La stagione calcistica si avvia a entrare nel vivo proprio in questi giorni, con le prime giornate di campionato già disputate in mezza Europa che hanno permesso di delineare le classifiche e l'inizio della Champions League. Tutti i team internazionali sono insomma lì a darsi ancora una volta battaglia sui manti erbosi degli stadi del vecchio continente per conquistare un trofeo. Anche in ambito prettamente videoludico la sfida quest'anno si preannuncia più avvincente che mai, con le "nemiche" di sempre, Konami ed EA agguerrite e pronte a scontrarsi per guadagnarsi lo scettro di "Re" nel campo delle simulazioni calcistiche, grazie alle loro produzioni sul tema. Anche se ancora una volta è la compagnia canadese a partire in vantaggio rispetto alla concorrenza, visti i risultati ottimali ottenuti a partire dall'edizione 2008 con una serie di prodotti che hanno saputo rinnovarsi in meglio di anno in anno fino a trasformare la serie in quella che ormai viene riconosciuta come la simulazione calcistica per eccellenza, e una base solida costituita innanzitutto da un gameplay estremamente vario che regala piena libertà al giocatore.
Ma sarà così anche in questa stagione? Una volta caricato il gioco il menu che attende il giocatore è esteticamente diverso da quello dello scorso anno, anche se la disposizione dei contenuti rimane simile. Le differenze sono piuttosto marginali e concentrate soprattutto nell'interfaccia, che necessita di meno passaggi rispetto al passato. Tramite essa si può accedere alle varie modalità di FIFA 13, che sono in buona parte le stesse del 2012 anche se alcune possono vantare delle opzioni in più, e una totalmente inedita. Per tale motivo e per poterci quindi concentrare sulle novità più interessanti, liquidiamo subito Stagione, molto simile all'annata precedente a parte l'aggiunta di nuove opzioni di matchmaking, una bacheca per i trofei e nuovi titoli di divisione.
Un futuro in Nazionale
Allo stesso modo accenniamo velocemente alla presenza del proprio calciatore virtuale e delle sfide per aumentarne le caratteristiche, il centro creazione integrato con il sito ufficiale per giocatori, club e tornei, un'area riservata agli allenamenti con tanto di prove a premi, poi Supporta il tuo Club e Xbox Live, disponibile con le solite amichevoli, le sfide personalizzabili e con in più la novità proprio di poter disputare una intera stagione, fattore che aggiunge promozioni, retrocessioni e titoli alla dinamica di gioco 11vs11. Al pari di PES 2013 non abbiamo potuto provare tutta la parte dedicata all'online per le stesse ragioni, e anche in questo caso possiamo limitarci puramente alla descrizione. Le novità più corpose e interessanti in termini di contenuti arrivano da EAS FC e dalla modalità Carriera. La prima è presente in due forme diverse: la tradizionale EA Sports Football Club, che rappresenta ancora una volta il culmine della produzione a livello statistico e di raccolta dati attraverso tutte le modalità di gioco, quest'anno tra l'altro affiancata da una moneta virtuale che si accumula giocando e che può essere spesa per sbloccare squadre storiche, palloni ma anche piccoli aiuti per l'online e offline.
E l'inedita EAS FC Match Day, al cui interno adesso si trovano le opzioni per le amichevoli. Oltre a questo, però, c'è anche una novità molto intrigante: se si è costantemente connessi ai server di EA, vengono scaricati degli aggiornamenti relativi ai match reali della settimana, alle squadre, alla forma dei singoli giocatori, l'elenco degli infortunati e quello degli squalificati, i cambi di modulo apportati dal mister e via dicendo. Tutte queste informazioni non solo influiscono sulle rispettive controparti nel gioco, privando anche lì l'undici titolare di alcune pedine importanti, ma pure sulla telecronaca, visto che durante poi la partita i cronisti richiamano le assenze in campo di un campione piuttosto che i precedenti fra le due contendenti o l'attuale posizione nel campionato vero. Durante uno Juventus-Milan o un Barcellona-Real può dunque capitare di sentire chi commenta evidenziare l'assenza fra i rossoneri di Pato o quella fra i blaugrana di Puyol, nonché il fatto che i quattro club lo scorso anno sono arrivati prima e seconda in Serie A e nella Liga. Sempre in questa sessione si possono anche giocare le partite della settimana e quelle del mese. Fulcro della componente single player è però come sempre la modalità Carriera, che in FIFA riveste un ruolo particolarmente importante visto che garantisce potenzialmente decine di ore di gioco a chi ama immedesimarsi nel ruolo di un allenatore di club o di nazionale (con questa nuova opzione si può prendere parte ai vari gironi di qualificazione e alle competizioni internazionali a tema) oppure in quello di giocatore, scegliendo se impersonare un atleta vero o il proprio alter ego virtuale.
Nel primo caso, dopo aver deciso il look (tuta o giacca e cravatta), il fisico e la carnagione del tecnico, per poi passare ad aspetti più gestionali come la possibilità di tassare le vendite, di cominciare da subito con le coppe (con tanto di sorteggi), parte l'avventura, e come sempre in questa modalità si può fare praticamente di tutto per seguire e controllare al meglio la propria squadra. In tal senso gli sviluppatori hanno cercato di dare più risalto all'aspetto immedesimazione incrementando la mole di notizie legate alle squadre e ai tornei, alle aspettative dei tifosi e a quelle della dirigenza. Alla stessa maniera c'è un costante dialogo con i propri giocatori che vanno in panchina, e con la stampa. Ma l'aspetto più interessante rimane il calciomercato, che in FIFA 13 ha ottenuto una serie di ritocchi per cercare di rendere più verosimile alla realtà il ruolo interpretato dal videogiocatore. Oltre a una intelligenza artificiale degli altri manager che opera in maniera più logica (anche se ogni tanto commette ancora delle ingenuità), c'è la gradita (era ora) introduzione della possibilità di inserire delle contropartite tecniche all'interno delle trattative per abbassare il cash da investire in contanti sul cartellino del calciatore agognato.
Facce da FIFA
FIFA 13 offre come da tradizione moltissimi campionati per club coperti totalmente da licenze ufficiali sia per il torneo che per le squadre che vi partecipano. La nostra serie A è presente senza però il logo del torneo e col Napoli che non ha purtroppo le maglie e lo stemma ufficiale: i tifosi partenopei dovranno quindi attendere il probabile DLC che EA rilascerà in futuro in proposito, visto che la compagnia canadese sembra abbia stretto un accordo dell'ultima ora con la società campana. Nel frattempo gli appassionati potranno consolarsi con i volti veri di Cavani e Marek Hamsik. Lo stesso non potrà accadere per i tifosi di altri team, visto che ancora una volta le facce dei vari Vucinic, Vidal, Milito e compagnia cantante non sono quelli reali. Per quanto riguarda la serie B l'unica società a poter vantare kit e marchio ufficiale è il Novara: tuttavia, finalmente, le altre squadre non coperte in tal senso hanno loghi più simili a quelli delle squadre che rappresentano e la colorazione e il design delle loro maglie sono quasi fedeli alle originali. Confermata, infine, l'assenza del Camp Nou di Barcellona, per il quale EA non ha più i diritti, e l'aggiornamento dei roster delle squadre all'ultimo giorno di mercato, con i vari Cassano all'Inter, Bendtner alla Juve, etc. Da segnalare però un paio di errori: Drogba che risulta in forza al Barcellona e Hulk ancora al Porto.
Occhio alle cifre
In quest'ultimo caso bisogna però tenere conto del budget a disposizione della società a cui si vuole dare un proprio elemento, in quanto se quest'ultimo ha uno stipendio alto il potenziale nuovo club potrebbe rifiutarne le prestazioni e costringere di fatto l'utente a spendere solo contanti. Non è chiaro poi se l'uomo offerto in contraccambio può rifiutare la destinazione per questioni legati magari al basso prestigio della sua prossima destinazione facendo saltare il banco: durante le nostre prove, alla guida della Juventus Campione d'Italia,
effettivamente Giaccherini ha rifiutato di andare al West Ham come parziale pedina di scambio, ma lo ha fatto solo per una mera questione economica (non si è accordato con la società inglese), mentre De Ceglie non ha battuto ciglio e ha accettato di essere inserito in una trattativa che ha portato il terzino Ansaldi dal Rubin Kazan in bianconero e lui in Russia. A tal proposito merita un discorso a parte la modalità in questione nel caso la si giochi come semplice calciatore alle prime armi. Se si fa parte di una grande squadra l'allenatore cercherà di girare quest'ultimo in prestito a qualche club di secondo piano per fargli fare le ossa. Tuttavia l'utente può rifiutare l'offerta e rimanere. Ma in questo caso, contrariamente a quanto avveniva lo scorso anno quando nove su dieci partiva comunque titolare anche al posto di campioni affermati, stavolta dovrà sudare le proverbiali sette camicie per guadagnarsi un suo spazio, soddisfacendo le richieste minime del tecnico e sfruttando al meglio le poche occasioni che gli capiteranno, altrimenti andrà spesso in tribuna.
Per il resto, in generale ci sono poi più variabili sia in fase di acquisto (per esempio un calciatore può chiedere il posto fisso da titolare per cambiare aria) che di vendita (é possibile richiedere una valutazione del giocatore mediante opzione apposita), come per esempio il fatto che le squadre più ricche tendono a non vendere i loro giocatori di qualità, o che ad affiancare il valore del cartellino di ogni atleta c'è n'é uno più importante, che è quello di mercato. Questo vuol dire che se il giocatore X vale ufficialmente 25 milioni di euro non è detto che la società di appartenenza sia disposta a cederlo a quelle cifre. Se l'atleta è importante per la squadra oppure ha molte richieste è facile infatti che il prezzo del suo cartellino possa salire vertiginosamente o che si possa ottenere un netto rifiuto al tentativo di intavolare una contrattazione. La ricerca dei talenti ha subito egualmente diversi cambiamenti, soprattutto per quanto concerne la curva di crescita dei giocatori, che adesso prevede giustamente una maturazione tecnica dei giovani anche quando non vengono impiegati a ogni partita, ma fanno comunque parte della prima squadra, allenandosi idealmente coi campioni più affermati e partecipando ai successi del club. La Carriera, insomma, rimane una modalità senza alcuna velleità di imitare simulazioni manageriali più complesse, ma con le novità introdotte è decisamente più interessante da vivere.
Obiettivi Xbox 360
FIFA 13 regala ai videogiocatori ben quarantotto obiettivi da sbloccare. Per farlo occorre soddisfare le più disparate richieste del gioco come per esempio respingere un calcio di punizione con la barriera, giocare la prima partita con il proprio Giocatore Virtuale, vincere tutti gli incontri giornalieri della settimana in EAS FC in sette giorni oppure trionfare in una coppa durante le stagioni Testa a Testa.
Più vero del vero
Nella nostra lunga analisi non ci siamo dimenticati ovviamente di Ultimate Team, il "gioco nel gioco" che permette agli utenti di creare la propria squadra ideale basando gli acquisti e gli scambi su un complesso sistema in stile ebay. Per ragioni di spazio e per non limitarci a scrivere due righe su questa modalità molto amata dai fan preferiamo indirizzarvi al nostro provato disponibile a questo indirizzo. Qui, invece, dopo aver ampiamente vivisezionato le opzioni di gioco, preferiamo finalmente concentrarci sul gameplay vero e proprio. Cinque sono in tal senso i punti focali sui quali si sono concentrati quest'anno gli sviluppatori per migliorare una giocabilità che poggiava comunque già su basi molto solide.
Il primo è il cosiddetto first touch control, elemento legato in particolare agli stop sia normali che a proseguire. Grazie a esso adesso ciò che avviene in fase di controllo palla è contestuale a quanto succede in quel momento sul terreno di gioco, quindi alle caratteristiche tecniche di chi fa e riceve un passaggio, all'intensità e precisione dello stesso, al modo in cui si riceve la sfera, alle condizioni del campo, etc. Ovvio che uno come Messi faticherà meno a tenere palla rispetto a un onesto pedalatore di centrocampo dai piedi poco raffinati, il quale invece o controllerà male, perdendo il pallone, o impiegherà più tempo per addomesticarlo. Il secondo parametro su cui ha lavorato EA è il sistema che gestisce i dribbling. In questo senso il team di sviluppo ha cercato si semplificarne una buona parte legando la loro esecuzione allo stick analogico sinistro. In base alla situazione di gioco e a come il calciatore controllato si posiziona davanti all'avversario si possono creare svariati tipi di finte, anche muovendo solo la levetta, aiutati in questo da un nuovo set di animazioni di cui parleremo approfonditamente dopo. Quanto appena descritto non vuol dire che effettuare certe mosse sia facile, ma solo più accessibile a tutti. Infatti è possibile sempre usare il bumper sinistro o i due trigger per sviluppare giocate più complesse, per il controllo ravvicinato della palla, o per proteggere la stessa da davanti o da dietro.
Grande attenzione è stata posta poi sull'impact engine, del quale sono stati fixati quasi tutti i bug più evidenti della passata edizione per una gestione completamente rinnovata delle collisioni tra calciatori e con la palla. Giusto per fare degli esempi concreti non si vedono più per fortuna coppie di giocatori della stessa squadra ostacolarsi goffamente nel tentativo di andare assieme sul pallone (tendenzialmente adesso uno dei due cerca di togliersi dalla traiettoria della sfera o da quella del compagno); la diversa fisicità dei calciatori si fa più sentire sia nel modo di muoversi che in quello di agire nei contrasti, con quelli più grossi che fanno sentire di più la propria stazza su quelli piccolini, adesso più propensi a cadere o a perdere il contatto con il pallone se ostacolati a dovere, magari, nel caso di difensore controllato dall'utente, con una rapida e non reiterata pressione del tasto X (Quadrato su PS3) per operare una lieve strattonata che fa perdere l'equilibrio all'avversario, o dopo una scivolata realistica. Anche per questo motivo diventa importante sapere scegliere bene il tempo per gli inserimenti o per smarcarsi, specie nel gioco aereo, dove contrariamente a quanto avviene in PES non c'è niente di precalcolato e il il sistema che calcola e gestisce gli impatti fisici funziona a dovere.
Più varietà e più difficoltà
Il quarto e il quinto elemento cardine del gameplay di FIFA 13 sono i calci di punizione e l'intelligenza artificiale generale. Per i tiri piazzati si è pensato a un sistema di sviluppo più tattico, per non penalizzare le squadre che non possono vantare fra le proprie fila specialisti come Pirlo e Cristiano Ronaldo. Nel dettaglio ora si possono cercare di sfruttare le punizioni anche attraverso degli schemi ad hoc che prevedono tra le altre cose l'opzione di richiamare un terzo giocatore per farlo fintare, tirare o muovere verso l'area di rigore. Allo stesso modo in fase difensiva la barriera può essere disposta meglio, facendo però attenzione a non irritare l'arbitro, pena una ammonizione. Per quanto concerne invece l'intelligenza artificiale di compagni di squadra e avversari durante la partita si notano ulteriori miglioramenti soprattutto in rapporto al modo vario in cui si sviluppano le azioni e al livello di partecipazione dei membri del team, anche da parte di coloro che in quel momento non sono coinvolti direttamente nello sviluppo della stessa.
In attacco è facile vedere sovrapposizioni credibili sugli esterni da parte di ali o terzini, mentre centralmente quelli a turno di uno dei mediani, con gli attaccanti che a seconda delle proprie abilità cercano di dialogare con rapidi uno-due coi compagni, di creare spazi o di evitare di finire in fuorigioco evitando di compiere traiettorie curve e innaturali. Miglioramenti li abbiamo anche per quanto riguarda le linee difensive della squadra, meno aggressiva e più attenta, con i terzini pronti a supportare il lavoro dei centrali con ottime diagonali, e per i portieri, che soffrono solo sporadicamente di amnesie in alcuni tiri. Tutto questo si traduce in sintesi in un incremento del livello di difficoltà che va di pari passo con l'aumentato realismo, e in un ritmo di gioco talvolta frenetico, talvolta ragionato, a seconda delle squadre in campo o del risultato, ma sempre verosimile a quanto avviene in una partita vera. Per il resto in FIFA 13 abbiamo come sempre una risposta ai comandi eccellente, la possibilità di scegliere i controlli manuali e il feeling che da qualche tempo contraddistingue la serie. Interessante, infine, il supporto a Kinect e Move: per sapere come entrambe le periferiche interagiscono col gioco vi invitiamo a leggere il nostro dettagliato provato. Andando a chiudere diamo uno sguardo alla parte tecnica: dal punto di vista grafico rispetto a FIFA 12 i cambiamenti in generale non sono tantissimi, com'era forse logico aspettarsi visto l'alto livello qualitativo raggiunto dalla serie in questi anni.
Si notano tuttavia dei ritocchi qua e là atti a migliorare l'estetica del prodotto finale, come nel caso dei vari elementi di contorno che costituiscono l'evento partita, dal pre-gara al match vero e proprio, arricchiti dalla presenza di più scenette prima del calcio di inizio o dai giocatori che si riscaldano a bordo campo. Buoni chi più, chi meno, gli stadi, e la resa visiva dei calciatori, ben caratterizzati almeno i più famosi con un ottimo livello di dettaglio a livello di texture per i volti e per le maglie. Una nota a margine meritano le animazioni, di cui in parte abbiamo accennato poco fa in questo articolo: ebbene, lasciatecelo dire senza timore di smentita, ma quelle presenti in FIFA 13 rappresentano quasi lo stato dell'arte per una simulazione sportiva come questa. Belle, numerose, ben amalgamate fra loro, i movimenti danno la sensazione di essere compiuti da persone reali che si muovono a comando di pad. Detto questo e passando a parlare della parte audio, segnaliamo la solita ottima colonna sonora tipica della serie, splendidi rumori di fondo come fischi o applausi ad accompagnare ogni azione, e i cori, che si confermano come lo scorso anno su livelli di assoluta eccellenza visto che sono campionati direttamente in curva. Impossibile invece esprimere un giudizio sulla telecronaca italiana: il codice review che ci ha inviato EA era col parlato, bellissimo tra l'altro, in inglese. Di conseguenza possiamo solo basarci su quanto ci ha detto lo stesso publisher e cioè che per il nostro mercato è stata confermata la coppia Fabio Caressa - Beppe Bergomi (che in generale continuano a non piacerci in quanto non molto bravi nella "recitazione") al commento, e che quest'ultimo è stato reso più vario.
Conclusioni
Anche quest'anno FIFA si conferma come il titolo di riferimento delle simulazioni calcistiche, e lo fa senza stravolgere troppo una ricetta collaudata ed efficace, migliorando un gameplay di per sé ottimo; limandone quei difetti legati soprattutto a qualche bug nell'impact engine, perfezionando un'intelligenza artificiale già evoluta, nonché introducendo nuove animazioni che vanno a integrarsi alle già ottime pre-esistenti; così facendo la compagnia canadese ci regala un tredicesimo capitolo della sua saga davvero entusiasmante. Se a questo si aggiungono i miglioramenti apportati a praticamente tutte le modalità presenti nel gioco e in più il supporto a Kinect e Move, appare evidente come non si può che rimanere ampiamente soddisfatti del lavoro svolto da EA. Peccato solo per la mancanza di alcune licenze e stadi ufficiali e di qualche viso reale in più per i giocatori della nostra Serie A.
PRO
- Intelligenza artificiale e Impact Engine ulteriormente migliorati
- Molte modalità interessanti, su tutte quelle Carriera e Ultimate Team
- Il Match Day aggiunge una grande varietà al titolo
- Il controllo sui giocatori è totale e immediato
CONTRO
- I volti dei giocatori reali per le nostre squadre sono troppo pochi
- Atmosfera della partita ancora migliorabile