Di tutte le innumerevoli serie di cui ha fatto parte l'idraulico italiano più celebre dei videogiochi, quella di Paper Mario è senza dubbio fra le più originali, e non solo per la ricercatezza di un look basato su personaggi sottili come fogli di carta che si muovono all'interno di scenari tridimensionali: in tutti i tre capitoli realizzati finora a cavallo fra il 2000 ed il 2007, gli sviluppatori di Intelligent Systems si sono divertiti a mischiare elementi classici del franchise Nintendo con meccaniche vicine al mondo degli RPG, riuscendo sempre a dare un sapore unico ai loro prodotti. Dopo aver attraversato tre generazioni di home console (Nintendo 64, Gamecube e Wii), la serie passa ora su 3DS con il qui presente Paper Mario: Sticker Star, a cui spetta l'arduo compito di mantenere gli alti standard qualitativi dei predecessori continuando però sulla strada dell'innovazione: andiamo dunque a vedere se per il baffone si tratta dell'ennesimo successo...
Adesivi magici
La storia alla base di Paper Mario: Sticker Star segue fedelmente i canoni dell'irriducibile canovaccio narrativo nintendiano: nel corso di una gioiosa festa nel Regno dei Funghi di cui è madrina, la principessa Peach viene rapita dal solito Bowser, il quale ne approfitta anche per rubare la leggendaria Cometa Sticker e spargerne i frammenti in giro per il mondo.
Insomma, si tratta sempre della solita solfa, che però è servita ai designer di Intelligent Systems unicamente come rampa di lancio per far decollare una narrazione che trova forza nel gustosissimo humour che permea ogni singolo passo dell'avventura di Mario, con il contributo peraltro di una traduzione in italiano a dir poco eccellente. Molti dei dialoghi e delle scenette che scorrono su schermo sono genuinamente divertenti, e non mancano autentiche chicche riservate ai fan di più lunga data, disseminate qua e là nel corso del gioco all'insegna di un riuscito autocitazionismo. Ed è bello constatare come gli sviluppatori nipponici abbiano mantenuto un atteggiamento così scanzonato anche per ciò che concerne la grafica del prodotto, ricca di soluzioni che giocano con il fatto che personaggi ed ambientazioni sono fatti di carta e cartone: basti citare i Koopa, che si ripiegano come un origami prima di ritirarsi nel loro guscio, o i blocchi che si dividono in sei fogli quando vengono colpiti da una testata od una martellata di Mario, e si tratta solo degli esempi più banali di un'attenzione al dettaglio che non cessa di stupire livello dopo livello. Il tutto mantenendo sostanzialmente inalterato lo stile tipico della serie, per un gioco che esteticamente si può definire come una meravigliosa trasposizione elettronica di uno di quei libri per bambini con le sagome di cartone.
L'effetto 3D
Nonostante l'utilizzo di personaggi ultra-bidimensionali, Paper Mario: Sticker Star va che è una meraviglia sullo schermo 3D del portatile Nintendo: anzi, è proprio la commistione di elementi piatti inseriti in scenari tridimensionali a conferire un'ulteriore sensazione di profondità, enfatizzata dai frequenti cambi di inquadratura inseriti ad arte nei vari stage. Pur non trattandosi di uno di quei titoli in cui il 3D diviene parte integrante dell'esperienza ludica, Paper Mario: Sticker Star è talmente bello da vedere con lo slider al massimo che difficilmente verrà la tentazione di ridurne l'effetto.
Art Attack
Parlando di gameplay, Paper Mario: Sticker Star continua sulla via della sperimentazione che è tipica della serie, divertendosi nuovamente a spostare gli equilibri ed ottenendo un risultato che difficilmente si può far rientrare in una categoria ben definita. L'ossatura è quella dei classici titoli di Mario, con la mappa del mondo che consente l'accesso ai vari livelli suddivisi per ambientazione, ognuno dei quali presenta come obiettivo principale quello di raggiungere il relativo frammento di cometa. E' il modo di arrivarci che però cambia radicalmente rispetto alla routine platform a cui è solitamente abituato l'idraulico italiano: gli stage si basano dunque fondamentalmente sull'esplorazione dello scenario e sulla risoluzione di enigmi e puzzle di vario tipo, senza dimenticare gli scontri con i nemici che -diversamente dall'ultimo Super Paper Mario per Wii- tornano ad essere gestiti tramite un sistema di combattimento a turni. Ed è qui che entra in scena in maniera prepotente la vera peculiarità del prodotto Nintendo, ovvero l'utilizzo degli sticker, che possono essere raccolti in giro per il mondo, comprati in appositi negozi oppure ottenuti come premio. Il gioco comprende decine di tipologie di adesivi, tutti associati ad una determinata azione da far eseguire a Mario in battaglia, come ad esempio il salto, il colpo di martello, il Fior di Fuoco e via discorrendo: ogni sticker funziona però ad utilizzo singolo, ed una volta esaurito il suo effetto scompare dall'album che occupa il touchscreen e che funge da raccoglitore. L'esperienza in Paper Mario: Sticker Star ruota tutta attorno a questo meccanismo, al punto tale che gli sviluppatori hanno deciso di rimuovere elementi quali i punti d'esperienza, il leveling up ed altro ancora proprio per lasciare totale spazio di manovra a questo aspetto.
Se si esclude l'iniziale sgomento per la perdita di molte delle caratteristiche che avevano fatto la fortuna della serie, l'utilizzo degli sticker diventa da subito coinvolgente, e la grande diversità degli stessi consente di avere rapido accesso a tante abilità di Mario senza dover aspettare di salire di livello. L'assenza dei punti d'esperienza viene in qualche modo compensata dal ruolo ancor più da protagonista delle monete d'oro, indispensabili per acquistare nuovi adesivi e persino per attivare una slot machine in combattimento che consente di eseguire più attacchi durante uno stesso turno se si ottiene la giusta combinazione. Per il resto, le battaglie riprendono i meccanismi tipici dei primi episodi della serie, con l'utente che deve avere buon gioco nel premere con il giusto tempismo il tasto A in fase di attacco o di difesa per aumentare i danni inferti o limitare quelli subiti. Nonostante siano indubbiamente divertenti, però, gli scontri con i normali nemici che si incontrano sul proprio cammino finiscono per diventare troppo presto un'attività che può risultare preferibile evitare, visto che la ricompensa in termini di monete d'oro non sempre giustifica lo spreco di uno o più adesivi: un problema di bilanciamento che, purtroppo, non è il solo ad affliggere l'opera di Intelligent Systems.
Ostici stickers
Considerando infatti il pedigree dello sviluppatore e l'impronta di estrema accessibilità che Nintendo oramai da anni ha deciso di assegnare a tutti i suoi prodotti, si rimane quasi spiazzati da alcune scelte di design che sembrano più dettate da errori di valutazione che da una volontà di tendere la mano agli hardcore gamers.
Tanto per cominciare, il gioco si dimostra decisamente avaro di spiegazioni sui vari elementi della struttura ludica, specialmente nelle fasi iniziali: uno scoglio non certo insormontabile per un utente navigato, ma che potrebbe costringere i giocatori meno avvezzi a passare troppo tempo a chiedersi cosa fare o dove andare prima di incappare in una soluzione. Ma la vera nota dolente riguarda la maniera fin troppo rigida in cui sono stati gestiti i puzzle, i quali passano praticamente tutti attraverso alla nuova abilità di Mario di "cartificare": entrando in tale modalità premendo il tasto Y, si ha la possibilità di applicare degli adesivi sullo scenario, i quali magicamente prenderanno forma una volta concluso il lavoro. Premesse intriganti che però vengono fondamentalmente tradite da un sistema a comparti stagni che non lascia nessuno spazio all'inventiva del giocatore. In sostanza, buona parte dei rompicapo richiede l'applicazione di uno specifico sticker-oggetto, ovvero un adesivo ricavato dal ritrovamento di elementi tridimensionali sparsi apparentemente a casaccio in giro per il mondo. Rubinetti, aspirapolvere, forbici, lampadine, ventilatori sono solo alcune delle cose che Mario raccoglierà sul suo percorso, ognuna delle quali ha una ed una sola funzione in un determinato puzzle, spesso e volentieri posizionato da tutt'altra parte rispetto all'oggetto in questione.
Tutto questo, unito alla già citata mancanza di una guida da parte del software, porta a ritrovarsi fin troppo di frequente in autentici vicoli ciechi, con enigmi superabili solo ed esclusivamente incollando nel posto giusto uno sticker che magari si trova nascosto in uno degli stage già affrontati, ed in cui ci si può imbattere solo per caso o dopo aver battuto la mappa di gioco palmo a palmo. Una frustrazione che si può estendere agli scontri con i vari boss, già di per sé caratterizzati da vertiginose impennate di difficoltà rispetto ai nemici normali, e per sconfiggere i quali si rivela spesso necessario l'utilizzo di un particolare adesivo speciale: anche in questo caso, Paper Mario: Sticker Star fa poco o nulla per indirizzare l'utente, costringendolo ad ingiuste sequenze di trial and error prima di capire qual'è lo sticker adatto allo scopo. E spiace davvero che Intelligent Systems sia incappata in simili errori di valutazione, perché il titolo non aveva alcun bisogno di mezzucci per allungare il brodo: anche senza contare il tanto tempo perso alla disperata ricerca di una soluzione per il puzzle di turno, l'avventura si dimostra particolarmente corposa, e soprattutto caratterizzata da un ottimo ritmo e da livelli che non si assomigliano mai l'uno con l'altro. Insomma, al di là dei suoi pur evidenti limiti si tratta comunque di un gioco molto godibile, che riesce a mantenere vivo l'interesse anche solo grazie alla sua innata simpatia. Certo è che con un po' più di attenzione da parte degli sviluppatori saremmo stati qui a parlare del titolo in termini ancora più lusinghieri.
Conclusioni
Paper Mario: Sticker Star è un titolo delizioso nel senso più pieno del termine, forte di una realizzazione grafica da libro delle favole, di una storia semplice ma narrata con gusto e di una varietà di situazioni propria delle migliori produzioni Nintendo. L'ultimo lavoro di Intelligent Systems è anche coraggioso per come percorre la strada dell'innovazione, riuscendo sostanzialmente a centrare il bersaglio nonostante dei rischi non di poco conto. Di converso, gli sviluppatori sono stati tutt'altro che impeccabili per ciò che concerne il bilanciamento del gioco, specialmente in merito a dei puzzle eccessivamente rigidi che possono dimostrarsi fin troppo oscuri nella loro risoluzione. Questa ed altre piccole sviste impediscono a Paper Mario: Sticker Star di uguagliare le vette qualitative dei migliori episodi della serie, pur rimanendo un prodotto comunque consigliato a tutti gli amanti del franchise.
PRO
- Originale e coraggioso nelle innovazioni
- Eccezionale design estetico
- Avventura lunga e spassosa
CONTRO
- Problemi di bilanciamento fin troppo evidenti
- I puzzle possono essere frustranti
- Un po' troppo trial and error