Double Dragon II: Wander of the Dragons è il risultato di un terribile incidente, che speriamo non accada più in futuro e che mette in imbarazzo non solo chi i videogiochi li sviluppa, ma soprattutto chi ne usufruisce e quelli che ci scrivono sopra. Raramente ci è capitato tra le mani un prodotto di così bassa qualità, tanto da rimanere stupiti di come abbia ottenuto l'autorizzazione alla pubblicazione oltre che, diciamocelo, qualsiasi tipo di finanziamento.
La cosa peggiore è che in questo caso viene tirato in ballo un mostro sacro dei picchiaduro a scorrimento, una saga che ha fatto la storia nei cabinati delle fumose sale giochi. Questo remake gioca ambiguamente sul fatto di poter essere interpretato sia come un remake dell'omonimo coin op Technos, o il sequel del ben più dignitoso Double Dragon Neon, a sua volta una rivisitazione del titolo originale. O forse è solo l'ennesima, casuale conseguenza di una produzione disastrosa che non sarebbe mai dovuta uscire, anche nei confini di una release digitale.
Le faremo tanto male
Il gioco inizia con un preambolo funzionale da tutorial. Un prologo molto breve e vagamente celebrativo, che si conclude con l'uccisione di Marian, l'amica degli storici fratelli Jimmy e Billy, che ovviamente non la prendono affatto bene e scendono in campo per farla pagare ai responsabili. Questo è quanto, dalla loro nascita i picchiaduro non hanno mai avuto bisogno di grandi sceneggiature, ma solo facce da gonfiare e ossa da rompere a profusione. Double Dragon II: Wander of the Dragons non si tira certo indietro nell'allestire un festival dei cazzotti, il problema sono i modi e la presentazione.
La nuova veste poligonale permette una regia dinamica e quindi l'utilizzo di inquadrature che si discostano dalla classica visuale laterale, tanto che il gioco utilizza anche quella isometrica. Tale caratteristica deve aver spinto i programmatori alla scellerata idea di implementare un sistema di collisioni su entrambi gli assi. In poche parole è possibile colpire ed essere colpiti anche in verticale, creando una confusione inenarrabile e innumerevoli occasioni dove è difficile capire da dove arrivano i colpi avversari. Il titolo mette subito in evidenza la penuria sconcertante delle combo, una caratteristica che rende l'azione piatta e ulteriormente impoverita dalle collisioni imprecise. L'apice viene raggiunto da dei globi colorati disseminati nello scenario, che vanno distrutti per scatenare mosse speciali devastanti. Per aggiungere un po' di varietà sono state inserite sezioni platform inutilmente frustranti che non fanno altro che aggravare un quadro già drammatico.
Obiettivi Xbox 360
Double Dragon II: Wander of the Dragons presenta 12 obiettivi per un totale di 400 punti giocatore. Per conquistarne la metà è sufficiente completare il gioco, mentre i restanti richiedono operazioni particolari, come arrivare al termine senza utilizzare le mosse speciali. Buona fortuna a chi avrà il coraggio di vendicare Marian.
Quando l'abito fa il monaco
Se credevate che quanto descritto sopra fossero i lati peggiori di Double Dragon II: Wander of the Dragons vi conviene cambiare idea, il titolo dei coreani Gravity riesce a dare il peggio di sé nella realizzazione tecnica. Esteticamente siamo di fronte a un lavoro davvero inaccettabile nel 2013, con una direzione artistica inesistente che porta a un aspetto rozzo e dozzinale.
Il motore grafico, nonostante la penuria di dettagli gira a un framerate inferiore ai 30 fps, risultando quindi poco fluido e afflitto da un ritardo nei comandi. Le animazioni sono tra le peggiori mai viste negli ultimi anni, così come i modelli poligonali. L'utilizzo amatoriale dei colori e la scarsa qualità delle texture rende difficile anche solo individuare gli oggetti da raccogliere sul terreno, come pugnali o bastoni, col risultato che l'azione è talmente confusionaria e scattosa da disincentivare anche i più perseveranti. Un autentico disastro. La ciliegina sulla torta è l'eliminazione di qualsiasi modalità in co-op online, l'essenza del picchiaduro a scorrimento, limitata alle sessioni in locale. Una mancanza veramente priva di logica, anche se in linea con la qualità infima di questo titolo.
Conclusioni
Double Dragon II: Wander of Dragons sembra un brutto scherzo, invece è un titolo uscito su Live Arcade e che vi chiede dieci euro per infangare il nome di un cabinato storico. Non esiste nessun valido motivo per consigliare un prodotto così scadente, che non ha davvero niente in comune con l'originale, caratterizzato da un sistema di combattimento insulso e una realizzazione grafica di livello amatoriale. Il progetto era stato annunciato tre anni fa, per poi essere misteriosamente congelato. Adesso ne capiamo i motivi e ci chiediamo se non fosse stato meglio lasciarlo chiuso per sempre nel cassetto. Investite i vostri sudati Microsoft Points in qualcos'altro.
PRO
- I soldi che risparmierete evitandolo
CONTRO
- Giocabilità pessima
- Tecnicamente mediocre
- Niente co op online