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Il suono del silenzio

Sono tornati i cecchini di City Interactive, giù la testa!

RECENSIONE di Dario Rossi   —   20/03/2013
Sniper: Ghost Warrior 2
Sniper: Ghost Warrior 2
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Uscito nell'estate 2010, Sniper: Ghost Warrior dei polacchi City Interactive cercava di interpretare gli FPS da un'ottica diversa, quella del mirino di un tiratore scelto, cecchino per gli amici, rallentando i ritmi e obbligando il giocatore a confrontarsi con la dura legge della balistica. Dopo tre anni e una produzione sofferta, che ha portato a molteplici ritardi e al cambio del motore grafico, ecco finalmente il secondo episodio, che si propone di migliorare quanto di buono realizzato dal precedente. Il gioco è ancora diviso in tre parti, ma anziché interpretare personaggi diversi si è deciso di focalizzare l'intera vicenda sulla figura di Cole Anderson, già visto nel primo capitolo.

Il suono del silenzio

Di fatto la trama di Sniper 2: Ghost Warrior riprende proprio da dove si era interrotta e continua a non essere il punto focale della produzione. Ci troviamo ancora in una serie di situazioni tipicamente legate ai cliché del genere, con i nostri eroi impegnati a combattere l'organizzazione terroristica di turno. Cole però è un eroe molto particolare, un soldato che al fragore della battaglia preferisce il silenzio della natura e la solitudine di un appartamento diroccato, mentre attende pazientemente che il bersaglio entri nel campo del suo mirino. I momenti dedicati al cecchinaggio puro sono probabilmente (e giustamente) quelli più indovinati, anche se non mancano altri più spettacolari e fracassoni, molto in linea con le produzioni tipiche del genere. Preparatevi a numerosi spostamenti lungo la campagna del gioco.

Cecchini giramondo

Come abbiamo scritto, la campagna di Sniper 2: Ghost Warrior è divisa in tre atti ambientati in locazioni diverse, per un totale di dieci capitoli. L'intenzione è quella di donare una certa varietà sia visiva che di situazioni, e dobbiamo ammettere che City Interactive ce la mette davvero tutta per non annoiare il giocatore. Ogni atto presenta una struttura che alterna sessioni in solitaria con altre in compagnia degli Spotters, tali sezioni servono per prendere confidenza con l'ambiente e le meccaniche di gioco.

Il suono del silenzio

A queste si susseguono parti marcatamente stealth dove l'errore non è particolarmente tollerato, fino ad arrivare nei punti di osservazione da raggiungere per l'eliminazione degli obiettivi. Qui il gioco si trasforma in uno shooter puro trovando la sua forma migliore. Giusto per fare un esempio, nel primo atto ambientato nelle Filippine vediamo Cole offrire copertura allo sbarco delle truppe alleate in una sezione altamente spettacolare e divertente, arricchita dal famigerato effetto bullet camera, già visto in Sniper Elite e che si traduce in un'inquadratura che mostra l'impatto del proiettitle col bersaglio.

Il suono del silenzio

Più avanti ci troviamo costretti ad attraversare una disastrata Sarajevo affrontando una serie traumatica di eventi, compresi l'assistere a un genocidio e l'immancabile sequela di tradimenti e colpi di scena. Questa parte merita un plauso particolare per la presenza di cecchini invisibili che costringono a scrutare attentamente il fondale. La tensione creata è davvero impressionante, ritrovarsi a parti invertite sotto l'influenza di un occhio mortale, annaspando tra la polvere e i cadaveri dei civili è solo un assaggio degli orrori rappresentati dalla guerra. Fortunatamente quello di City Interactive è un videogioco, peraltro piuttosto divertente quando tutto funziona al meglio, purtroppo questi momenti ben riusciti crollano sotto il peso dei difetti, che non sono pochi ne' trascurabili.

Obiettivi Xbox 360

Sniper 2: Ghost Warrior presenta 49 obiettivi, non è difficile conquistarne quasi la metà semplicemente terminando la campagna, operazione che non vi porterà via molto tempo. I restanti potrebbero rappresentare un problema, specie quello che richiede l'uccisione di cento avversari nel multiplayer online. La domanda è: riuscirete a incontrarne così tanti?

O mangi la minestra...

Titoli di questa tipologia vivono in virtù di un'elaborata routine di intelligenza artificiale e l'accurato level design, tanto più che il giocatore ha l'esigenza costante di colpire dalla distanza e muoversi sfruttando manovre evasive. Il problema è che Sniper 2: Ghost Warrior è costruito sulle logiche di un FPS sulla falsariga dei Call of Duty, ovvero estremamente lineare e ancorato agli script che si susseguono a ogni progresso. Il comportamento dei soldati risulta totalmente subordinato a meccaniche prestabilite che tolgono il gusto di interpretare le situazioni. In parole povere rifiutare di eseguire le istruzioni impartite costantemente dal gioco equivale a una morte sicura, e nel titolo City Interactive, essendo giustamente improntato verso un aspetto simulativo, si muore con pochi colpi ed è quasi impossibile uscire vivi con soluzioni alla Rambo. Un sistema di una rigidità paradossale, esacerbato da una discutibile implementazione dei checkpoints, non è raro dover ripetere intere sezioni più volte, perdendo a ogni passaggio quella concentrazione necessaria a uscirne senza lanciare il pad dalla finestra. L'IA degli avversari è deficitaria, se è apprezzabile la presenza di due livelli di allerta e reazioni individuali che impediscono a tutti i nemici di lanciarsi come formiche su Cole, lo è meno la presenza di sbavature e ingenuità nelle routine comportamentali. Ci è capitato di passare davanti agli occhi delle guardie senza provocare nessun allarme, o vedere qualcuno darsi alla fuga per poi girare in circolo nell'attesa di essere abbattuto.

Il suono del silenzio

Le mappe sono poi tutte estremamente lineari, limitate e scarsamente esplorabili, se escludiamo qualche oggetto segreto da collezionare. Anche la meccanica di fuoco, sebbene in generale appagante e dotata di un buon livello di personalizzazione (si può decidere se attivare o meno la balistica), è inficiata dall'eccessiva vibrazione del mirino e un hit spot talmente approssimativo da sembrare della generazione precedente. Anche la bullet camera sembra realizzata in maniera svogliata, senza la spettacolarità sanguinaria ammirata in Sniper Elite V2. Graficamente il gioco si avvale del motore CryEngine3, una feature abbondantemente sbandierata dagli sviluppatori ma che non è stata adeguatamente sfruttata. Certo nessuno si aspettava la bellezza di un Crysis, e qualche scorcio funziona, ma risulta difficile digerire i glitch grafici, il framerate incerto e la scarsa qualità del fogliame, un errore particolarmente grave per un simulatore di cecchino. Gli scarsi valori produttivi si ripercuotono anche sulla brevità della campagna e l'inconsistenza del multiplayer, ridotto a una sola modalità e due mappe. City Interactive ha garantito il supporto per questa modalità tramite l'utilizzo di DLC, ma potrebbe essere troppo tardi anche per un titolo venduto a prezzo budget.

Il suono del silenzio

Conclusioni

Versione testata: Xbox 360
Multiplayer.it
5.6
Lettori (83)
7.0
Il tuo voto

Sniper 2: Ghost Warrior è un titolo che paga la sua natura budget con una qualità davvero troppo altalenante, tanto che è difficile ricavarne un quadro positivo, a meno di essere talmente interessati al genere da sorvolare sui difetti. Momenti riusciti non mancano, e il motore grafico nonostante i glitch riesce a regalare qualche scorcio apprezzabile, ma l'intelligenza artificiale deficitaria, la linearità generale e varie ingenuità nel level design sono aspetti che minano l'esperienza, senza contare che una volta finita la breve campagna ciò che rimane è una modalità multiplayer appena abbozzata. Il prezzo ridotto e il genere trattato potrebbero rappresentare dei motivi da giustificare l'acquisto, ma si tratta di un'offerta per veri appassionati disposti a chiudere più di un occhio.

PRO

  • Alcune parti piuttosto indovinate
  • Qualche scorcio visivo piacevole
  • Campagna molto varia

CONTRO

  • Ma troppo breve
  • Pessima intelligenza artificiale
  • Troppe ingenuità di design
  • Multiplayer inconsistente