Quando ci si trova di fronte un gioco definibile come "kart racing" emerge sempre un'ombra imponente nella sua valutazione, a prescindere dal fatto che la questione sia più o meno pertinente, viste le differenti piattaforme da gioco. Si tratta ovviamente di Mario Kart, capostipite e paradigma assoluto di questo sotto-genere, che sembra aver avviato un filone del racing game ma che, effettivamente, non ha fatto altro che proporre un'interpretazione "mariesca" delle corse che diventa difficile replicare, prescindendo dalle caratteristiche specifiche del capolavoro Nintendo. E' una formula alchemica ostica da gestire e interpretare, che difficilmente riesce a risultare in un prodotto anche lontanamente paragonabile ai fasti dei capostipiti della grande N, tanto difficile che la stessa casa di Kyoto non sembra più capace di raggiungere i risultati di un tempo.
Questo va detto, perché il riferimento a Mario Kart, anche in un prodotto all'apparenza diverso e figlio di altri tempi come F1 Race Stars, risulta comunque evidente sotto molti aspetti, un po' per la necessità di adeguarsi al canone ormai stabilito e un po' per l'evidente difficoltà per gli sviluppatori nel proporre qualcosa di completamente diverso. In quest'ottica, non stupisce ritrovare praticamente lo stesso schema strategico adottato per le caratteristiche dei power-up e i relativi rapporti di forze tra le armi, che si comportano in modi alquanto familiari. Guscio verde, guscio rosso, guscio spinoso, banane e funghetti hanno tutti il loro corrispettivo all'interno di questo titolo Codemasters, ovviamente trasfigurati in altri strumenti che, peraltro, si dimostrano graficamente piuttosto anonimi. Insomma, l'interpretazione del kart racing secondo Codemasters non è propriamente una perla di originalità, ma a dare consistenza ad una difficile identificazione del gioco giunge la ricca licenza ufficiale della Formula Uno, che riesce a dare a tutto il prodotto una caratterizzazione particolare, sicuramente in grado di attrrarre una buona fetta di pubblico per la sua visione inedita - questa sì - dell'altrimenti serioso circus del massimo campionato FIA.
Il rutilante mondo della F1-kart
L'adesione al canone di Mario Kart appare estremamente ligia da parte di Codemasters, forse per la volontà di andare sul sicuro in un territorio in cui il publisher britannico non ha molta esperienza, nonostante sia ormai un'autorità nell'ambito dei racing game in generale. Allora, tralasciando momentaneamente gli elementi di contorno e andando a guardare il nucleo del gioco, ci ritroviamo davanti il pacchetto classico: una serie di piloti con relative auto da scegliere, tre classi di gara a difficoltà e velocità progressive, sfide o gare a punti, tracciati dal design fantasioso e disseminate di power-up da raccogliere e anche il buon vecchio semaforo iniziale che richiede la pressione dell'acceleratore col giusto tempismo per ottenere una partenza veloce.
Insomma, l'esperimento di Codemasters Racing avviene nel pieno rispetto della tradizione, sebbene contenga degli spunti originali legati soprattutto al tema della Formula Uno. Predomina l'idea che un maggiore coraggio nella sperimentazione di soluzioni alternative sarebbe stato auspicabile, vista anche l'indubbia abilità ed esperienza degli sviluppatori nell'ambito delle corse, sebbene l'immediatezza e soprattutto la presenza pervasiva del multiplayer sopperisca con il divertimento un po' caciarone alle mancanze del design. Per esempio, un maggior rilievo affidato alla pura capacità del giocatore nella guida del mezzo (vista anche l'esperienza di Codemasters nell'ambito racing) avrebbe potuto dare un tocco più originale alla struttura del gioco, che invece tende ad affidarsi un po' troppo all'aleatorietà della roulette dei power-up, in grado di modificare in ogni momento e in maniera sostanziale l'assetto della corsa. Oppure, si sarebbero potuti caratterizzare in maniera più specifica piloti e auto inserendo statistiche in grado di modificare il comportamento di ognuno sulla pista - cosa peraltro presente da sempre anche in Mario Kart - invece di associare esclusivamente ogni scuderia ad una sola abilità speciale a testa, peraltro senza alcun legame con i corrispettivi piloti e auto reali. Allo stesso modo, l'assenza totale dell'elemento "power slide", ovvero l'accelerazione in corrispondenza delle derapate, caratteristica controversa ma ormai sedimentata nel kart racing da diversi anni a questa parte, elimina un ulteriore tecnicismo che avrebbe potuto rendere più stimolante l'esperienza della guida.
Codemasters ha voluto seguire un'altra strada, e non senza un'evidente coerenza di fondo, puntando in maniera più decisa sul pubblico "casual" e sulla possibilità di attrarre bambini e famiglie in un party game di guida. Da questa prospettiva, l'esperimento appare piuttosto riuscito: F1 Race Stars risulta subito divertente e immediato, non eccessivamente selettivo e sicuramente votato in maniera evidente al multiplayer. Non mancano, peraltro, piccoli tocchi di originalità, in particolare in corrispondenza dei riferimenti alla Formula Uno, che di fatto caratterizzano questo gioco. Al contrario di quanto accade in titoli similari, ad esempio, qui sono presenti i box, dai quali è necessario passare ogniqualvolta la nostra auto subisce troppi danni e comincia a perdere terreno. Allo stesso modo la presenza del KERS, che dona un'accelerazione più o meno intensa a seconda della velocità con cui riusciamo a caricarlo premendo ritmicamente il tasto dell'acceleratore all'interno di determinate zone a scacchiera dei tracciati, costituisce un'interessante variante innovativa, anche se eccessivamente limitata, essendo utilizzabile solo in punti predeterminati delle piste.
Poliedriche sfide
Le possibilità offerte, in termini di modalità di gioco, sono davvero molteplici e variegate tra single e multiplayer, cosa che rappresenta uno dei punti di forza di F1 Race Stars. Smarcandosi, in questo frangente, dal retaggio dei fondatori del kart racing e dal classico doppio canale della corsa e della "battaglia" a suon di power-up, il gioco Codemasters si prodiga in una serie di soluzioni alternative che, unitamente alle ampie possibilità di multiplayer, consentono la costruzione di playlist veramente interessanti. In singolo o split-screen è possibile creare eventi custom applicando modificatori a otto diverse modalità di corsa, creando possibilità di gioco decisamente diverse e affidando agli utenti anche la possibilità di variare il bilanciamento dei power-up o applicando elementi di gioco aggiuntivi per una personalizzazione profonda del gioco, sempre al di fuori della modalità principale (la Carriera e le gare singole).
Il multiplayer online è un aspetto giustamente curato da Codemasters in questo titolo e consente ad un massimo di 12 giocatori di gareggiare nella stessa partita. La cosa particolarmente interessante è data dal fatto di potervi partecipare in split-screen fino a quattro giocatori su una stessa console, in modo da ampliare il multiplayer "in presenza" con le possibilità online, unendo in questo modo i vantaggi dello schermo condiviso con il contesto online, che allarga il livello della sfida. Infine, la Carriera offline apre la strada ad una vasta serie di varianti della corsa standard, che uniscono alla progressione del giocatore - data soprattutto dallo sblocco di contenuti di gioco aggiuntivi ed elementi di contorno per la personalizzazione - anche meccaniche diversificate, che possono andare a coprire, almeno in parte, quel vuoto tecnico che caratterizza la generale, disordinata frenesia della corsa standard, offrendo anche sfide più improntate sull'abilità alla guida. Certo, si tratta di digressioni che non possiedono il mordente della corsa classica - modalità che rimane infatti il perno centrale dell'esperienza di gioco - ma vista la profondità non proprio eccessiva di quest'ultima una tale quantità di sfide aggiuntive e diversificate è sicuramente apprezzabile.
Obiettivi Xbox 360
Sono 49 gli obiettivi sbloccabili per il classico totale di 1000 punti da aggiungere al Gamerscore. Trattandosi di un racing caratterizzato da diverse modalità e varianti, i riconoscimenti sono distribuiti in maniera piuttosto ampia sullo spettro di possibilità di gioco, anche se i premi più ricchi sono sicuramente quelli legati alla progressione nella lunga carriera. Per i cacciatori di punti, comunque, gli achivement in questo caso sono un ottimo spunto per provare un po' tutte le soluzioni di corsa presenti.
Formula Uno Super Deformed
Un altro elemento particolarmente riuscito in questo esperimento di Codemasters è rappresentato dalla caratterizzazione, che peraltro poteva rappresentare una delle maggiori sfide per gli sviluppatori, trovandosi a dover lavorare su materiale prezioso e delicato come le licenze ufficiali della Formula Uno. Dunque lo stile scelto risulta piacevole e divertente, così come simpatici e funzionali appaiono gli elementi tipici di questo sport inseriti nel contesto del kart racing, come il già citato box per la riparazione dell'auto con i suoi influssi strategici di notevole importanza nella meccanica di gioco, la safety car usata come arma per poter ridurre i gap tra i piloti e poi il KERS, nonostante i dubbi quest'ultimo solleva in termini funzionali all'interno del gameplay. La sfida di trasfigurare la Formula Uno ufficiale nel rutilante mondo del kart racing puramente arcade e astratto, dunque, è stata vinta dal team di Birmingham, almeno dal punto di vista stilistico, con le caricature dei piloti che colgono l'essenza dei volti reali e riescono a renderli divertenti. Casomai, il problema è dato dall'eccessiva omologazione di auto e piloti che, mantenendo colori e fattezze ufficiali tra auto e caschi (sebbene sempre in forma SD), durante le corse non si distinguono in maniera particolare e stravagante l'uno dall'altro come magari normalmente avviene all'interno di giochi similari.
L'impianto grafico è costruito sulla base del potente Ego Engine di Codemasters, che, liberato dall'incombenza della ricerca del fotorealismo, riesce a gestire alquanto in scioltezza le ambientazioni stravaganti ma piuttosto stilizzate dei tracciati, con una fluidità che raggiunge i 60 fotogrammi al secondo nella modalità in single player e alcuni momenti alquanto spettacolari sulle piste più ardite, tra salti, rampe e percorsi arzigogolati che puntano a creare versioni fantasiose e cartoonesche delle varie location tipiche del campionato di Formula Uno. La grafica è funzionale alla caratterizzazione stilizzata e in linea con la produzione livellata su un pubblico prevalentemente casual, dunque siamo piuttosto lontani dalle applicazioni più spettacolari dell'Ego, ma la festa di colori presente sullo schermo riempie gli occhi e alcuni tocchi di classe, come l'effetto della pista bagnata durante gli scrosci di pioggia (altro power-up che colpisce tutti gli avversari) impreziosiscono l'estetica del gioco.
Conclusioni
I racing game arcade su licenza ufficiale Formula Uno ovviamente non sono molti, e Codemasters è riuscita peraltro a mettere insieme una caratterizzazione simpatica e una buona offerta di soluzioni ludiche variegate con una grande preponderanza del multiplayer, ben supportato dalle opzioni offline e online. Peccato che la meccanica del gioco nella modalità corsa principale risulti anche troppo leggera, fortemente influenzata dall'aleatorietà di power-up che non ammettono molte contromisure strategiche, traendo dai maestri del genere più le ultime derive confusionarie che non i perfetti incastri del gameplay originario. Se si valuta però nell'ottica di un intrattenimento prevalentamente multiplayer, quasi da party game su ruote, F1 Race Stars è in grado di donare un buon quantitativo di ore di divertimento e il richiamo della Formula Uno può rappresentare sicuramente un plus importante per gli appassionati.
PRO
- Tante modalità di gioco
- In multiplayer acquista punti
- Simpatica reinterpretazione della F1
CONTRO
- Meccanica di base un po' troppo caotica e aleatoria
- In single player si perde buona parte del mordente
- Elementi derivativi alquanto evidenti