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Una ragione per vivere

Susan Ashworth si toglie la vita, ma la Morte ha altri piani per lei. E la costringe a vivere per assolvere un sanguinoso incarico

RECENSIONE di Andrea Rubbini   —   03/05/2013
The Cat Lady
The Cat Lady
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Susan Ashworth è una donna sulla quarantina che vive da sola con tre gatti randagi, amici silenziosi che invita nel suo appartamento fatiscente suonando una melodia al pianoforte. Ma Susan è anche una donna sola nel senso profondo del termine. La depressione cresce dentro di lei e ammorba i suoi pensieri. E un giorno non ce la fa più: ingoia una dosa eccessiva di sonniferi e si uccide. Però la voce narrante che ascoltiamo fin dall'inizio del gioco è la sua, perciò qualcosa deve essere andato storto. Infatti dopo la scorpacciata di pillole si risveglia in un campo aperto, di giorno.

Una ragione per vivere

Qui The Cat Lady lascia i comandi al giocatore ed è comprensibile lo smarrimento che si prova e che dura per almeno un'ora, mentre vaghiamo in questo mondo onirico tra macabre scoperte, corvi che ci fanno da guida e cambi di scenario improvvisi, fino all'incontro fatale con una vecchia che sembra essere la morte in persona e che si presenta come Queen of Maggots (regina dei vermi), ma che solo alla fine del gioco rivelerà la sua vera identità. Al momento però non importa, ciò che conta è che a Susan non sarà concesso il privilegio di morire. Diventerà anzi immortale e dovrà tornare in vita per uccidere cinque maniaci, o parassiti, come li chiama la vecchia. Ucciderli per salvare vite innocenti e magari scoprire una ragione per vivere. Inizia quindi per Susan un viaggio struggente e agghiacciante allo stesso tempo.

Una ragione per vivere

Nel corso dei sette capitoli che compongono l'avventura assisterà ad atroci delitti, scoprirà la miseria e la depravazione, ma anche il calore della fiducia e la forza d'animo degli esseri umani. Insieme a Susan visiteremo un mondo tenebroso e surreale visto con gli occhi di una donna sofferente. Ci saranno occasioni per una risata liberatoria e altre per commuoversi. Lo sviluppatore indipendente Remigiusz Michalski, già autore di Downfall, firma insieme ad Harvester Games un'opera controversa e coraggiosa. Un racconto non lineare, ricco di sfumature e citazioni, che a volte prende il largo per poi ritrovare il filo e mettere insieme di colpo gli elementi che ha seminato. Non scendiamo nel dettaglio perché c'è troppo da raccontare e dovete essere voi a godervi il viaggio, se ne avrete voglia. Forse è sufficiente dire che un videogioco del genere potrebbe piacere a David Lynch, sia per come è narrato sia per le scelte visive, bizzarre e disturbanti. Quando uno meno se lo aspetta, The Cat Lady gioca colpi bassi che lasciano inebetiti per qualche secondo. Se c'è un autore di videogiochi che è riuscito a entrare nei meandri della mente di un personaggio intelligente e disturbato per poi tornare a raccontarci cosa ha visto, questo è Michalski, e The Cat Lady è il suo capolavoro.

Angelo della morte

Tornati dalla morte o dal coma, difficile dirlo visto che ci svegliamo in un letto d'ospedale, la vita non sembra tanto meglio di com'era nell'aldilà. E il giocatore ha sempre il dubbio che tutto sia filtrato dalla mente depressa di Susan, anche se i cinque parassiti sono veri e pericolosi. Mostri con sembianze umane, esseri spregevoli, maniacali, disturbati oltre ogni rimedio, gente degna di Saw - l'enigmista.

Una ragione per vivere

Loro sono l'obiettivo di Susan, almeno in apparenza, perché la vicenda è molto più intricata e ricca di sfaccettature. Per fortuna Michalski tiene molto bene le redini della narrazione e ci riporta sempre in carreggiata dopo ogni deviazione. Susan va alla deriva ma il copione del gioco è solido e, con grande senso estetico e sottile ironia, ci fa vivere l'evoluzione della protagonista da paziente di un reparto protetto a vendicatrice con maschera antigas senza mai perdere colpi. Nel corso del gioco Susan diventerà una vera eroina e scoprirà dentro di sé una forza che credeva di avere perso per sempre. D'altronde davanti alle scelleratezze dei parassiti è difficile rimanere apatici. Certo, certo: non siamo mica animali, crediamo prima di tutto nella giustizia dei tribunali, e anche Susan è della stessa opinione. Infatti in un caso telefona alla polizia. Purtroppo l'agente, in pieno stile burocrate ottuso, finisce per chiederle prima dove abita, per verificare che sia proprio lei al telefono, e poi le passa la Protezione Animali, visto che Susan riferisce di persone che si cibano di gatti. In casi del genere la parola passa al fucile da caccia, con buona pace della legge. Detto così The Cat Lady sembra un gioco d'azione, mentre in realtà è un'avventura narrativa che riduce il sistema di controllo al minimo per non rallentare lo svolgersi della vicenda.

Una ragione per vivere

Per giocare si usano solo le frecce direzionali e la barra spaziatrice. Susan cammina o a destra o a sinistra e se passa davanti a un oggetto con cui può interagire l'indicazione appare sullo schermo. C'è un inventario ma gli oggetti non si possono combinare tra di loro. Il sistema è perfetto per tenere vivo l'interesse del giocatore anche se non è molto comodo. In compenso è apprezzabile come l'autore sia riuscito comunque a creare puzzle brillanti, mai troppo difficili, perché ancora una volta il flusso narrativo non deve fermarsi, ma pieni di ispirazione e sempre calati nel contesto. Le varianti comunque non mancano: in un capitolo del gioco c'è una piccola barra della soddisfazione da riempire e verso la fine giocheremo con un secondo personaggio, Mitzi, comprimario meraviglioso e sfaccettato, al quale potremo dare semplici ordini o chiedere consigli. Ogni scenario è diverso e appagante, pieno di mistero e di eventi sorprendenti e non ci siamo mai trovati fermi a vagare senza sapere cosa fare o vittime della noia. The Cat Lady parla soprattutto della depressione come malattia, ma lo fa senza deprimere. Attinge sì a tonalità oscure e morbose ma lascia filtrare nella vita di Susan quei timidi raggi si fiducia che diventeranno poi un sole splendente. Perché alla fine, quando arrivati all'ultimo atto, si scopre che The Cat Lady è in realtà un videogioco sulla speranza.

Tenere fuori dalla portata dei bambini

Le animazioni rigide e scattose e l'interfaccia poco amichevole potrebbero spiazzare, almeno all'inizio. Ma proprio quel modo di controllare Susan contribuisce a creare tensione e paura. I vari capitoli sono pieni di scenari da esplorare, a volta anche una ventina di schermate, tutte dettagliatissime e mai ripetitive. I disegni, per lo più in bianco e nero, hanno una qualità artistica innegabile.

Una ragione per vivere

L'autore è deciso a spiazzarci ogni volta e non si può mai dire se dopo un attimo di calma non stia per schizzare via la testa a qualcuno. A volte i sogni sembrano reali, altre volte è la realtà a sembrare solo un sogno. Le musiche di Michal Michalski sono ponti perfetti per traghettarci da uno stato d'animo all'altro o rinforzare gli umori crepuscolari del gioco. Anche gli effetti fanno bene la loro parte, come la voce orribile della donna morta davanti agli specchi. Ma sono soprattutto le doppiatrici di Susan e di Mitzi, Lynsey Frost e Brittany Williams a insufflare anima nei personaggi con la loro interpretazione. D'altronde il legame tra Susan e Mitzi è il punto di svolta della storia e farà tutta la differenza nella vita devastata di Susan. Il resto del cast fa la sua parte ma con prestazioni trascurabili. Nel suo insieme, compatto e coerente, The Cat Lady è un horror psicologico superlativo, che non abbiamo paura a candidare tra i migliori giochi dell'anno. Come The Walking Dead anche questa è un'avventura narrativa, perciò dovete essere pronti a lasciarvi trascinare dal suo ritmo. Ci sono sottili bivi narrativi ben celati nei dialoghi e una piccola possibilità di scegliere i valori di Susan e alcune sfumature del suo stato d'animo, ma per lo più siamo nelle mani dell'autore. Il tema della depressione è di quelli tosti per tutti e qui si va pure oltre. Si parla di disabilità, malattia, isolamento. Tanti preferiscono voltarsi dall'altra parte e non pensarci. Perciò meditate se questo è il genere di gioco che fa per voi, perché The Cat Lady non è un titolo per tutti. Ed è giusto che sia riservato a un pubblico di adulti. Ma comunque la pensi ciascuno, il risultato è lo stesso: The Cat Lady è una delle migliori avventure horror di sempre.

Conclusioni

Digital Delivery: GOG, Zodiac
Prezzo: 9,99€
Multiplayer.it
9.0
Lettori (41)
8.8
Il tuo voto

The Cat Lady è un'avventura horror che nasconde la sua grazia sotto un velo di tristezza, morbosità, dolore e morte. Si parla di depressione e solitudine, ma anche di come si possa superare questi mali invisibili e per questo tanto più subdoli. Michalski ci apre le porte della mente di Susan e ci fa vivere i suoi sbalzi di umore riflettendoli all'esterno. In The Cat Lady si passa dalla violenza alla dolcezza e infine alla paura nell'arco di pochi minuti. Emozioni intense, rafforzate da una scrittura quasi perfetta e da sequenze visive imprevedibili e ricercate. Aspettatevi enigmi bizzarri e trovate brillanti, ma rassegnatevi all'idea di cedere il timone all'autore. L'interazione con lo scenario è uno strumento di tensione nelle mani di Michalski piuttosto che del giocatore, e la narrazione viene sempre prima del gioco, sullo stile di The Walking Dead, ma con un'interfaccia non convenzionale e un po' impacciata. Se questo non vi scoraggia vivrete una delle migliori avventure horror di sempre. Ma soprattutto scoprirete una storia che, in questo modo, solo un videogioco poteva raccontare.

PRO

  • Narrazione intensa
  • Temi maturi trattati in modo maturo
  • Scelte stilistiche uniche
  • Doppiaggio toccante
  • Enigmi originali e integrati nella storia
  • Appassiona senza appesantire

CONTRO

  • Interfaccia poco amichevole
  • Qualche passaggio più lungo del necessario

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore: Intel Core i7 860 a 2.8 GHz
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 670
  • Sistema operativo: Windows 7 a 64 bit

Requisiti minimi

  • Processore 2.4 GHz
  • RAM 1 GB
  • Scheda video compatibile con Direct X 9.0c
  • Sistema operativo Windows XP/Vista/7/8

Susan Ashworth si toglie la vita, ma la Morte ha altri piani per lei