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Bisogno impellente

L'ultimo capitolo di Need for Speed arriva su smartphone e tablet grazie a Firemonkeys

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   07/11/2012
Need for Speed: Most Wanted
Need for Speed: Most Wanted
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Gli sforzi di Electronic Arts in ambiente mobile non sono certamente una novità o una sorpresa, eppure è evidente come ci sia una sempre maggiore fiducia e considerazione per una piattaforma che sta vivendo una crescita quantitativa e qualitativa impressionante. Con Need for Speed, che comunque già da qualche anno sta proponendo episodi più che gradevoli anche nelle edizioni per smartphone, il colosso americano ha voluto puntare grosso affidando l'ultimo capitolo a Firemonkeys, talentuosissimo team australiano da qualche tempo acquisito e al cui interno ci sono quei Firemint autori del meraviglioso Real Racing 2. Un connubio destinato, perlomeno sulla carta, a far scoppiare letteralmente i fuochi d'artificio; ma le cose sono andate effettivamente così?

Il vento nei capelli

Ribaltando la consuetudine del dulcis in fundo, iniziamo a parlare di Need for Speed: Most Wanted dall'aspetto migliore del pacchetto confezionato da EA, ovvero la componente tecnica a dir poco eccellente; d'altra parte, con un Real Racing 3 in uscita dagli stessi studi entro fine anno e che sembra destinato a settare nuovi standard grafici, non sorprende scoprire in questo prodotto un serio contendente al titolo di racing game più bello (da vedere) disponibile su App Store e Google Play. Sul retina display di iPhone 5, grazie alle capacità di un processore di alta gamma, Need for Speed: Most Wanted non è veramente troppo lontano dalla qualità grafica di una console "da salotto"; il livello di dettaglio e l'illuminazione sono infatti molto buoni, e la modellazione delle vetture restituisce bolidi fedeli repliche delle controparti reali.

Bisogno impellente

L'arcade di EA è quindi un piacere per gli occhi, al punto che sarebbe quasi eccessivo trovare pari qualità anche nella componente del gameplay; e infatti la fatica di Firemonkeys incappa purtroppo in qualche più o meno grave imperfezione al punto da scoprirne ridimensionato l'intero valore e ridotto il grande potenziale. L'assenza della componente free roaming che contraddistingue invece l'equivalente per home console, sviluppato da Criterion, non è in realtà un grosso cruccio; su una piattaforma che favorisce e predilige le sessioni di gioco da pochi minuti sarebbe stato più un problema che altro, a dirla tutta. Alle gare si può quindi accedere semplicemente toccando una delle diverse location, sparse sulla mappa di Fairhaven, che racchiudono i diversi eventi che si sbloccano man mano progredendo nella modalità principale (che in realtà è anche l'unica). Le sfide non necessariamente implicano sempre di dover fronteggiare altri piloti cercando di arrivare primi, ma introducono anche soluzioni differenti che si basano su check point da raggiungere entro un tempo stabilito o interi percorsi da concludere prima che il cronometro superi un certo limite, con l'aggravante delle volanti della polizia sempre pronte a mettere i bastoni tra le ruote. Alla pietanza preparata con impegno da Firemonkeys manca però un po' di pepe, il quid capace di mantenere alta l'attenzione anche superato l'entusiasmo per la grafica; e infatti gli eventi si susseguono l'uno dopo l'altro con una certa avarizia di emozioni, complice un track design banale e monocorde, fatta salva una certa frustrazione che si rivela piuttosto inaspettatamente in occasione di alcune precise gare.

Bisogno impellente

Per un qualche motivo infatti Need for Speed: Most Wanted è contraddistinto da una inconsistenza nel livello di difficoltà che dà fastidio; si può superare una sfida quasi col braccio metaforicamente fuori dal finestrino, per trovarsi a quella dopo a dover sudare le sette camicie con l'obbligo di andare a potenziare la propria auto coi quei power up che durano una sola gara e che costano un po' del denaro faticosamente racimolato. E' una formula imperfetta che infastidisce, soprattutto quando ci si trova col portafogli che piange e distanti solo qualche tap dall'acquisto di moneta virtuale in cambio di quella reale; gli acquisti in-app, tollerabili in formule di giochi gratuiti (o lì attorno), stridono invece in un titolo premium da 6 euro che non dovrebbe richiedere ulteriori esborsi al giocatore, ancor meno se sono così poco intelligentemente mescolati e integrati con la progressione naturale. Certo, si possono ripetere le gare già affrontate per rimpolpare il proprio gruzzolo, ma si tratta di una soluzione davvero poco moderna nonchè per nulla eccitante. Buono il sistema di controllo, piuttosto preciso nello sterzo legato all'accelerometro e che consente di gestire derapate e nitro in maniera intelligente. Dispiace infine per la totale assenza di qualsiasi componente multiplayer, con l'unico elemento competitivo legato al confronto dei tempi coi propri amici.

Conclusioni

Versione testata: iOS (1.0.0)
Terminale utilizzato: iPhone 5, iPad 3
Prezzo: 5,99€ (App Store) 6,64€ (Google Play)
Multiplayer.it
7.5
Lettori (10)
4.8
Il tuo voto

Need for Speed: Most Wanted è un gioco molto bello da vedere, e che avrebbe potuto essere altrettanto anche da giocare; invece la fatica di EA si deve accontentare di viaggiare qualche metro più lontano, a causa di una struttura di gioco a cui manca la scintilla e che soprattutto soffre per un track design modesto e per picchi di difficoltà inspiegabili e che sembrano spingere troppo esplicitamente alla tutt'altro che gradevole soluzione degli acquisti in app. Un paio di aggiornamenti potrebbero modificare in maniera sostanziale la situazione, ma così com'è Need for Speed: Most Wanted non può considerarsi un acquisto da fare ad occhi chiusi.

PRO

  • Tecnicamente eccellente
  • Modello di guida piacevole
  • Ricco di contenuti

CONTRO

  • Livello di difficoltà mal tarato
  • Track design poco incisivo
  • Niente multiplayer