 GHz
- 2 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce 8800GS, ATI Radeon HD 3870
- 4 GB di spazio libero su hard disk
- Sistema operativo Windows XP, Windows Vista, Windows 7
Requisiti consigliati
- Processore Intel Quad Core da 2,3 GHz, AMD Phenom II X4 da 2,5 GHz
- 3 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce 9800 GT, ATI Radeon HD 4870
- 4 GB di spazio libero su hard disk
- Sistema operativo Windows XP, Windows Vista, Windows 7