Italia's got shooter

Opera prima del team bolognese Studio Evil, Syder Arcade è uscito nell'Aprile dello scorso anno in digital delivery su PC e Mac, raccogliendo notevoli consensi grazie ad uno stile retro che riportava ai classici sparatutto per Amiga e ad una realizzazione tecnica più che buona, il tutto coadiuvato da un prezzo di vendita estremamente accattivante. Trattandosi di un genere che si presta molto bene al mobile gaming, gli sviluppatori hanno ben pensato di realizzare la qui presente versione per iOS, già disponibile su iTunes a soli 89 centesimi: vediamo se il passaggio dal grande al piccolo schermo è stato indolore.

Tutto intorno a te

Quella di Syder Arcade è una conversione dura e pura, che non contempla dunque aggiunte contenutistiche rispetto all'originale uscito su PC e Mac, di cui vi invitiamo a prendere visione della nostra recensione qualora vogliate saperne qualcosa in più.

Parliamo di uno sparatutto a scorrimento multidirezionale, composto da sei livelli che non seguono il classico schema del genere ma che assomigliano più a delle arene, con nemici che attaccano da entrambi i lati dello schermo. La storia che fa da sfondo all'azione è poca cosa, e serve solo a dare il minimo sindacale in termini di setting: la colonia spaziale di Miza viene presa d'assalto da una forza ostile sconosciuta, ed è compito dell'utente saltare a bordo di un'astronave e far parlare i laser. Come accennato in precedenza, la campagna si compone di sei stage con obiettivi leggermente diversi fra loro, ma tutti legati dal comun denominatore di far saltare per aria le navicelle nemiche che fanno capolino sul display. Per fare ciò, è possibile scegliere fra tre distinti velivoli, che rispecchiano alla perfezione gli stilemi dei grandi classici: c'è il mezzo lento ma potente, quello agile ma con gli scudi più leggeri e l'immancabile via di mezzo, ognuno capace di fornire un feeling palpabilmente diverso rispetto agli altri. Sul fronte del sistema di controllo, il lavoro svolto dai ragazzi di Studio Evil è da considerarsi più che buono, vista la reattività soddisfacente che i tasti virtuali hanno saputo dimostrare sia su iPhone sia su iPad: la parte sinistra dello schermo ospita lo stick per dirigere l'astronave, mentre sulla destra si trovano le due icone utili a lanciare l'arma speciale ed a cambiare direzione di marcia, con il fuoco gestito invece in maniera automatica. Nel confronto fra i due dispositivi Apple su cui abbiamo testato il gioco, il tablet di Cupertino ne esce vincitore non tanto per la comodità dei controlli, quanto piuttosto per le maggiori dimensioni dello schermo che garantiscono una visione più definita dell'azione di gioco. Gli elementi grafici principali di Syder Arcade (navicelle, proiettili, potenziamenti) sono infatti di dimensioni piuttosto ridotte, ed il display di un iPad consente di apprezzarli meglio assieme all'interfaccia posta nella parte alta della videata, con una menzione particolare per il radar, indispensabile per individuare le minacce più impellenti da neutralizzare.

Al di là di queste piccole differenze, il titolo Studio Evil diverte in maniera uguale su qualunque device lo si fruisca, grazie ad un gameplay frenetico e piacevolmente old-school, che strizza l'occhio agli shooter della vecchia guardia soprattutto quando si selezionano i livelli di difficoltà più elevati. Completata la campagna, rimane lo spazio per un'impegnativa modalità Survival ed ovviamente per il leit motiv di ogni sparatutto che si rispetti, ovvero il tornare sui propri passi per puntare a punteggi migliori: visto sotto quest'ottica, Syder Arcade offre dei contenuti assolutamente soddisfacenti in relazione al prezzo a cui viene venduto, ulteriore freccia all'arco di un titolo fra i più appetibili del momento su App Store. Non guasta infine il fatto che il prodotto Studio Evil sia anche molto grazioso dal punto di vista tecnico, con una grafica definita, curata sin nei più piccoli dettagli e con effetti speciali davvero degni di nota, mentre la colonna sonora ribadisce l'effetto nostalgia grazie a musiche ispirate all'epoca dell'Amiga.