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The Cave, recensione

Double Fine rispolvera il genere delle avventure, tirando fuori lo speleologo che è in noi

RECENSIONE di Rosario Salatiello   —   25/01/2013
The Cave
The Cave
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Ron Gilbert. Al solo leggere questo nome, i giocatori arrivati ormai negli "enta" non possono fare a meno di tornare con la mente a capolavori come Maniac Mansion e Monkey Island, per i quali si deve ringraziare il game designer ora unitosi a Double Fine Productions. Luogo dove tra l'altro troviamo un'altra persona in grado di generare fiumi di lacrime nostalgiche, ovvero Tim Schafer. Non a quest'ultimo ma a Gilbert si deve l'idea dietro The Cave, avventura con la quale Double Fine apre il 2013. Entro fine anno, invece, lo studio sfornerà anche Double Fine Adventure, progetto diventato famoso per essere stato il primo boom videoludico su Kickstarter. Ma concentriamoci com'è giusto che sia su The Cave: accostato nel corso dei mesi a vari titoli tra cui lo stesso Maniac Mansion, insieme a LittleBigPlanet e la recente perla Trine, questo gioco si ritrova ad aprire un periodo particolarmente importante per il genere a cui appartiene. Obiettivo raggiunto?

Si entra solo in tre

Appena avviato il gioco, The Cave ci fa conoscere i suoi protagonisti. Sette per la precisione: i tre citati nel titolo a cui dobbiamo unire anche montanaro, viaggiatore nel tempo, avventuriera e due gemelli (che valgono uno). Tra questi, solo tre sono quelli che il giocatore può scegliere per calarsi nei cunicoli della Caverna. Entità quest'ultima che possiamo definire come ottavo protagonista (non giocabile) del gioco: si tratta infatti di un luogo magico, all'interno del quale prendono vita i posti e le creature più bizzarre, ma dotato anche della possibilità di dare a chi vi si avventura ciò che cerca, fino al senso stesso della vita. Naturalmente a patto di superare i numerosi ostacoli che si trovano lungo il percorso:

The Cave, recensione

per fare ciò, il giocatore deve fare in modo che il trio da lui prescelto superi gli enigmi posti da The Cave, ovvero una serie di puzzle che collocano questo gioco nel genere adventure più puro, condito da elementi basilari di platform che si riducono nel saltare da una piattaforma all'altra. Rispetto a Monkey Island e simili, i personaggi non possono contare su un inventario, avendo così la facoltà di trasportare un solo oggetto alla volta: una scelta che va ad accentuare la necessità di effettuare un lavoro di squadra per avanzare all'interno dell'antro sotterraneo, affrontabile anche in una modalità cooperativa locale che ricorda molto quella di LittleBigPlanet.

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Ogni protagonista ha una propria abilità speciale: il montanaro per esempio è in grado di mantenere più a lungo il respiro sott'acqua, mentre il cavaliere può godere dell'invincibilità. Capacità singole che vanno a influenzare notevolmente la rigiocabilità di The Cave, anche grazie al fatto che ognuno dei sette personaggi ha un'area della Caverna alla quale solo lui può riuscire ad accedere, sfruttando proprio la sua abilità speciale: grazie al montanaro finiremo per esempio nel bel mezzo di una fiera di strada, mentre il cavaliere ci porterà in un castello medievale. Facendo una rapida divisione tra numero complessivo di personaggi e numero di quelli selezionabili per una singola partita, avrete già capito che The Cave ci spinge a rigiocare almeno 3 volte l'intera avventura, portandoci a visitare tutte le aree dedicate ai protagonisti per conoscere a fondo le loro storie, assolutamente non banali.

Più caverne per tutti

L'aria che si respira all'interno di The Cave sa forse un po' di chiuso, ma soprattutto ha il sapore delle care vecchie avventure grafiche. Col coinvolgimento di Ron Gilbert, del resto, non sarebbe potuto essere altrimenti: la sua inconfondibile mano permea tutta l'atmosfera del gioco, contraddistinta da un tipo di umorismo riconducibile solo al creatore di Monkey Island. Tutti gli elementi finiscono per subire questa influenza: dal design dei personaggi, all'intuizione di rendere la Caverna un essere in grado di

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ragionare (è proprio lei che narra la storia) e fare commenti sadicamente divertenti, passando per il modo in cui i (per la verità pochi) scambi tra personaggi rievocano antiche esperienze videoludiche stampate nelle nostre menti. Non siamo sicuramente al livello dei duelli col Maestro di Spada a botte d'insulti visti in Monkey Island, ma alcune idee sono degne dei classici del genere. Peccato che le occasioni non siano tantissime e che The Cave da questo punto di vista dia complessivamente la sensazione di essere un po' legato, quando avrebbe potuto invece spiccare il volo. Dopo tanto entusiasmo del resto, qualche difetto dovevamo pure trovarlo. In primo luogo, il sistema di controllo a volte fa cilecca, non effettuando le azioni nel modo in cui ci si aspetterebbe a causa di un pizzico d'imprecisione. A presentare i problemi più grossi è il salto, che richiede un po' di pazienza aggiuntiva per non rischiare di finire spiaccicati al suolo nel passare da una piattaforma all'altra. Ma niente paura, perché dentro la Caverna non si muore e il respawn è praticamente immediato nelle vicinanze. Il vero problema di The Cave, però, è il backtracking: capita troppo spesso di ritrovarsi a dover ripercorrere aree di gioco anche abbastanza lunghe, per risolvere un enigma o più semplicemente per riunire i 3 protagonisti prima di procedere. In realtà, per questi ultimi sarebbe anche previsto un sistema automatico di riunione, che però purtroppo si attiva troppe poche volte rispetto a quella che è l'effettiva necessità. Tornando agli enigmi, possiamo dire che il loro design segue un filo logico che permette di tenere lontana la frustrazione, in agguato in titoli di questo genere, riuscendo quasi sempre a divertire e ricompensare il giocatore.

Puzzle con stile

L'ambientazione di The Cave è realizzata in modo egregio. Pur essendo impostato come un classico platform 2D, i modelli e gli oggetti in primo piano possono contare sulle tre dimensioni, mentre è apprezzabile lo stile pulito e colorato dello sfondo, nel quale è sempre possibile individuare qualche chicca di design. I protagonisti della storia la fanno naturalmente da padroni, insieme alle varie aree a loro dedicate. Questo sono giustamente diverse dalle altre, in modo da dare respiro a quello che sarebbe altrimenti un monotono susseguirsi di cunicoli e invogliando allo stesso tempo il giocatore ad esplorarle tutte, ricominciando come abbiamo già detto una nuova partita con personaggi diversi. Ottimo anche il sonoro, all'interno del quale spicca proprio la voce narrante della Caverna, in grado di strappare più di un sorriso con il suo modo di parlare di argomenti carichi anche di una certa importanza. Il parlato è solo in lingua inglese, mentre la parte scritta è disponibile anche in italiano.

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Attivare l'italiano

Menu e sottotitoli di The Cave sono disponibili anche nella nostra lingua. Stranamente, almeno per ora non è possibile attivare l'italiano dai menu, per cui bisogna ricorrere a un piccolo trucco: dalla directory principale dov'è installato il gioco, passare alla cartella \Data\Config che si trova al suo interno. Aprire il file Language.cfg col blocco note e cambiare la prima riga in language = 'itIT'. Una volta avviato il gioco i menu saranno subito in italiano, mentre i sottotitoli vanno attivati nella sezione Audio delle impostazioni.

Conclusioni

Versione testata: PC
Digital Delivery: Steam
Prezzo: 14,99€
Multiplayer.it
7.9
Lettori (72)
8.2
Il tuo voto

Siamo sinceri: l'idea di vedere il nuovo gioco di Ron Gilbert ha caricato oltremodo le nostre ghiandole salivari, facendo sì che le aspettative su The Cave fossero particolarmente alte. Pur non raggiungendo la perfezione, la nuova avventura di Double Fine si fa vivere in modo gradevole, soprattutto grazie all'inconfondibile stile del creatore di Monkey Island. Affrontando i puzzle vengono in mente classici del passato come Gobliiins, che però restano (chiamateci pure inguaribili nostalgici) una spanna sopra quello che è comunque un buonissimo prodotto. I fan degli adventure avranno di sicuro modo di amare questo titolo, visto anche il prezzo. In attesa naturalmente di vedere cosa verrà fuori con Double Fine Adventure: a quell'occasione è rimandata la possibilità di veder arrivare un nuovo capolavoro, cosa che purtroppo The Cave non è.

PRO

  • Umorismo a tonnellate
  • Puzzle divertenti
  • Stile pulito e colorato

CONTRO

  • Controlli imperfetti
  • Troppo backtracking
  • Rigiocarlo potrebbe non andare a tutti