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Hotline Miami, recensione

Tra sequenze splatter e uccisioni a sangue freddo, il team indipendente Dennaton propone un gioco d'azione dallo stile unico

RECENSIONE di Vincenzo Lettera   —   30/10/2012
Hotline Miami
Hotline Miami
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Demonizzato dalle associazioni familiari e visto con sufficienza da una schizzinosa fetta di giocatori, critici e sviluppatori, l'uso della violenza nei videogiochi, specialmente quando gratuito ed estremo, continua a essere un tema bollente spesso al centro di controversie. "Siamo andati troppo oltre con la celebrazione di sangue, sesso e violenza.

Hotline Miami, recensione

Dobbiamo smetterla", esorta un polemico Warren Spector, mentre quelli di Manhunt 2, Bully e Rule of Rose sono solo alcuni dei casi in cui una caccia alle streghe è stata amplificata dalla disinformazione nei media e dal bigottismo delle istituzioni. Con Hotline Miami, gli sviluppatori svedesi Jonatan Söderström e Dennis Wedin hanno voluto cementare il ruolo della violenza, costruendoci attorno un intero gioco d'azione, frenetico, originale e sanguinolento, legittimato da una trama folle e da deumanizzati personaggi in maschera, ma che trova in uno stile unico e in un gameplay incessante la sua ragion d'essere.

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Ambientato in una Miami di fine anni '80, il gioco di Dennaton mette nei panni di un killer la cui storia emerge pian piano attraverso una serie di apparenti flashback. Una criptica telefonata fa da introduzione ai livelli, ciascuno dei quali è ambientato in un edificio pieno di individui armati da riempire di botte, trivellare di colpi o fare a fette con una katana. Questo basterebbe a mobilitare il Moige o a far nascere l'ennesimo spauracchio tra le pagine di Panorama, ma la trama in Hotline Miami, per quanto narrata in maniera fascinosamente enigmatica, è solo una cornice secondaria. Dal varcare uno stanzone pieno zeppo di guardie armate all'atto di sfilare un Uzi dal cadavere di un cameriere freddato poco prima, ogni azione nel gioco si regge su un'unica motivazione: uccidere per primi. La visuale dall'alto in stile Smash TV e la telecamera mobile permettono di avere un'idea chiara su cosa aspettarsi all'interno di ogni stanza, e dal momento che si viene uccisi con un solo colpo pianificare le proprie mosse diventa fondamentale. A questo si aggiunge il rumore delle armi da fuoco, che è in grado di allertare i nemici nel livello e incentiva quindi a utilizzare attacchi corpo a corpo in azioni furtive. Ma i momenti stealth raramente rallentano il ritmo del gioco, e anzi il più delle volte si risolvono in azioni lampo, uccisioni istantanee e spostamenti rapidi da una stanza all'altra. Il tutto arricchito da una varietà di situazioni inaspettata per uno sparatutto top-down.

Un momento tipico ci vede entrare in un bagno, stordire una guardia colpendola con una porta, fracassare la testa del compagno sulla toilette, rubargli il fucile a canne mozze e finire il primo, ancora a terra, con un colpo secco. Mentre un altro nemico si avvicina attirato dallo sparo decidiamo così di nasconderci nella doccia, aspettando il momento giusto per colpire il ficcanaso con un piede di porco. Anche se non mancano scene à la Scarface, in cui si può fare una strage piazzandosi con un mitragliatore carico davanti a una porta, non è sempre così facile farla franca, non solo per la generale scarsità di munizioni o per l'aggressività delle guardie, ma anche a causa di tutta una sfortunata serie di bug legati all'intelligenza artificiale e alle collisioni. Si tratta comunque di problemi dovuti più a un lancio affrettato che ai limiti di GameMaker, da anni il tool di sviluppo prediletto da Söderström.

Hotline Miami, recensione

Dennaton è comunque ricorso ai ripari in tempi record, pubblicando una patch che corregge parte dei difetti, ma nonostante le sue diverse problematiche Hotline Miami resta un'esperienza action estremamente appagante e frenetica, forse troppo sbilanciata verso il trial-and-error, eppure in grado di tenere incollati allo schermo e divertire nel corso della ventina di livelli che compongono l'avventura principale (intanto è già previsto un DLC). La violenza bruta fa da pilastro all'intero titolo, però la sensazione che si prova giocando non è un ingiustificato sadismo, piuttosto il piacere di una sfida genuina: ogni stanza di un edificio rappresenta un vero e proprio enigma da superare nel modo più rapido possibile, e non si prosegue per il semplice gusto di eliminare nemici nei modi più sanguinolenti. L'azione si svolge così rapidamente e si ripete talmente tante volte che le uccisioni vengono quasi spersonalizzate, e solo una volta terminato il livello, quando il protagonista deve tornare alla sua auto percorrendo a ritroso l'intero edificio, ci si rende finalmente conto della scia di sangue lasciata alle spalle. È proprio questo passaggio dallo sterminio disinteressato alla presa di coscienza delle proprie azioni l'espediente narrativo meglio riuscito del gioco, forse l'unico che davvero colpisce nel segno.

Hotline Miami, recensione

All'inizio di ciascuna missione, l'innominato protagonista consuma un rituale fisso, indossando una maschera dalle sembianze di un animale. Oltre a dare un fascino tutto particolare alla narrazione, ai suoi personaggi e i loro sporadici dialoghi, questi travestimenti hanno effetti più o meno evidenti sul gameplay grazie ad alcuni bonus, che vanno da un maggiore numero di proiettili alla possibilità di spostarsi più rapidamente, passando per la capacità di vedere nel buio o di silenziare le armi da fuoco. Sbloccare nuove armi e nuove maschere rende possibile affrontare livelli già portati a termine in maniera differente e con un approccio diverso, mentre non mancano delle chicche e dei riferimenti per pochi intenditori, e proprio i nomi delle maschere e gli animali rappresentati sono in realtà omaggi ad altri sviluppatori indipendenti più o meno noti. Eppure è nello stile artistico e nella psichedelica alchimia tra grafica e musiche che Söderström non si smentisce nemmeno stavolta: l'autore di Clean Asia! e Mondo Agency unisce ancora ritmi pulsanti ed elettronici a una componente visiva fatta di colori acidi e stili retrò, laddove una menzione particolare va all'eccellente colonna sonora composta da artisti come M.O.O.N, Perturbator e Jasper Bryne, che dà la giusta carica nei momenti più adrenalinici e non si risparmia neppure qualche stacchetto che strizza l'occhio (l'orecchio?) a Drive.

Conclusioni

Digital Delivery: Steam
Prezzo: 8,49€
Multiplayer.it
8.5
Lettori (95)
8.5
Il tuo voto

Hotline Miami è un gioco violento e brutale, questo è evidente. Eppure nella sua estrema e sadica rappresentazione, il titolo di Dennaton riesce a decontestualizzare ogni spargimento di sangue, fino addirittura a spingere l'utente a riflettere e a sentirsi quasi in colpa. Anche se per pochi secondi, prima di immergerlo in una nuova carneficina. Ma soprattutto, si tratta di un'opera visionaria, con personalità e tanto stile da vendere, spettacolare a livello audiovisivo e appagante nel suo gameplay serrato e severo.

PRO

  • Stilisticamente notevole
  • Ottima colonna sonora
  • Splatter e incessante, ma prima ancora divertente

CONTRO

  • Narrazione non sempre efficace
  • Diversi bug

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • MacBook Pro
  • Intel Core i5 Dual Core a 2,4GHz
  • 8 GB di Ram
  • Via BootCamp

Requisiti minimi

  • Windows XP, Vista o 7
  • Processore 1.2GHz AMD/Intel
  • 512 MB di RAM
  • 250 MB di spazio libero su disco