Sono passati tre lunghi anni dall'ultimo capitolo ufficiale della serie Tekken, con quel Tekken 6 che ha segnato l'apertura al multipiattaforma di un brand che ha fatto la storia di PlayStation e che a sua volta arrivava a 5 anni di distanza dal capitolo precedente. Se poi si pensa al tempo passato dal primo capitolo "Tag", di cui questo è il seguito diretto, si parla addirittura di 12 anni di distanza. Bisogna riconoscere a Namco una certa rigorosità nella gestione della sua popolare serie di picchiaduro: in un'epoca in cui la spremitura dei brand di successo è pratica standardizzata, con serializzazioni a cadenza annuale a cui i publisher ci hanno ormai abituato, non si può dire che Namco Bandai abbia riservato questo trattamento anche a Tekken, fatta eccezione per l'operazione Tekken Hybrid.
Se poi questo derivi da una volontà di preservare la purezza del gioco o da un'effettiva carenza di idee da applicare alla serie, è un punto su cui si può discutere, visto che rispetto ad altri prodotti concorrenti è indubbio che il gioco Namco presenti dei caratteri di inamovibilità evidenti, in termini strutturali e anche tecnici. In ogni caso, le lunghe attese tra un capitolo e l'altro non fanno che rinsaldare la fede dell'utenza più appassionata e trasformare ogni nuovo capitolo in un evento di portata non indifferente, come dimostra l'attesa che ha caratterizzato l'arrivo di Tekken Tag Tournament 2. Non ci troviamo di fronte ad un nuovo capitolo della serie regolare ma ad una conversione, riveduta e corretta con vari ampliamenti, dell'omonimo arcade uscito circa un anno fa nelle sale giochi giapponesi e più precisamente della sua versione aggiornata "Unlimited". E in effetti si tratta proprio di un arcade puro: c'è poco spazio per momenti narrativi e orpelli extra-scontro, e in Tekken Tag Tournament 2 quello che conta è ciò che accade sul ring.
Gioco di squadra
Lo scontro di tipo tag è una variazione nota del normale picchiaduro uno contro uno, già introdotta nella serie dal primo Tag Tournament per PlayStation 2 ma presente anche in molti altri titoli del genere. Sul ring non si sfidano più due combattenti uno contro l'altro, ma squadre composte da due lottatori (con possibilità di variazione tra uno o due combattenti per squadra), i quali possono alternarsi in qualsiasi momento. Al di là della semplice variazione data dall'arricchimento del cast all'interno di un unico scontro, questa meccanica introduce varie caratteristiche strategiche aggiuntive in grado di trasformarne profondamente la struttura del gioco.
La più evidente è data dalla possibilità di creare una squadra dalle risorse più varie, in grado di sfruttare due combattenti che possono differire in maniera sostanziale come capacità di attacco e difesa, velocità o stile di combattimento. Per quanto riguarda il ritmo dello scontro, il sistema tag modifica i tempi allungando tendenzialmente i vari round: quando un combattente si trova vicino al KO può infatti dare il cambio al compagno che entra in combattimento col massimo dell'energia, mentre il personaggio che resta in attesa al di fuori del ring ricarica lentamente la sua. Per questo, dosando bene gli interventi è possibile ribaltare una situazione disperata recuperando le energie perse. Da notare che la quantità di salute ricaricata corrisponde al massimo a quella persa nei secondi immediatamente precedenti, rendendo necessario effettuare il cambio personaggio nel giusto arco di tempo. Nel caso si scelga un solo combattente, questa caratteristica viene bilanciata dalla ricarica automatica della sua energia, mentre si trova sul ring. Il terzo elemento strategico è anche quello più approfondito rispetto ad altri titoli simili, ed è dato dagli attacchi di coppia e dagli inserimenti strategici del cambio personaggio all'interno del combattimento.
Il momento del cambio è diventato, in questo capitolo, un vero e proprio elemento d'attacco a disposizione dei giocatori, che possono dunque sfruttare, col giusto tempismo, un inserimento in grado di salvare il combattente in difficoltà e infliggere ingenti danni all'avversario. Il tag assume dunque ulteriori sfumature strategiche, offrendo diverse soluzioni per rispondere a prese, combo e attacchi imparabili con le giuste contromosse, rendendo dunque possibile la scelta tra un cambio di personaggio più prudente e uno più aggressivo. Tra le novità del sistema tag va segnalata anche la presenza del fattore "rage", che coinvolge entrambi i combattenti della squadra. Quando il lottatore sul ring comincia a perdere ingenti quantità di energia, la barra del suo compagno comincia a lampeggiare, e se si effettua il cambio, i colpi del nuovo entrato avranno una potenza superiore al normale. Va detto che questo è uno dei pochi casi in cui emerge un certo problema nel bilanciamento altrimenti molto accurato di tutto il gioco: i colpi assestati in questo particolare status possono risultare infatti fin troppo potenti e influire in maniera determinante sull'andamento del match.
World Tekken Federation
La World Tekken Federation è una delle maggiori novità introdotte con Tekken Tag Tournament 2. Si tratta di una piattaforma online in grado di fornire informazioni e statistiche dettagliate e continuamente aggiornate sul mondo di Tekken, che verrà probabilmente supportata anche dai prossimi capitoli della serie. Una sorta di risposta agli analoghi servizi offerti per i giochi dalla componente online predominante come Halo, Call of Duty o Battlefield, a rimarcare la volontà di Namco Bandai di rilanciare alla grande l'agonismo a base di Tekken tra i giocatori, ma anche di fornire qualche derivazione "social" e rinsaldare la comunità di fan fornendo un nuovo luogo d'incontro telematico. Il servizio sarà gratuito al lancio del gioco, ma non è chiaro se sia destinato a rimanerlo sempre.
Ritorno all'arcade
In un primo momento si resta piuttosto smarriti di fronte a Tekken Tag Tournament 2. Il nocciolo dell'esperienza è la modalità arcade, ma se siamo in cerca di un approccio più tradizionale al single player si può rimanere delusi dalla completa assenza di un sostrato narrativo. A dire il vero, guardando indietro alla discutibile modalità storia di Tekken 6, una rimozione completa della narrazione potrebbe non essere un punto a sfavore, soprattutto considerando che si tratta di un gioco derivato direttamente da coin-op e con premesse differenti.
Gli elementi di contorno non mancano, ma non rappresentano un'offerta in grado di arricchire esponenzialmente l'esperienza di gioco, né offrono stimoli particolari per staccarsi dalla normale routine dell'arcade, sia in singolo che in multiplayer. Il Laboratorio, presentato come una delle maggiori novità del gioco e già approfondito in sede di anteprima, è una bizzarra rivisitazione della modalità allenamento, basata sulla storia di un laboratorio scientifico impegnato nella costruzione di un robot da combattimento (Combot) in grado di evolversi e acquisire progressivamente nuove abilità.
Se la modalità storia di Tekken 6 risultava inconsapevolmente comica nel suo essere naif, il Laboratorio mostra palesemente un taglio umoristico, con certe digressioni nel nonsense nipponico che possono strappare un sorriso ma che difficilmente possono rappresentare una modalità del tutto valida; il tutto raccontato attraverso scene d'intermezzo disegnate in 2D e animate in maniera piuttosto grezza. Tuttavia si tratta di un ottimo tutorial che parte dalle basi del combattimento e arriva ad insegnare le tecniche più avanzate, ideale per i neofiti ma con la possibilità aggiuntiva di personalizzare il Combot, fargli acquisire varie mosse speciali e utilizzarlo nella modalità arcade (ma per ovvie questioni di bilanciamento non nei match online classificati).
Allo stesso modo, è apprezzabile la presenza di una nuova modalità "Pratica" che consente, oltre a provare in libertà le mosse di qualsiasi personaggio contro uno sparring partner a scelta, anche di vedere precisamente l'esecuzione e gli effetti di tutti i vari attacchi e combo. Apprezzabile la presenza di un esteso editor che consente di modificare l'aspetto di tutti i combattenti applicando costumi e accessori a scelta, anche se il design non troppo raffinato scelto per la maggior parte degli elementi variabili spesso renda preferibile lasciare i personaggi così come sono. Oltre ad essere un'aggiunta estetica, l'applicazione degli oggetti è anche legata alle particolari "Item Moves", poco pratiche in combattimento ma sicuramente spettacolari. Per concludere la carrellata sulle modalità di gioco, si segnala la presenza della "Battaglia Fantasma", del Versus contro un altro giocatore a schermo condiviso, della "Battaglia a Squadre", della "Prova a Tempo" e del "Survival", mentre in modalità online la suddivisione è quella tipica in match classificati e liberi, con la possibilità di visionare le classifiche.
Pugni, calci e quel che ne consegue
Trattandosi di una conversione più o meno diretta da coin-op, è dunque nello scontro arcade e nella meccanica stessa del combattimento che troviamo il nucleo dell'offerta ludica di Tekken Tag Tournament 2, il suo vero senso. Senza tanti compromessi e digressioni, il gioco rappresenta semplicemente un piccolo passo evolutivo nel processo di perfezionamento del gameplay di base caratteristico di Tekken. Per questo, si tratta di un prodotto dedicato soprattutto a chi appartiene già alla consolidata schiera di appassionati, che sapranno apprezzare le novità tecniche introdotte nella meccanica di gioco, risultato di un lavoro di limatura e aggiustamento del codice difficile da notare se non si segue la serie.
Grazie anche ad un motore grafico rinnovato, la meccanica dello scontro risulta migliore di quella presente in Tekken 6: è una sensazione lampante, data in particolare da una migliore legatura tra le animazioni e negli effetti di azione-reazione tra mosse e contromosse, grazie ad una modellazione più solida dei personaggi e a un calcolo più preciso delle collisioni. Insomma, non c'è nessun cambiamento epocale nella struttura di gioco e, considerando anche la presenza di personaggi storici ormai noti, le novità sostanziali vanno proprio ricercate negli aggiustamenti effettuati tra gli ingranaggi del gameplay, oltre ovviamente alla stessa struttura del tag team. Anche per questo motivo, Tekken Tag Tournament 2 si configura come un gioco per gli appassionati della serie. Ma attenzione, nonostante la presenza di un roster enorme e quasi dispersivo faccia pensare a una semplice operazione fanservice, il giocatore più esperto sarà sicuramente in grado di notare e apprezzare i miglioramenti. Si tratta peraltro di un capitolo che sembra voler rinvigorire lo spirito di Tekken, che affonda profondamente le radici nel retaggio classico della serie e che fa ben poco per attirare nuovi clienti: in quest'ottica possiamo valutare come coerente la presenza di combo devastanti, juggling estremo (la possibilità di infliggere danno ad un avversario in caduta) e rimbalzi fatali, caratteristiche che richiedono una conoscenza profonda dei personaggi e delle relative tecniche per potersi difendere e controbattere, ma che tendono a tenere lontani i neofiti.
Insomma, chi conosce a menadito le combo e riesce a prevedere i cambi basso/medio/alto e la differenza tra le stance dei vari personaggi si troverà perfettamente a suo agio in Tekken Tag Tournament 2, e verosimilmente accoglierà in maniera assai positiva il grande rilancio dell'agonismo online che lo accompagna grazie all'introduzione della World Tekken Federation. Allo stesso modo, l'utente "pro" sarà probabilmente quello più in grado di assimilare la meccanica delle diverse tipologie di cambio del personaggio, e ad apprezzare il modo in cui queste si incastrano ottimamente nel flusso del combattimento. È altrettanto chiaro, tuttavia, che il gioco rinsaldi il circuito chiuso di una serie che già da parecchio tempo guarda soprattutto al passato, ponendosi forse come summa di quanto raggiunto finora in attesa di possibili novità in arrivo nel vero e proprio prossimo capitolo, che a questo punto potrebbe puntare direttamente alla next gen.
Obiettivi Xbox 360
50 obiettivi per i classici 1000 punti rappresentano il tesoro nascosto all'interno del gioco. Non contenendo una vera modalità storia, gli obiettivi sono disseminati attraverso le varie modalità e sono legati alle performance del giocatore, in termini quantitativi (numero di vittorie, quantità di mosse particolari effettuate) e qualitativi (livello raggiunto col proprio personaggio in arcade o nel Laboratorio). Va da sé che la raccolta completa degli obiettivi richiede particolare applicazione e un gran numero di match all'attivo.
La festa di Tekken
Tekken 6 ci aveva lasciato alquanto interdetti, con il suo engine ancora non perfettamente rodato e la presenza di un aliasing alquanto molesto, oltre ad una modellazione dei personaggi che mostrava alti e bassi. Da questo punto di vista, Tekken Tag Tournament 2 si inserisce in maniera ben più appropriata negli standard dell'attuale generazione, con il vantaggio oggettivo dei 60 fotogrammi per secondo. I personaggi sono solidi e ben animati, sebbene lo stile Tekken imponga determinate conseguenze al livello di caratterizzazione che possono non piacere, come certe derive un po' pacchiane dei combattenti "metafisici" e la grossezza generale che rende piuttosto robusti i personaggi femminili.
È proprio l'attenzione alle animazioni l'elemento maggiormente distintivo dell'intero comparto grafico, sia per la notevole qualità nella riproduzione degli stili di combattimento dei combattenti (in totale, compresi i 4 scaricabili, dovrebbero attestarsi sui 53 personaggi diversi, anche se buona parte sono ovviamente derivazioni o semplici doppioni, come da tradizione) sia per il modo in cui queste si legano tra loro, complice anche un'ottima gestione delle collisioni e della fisica dei colpi. I dettagli dei personaggi si attestano generalmente su ottimi livelli, sebbene siano presenti alcune variazioni qualitative che, a fronte di ottimi risultati raggiunti su alcuni combattenti, mostrano altri modelli decisamente più semplici. Gli scenari sono una ventina circa, derivati da alcuni panorami tipici di luoghi famosi (per l'Italia c'è la Fontana di Trevi) e svolgono il loro ruolo senza spiccare particolarmente, adeguandosi ai trend imperanti con l'introduzione di alcuni elementi interagibili o la presenza variabile di barriere. È anche presente una modalità galleria che consente di rivedere tutti i filmati in computer grafica, non solo di questo ma anche dei vecchi capitoli di Tekken, tutti sbloccabili progredendo nel gioco. L'accompagnamento musicale riprende dalla tradizione della serie e si caratterizza anche per la collaborazione con Snoop Dogg, a cui è dedicato un livello speciale e la sezione "DJ", con la quale è possibile personalizzare i livelli e i menù cambiando le associazioni musicali.
Conclusioni
Non un vero e proprio nuovo capitolo né uno spin-off propriamente detto, Tekken Tag Tournament 2 è una sorta di celebrazione della tradizione di Tekken, che offre agli appassionati la summa della serie in termini di roster e meccaniche di combattimento. Il gioco non si apre a nuovi orizzonti, e anzi porta avanti la medesima struttura del passato, per un'esperienza di gioco che risulta quasi invariata, sebbene attualizzata dal punto di vista tecnologico. Ne deriva pertanto un titolo dedicato ai giocatori più esperti, per i quali potrebbe diventare il nuovo punto di riferimento in termini agonistici grazie all'introduzione della World Tekken Federation e la propensione al multiplayer online. Chi non ama la serie difficilmente verrà conquistato da questa conversione da arcade, la quale offre veramente poco altro a chi non ha intenzione di abbracciare il nucleo di Tekken, fatto di complesse combo e frame d'animazione.
PRO
- Il sistema tag è implementato strategicamente
- Un roster enorme
- World Tekken Federation
- Meccaniche tradizionali ma perfezionate
CONTRO
- Nessuna novità per struttura e contenuti
- Assenza di modalità storia
- Poco appetibile per i non appassionati
- Tecnicamente non miracoloso