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Crostacei dallo spazio profondo

Il nuovo titolo di Two Lives Left sfrutta le caratteristiche uniche di iPad per trasformare le dita del giocatore in due devastanti chele di granchio

RECENSIONE di Vincenzo Lettera   —   07/05/2013
Crabitron
Crabitron
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Noto più per l'ottima app di programmazione Codea che per il successo dei suoi precedenti giochi mobile, il team canadese Two Lives Left sembra aver approcciato lo sviluppo di Crabitron con una filosofia differente dal solito. Fin dalla prima versione mostrata ormai due anni fa, era evidente come l'obiettivo dello sviluppatore fosse quello di sfruttare l'ampio schermo multitouch di iPad per proporre un'esperienza di gioco completamente originale, caratterizzata da un sistema di controlli fuori di testa e difficilmente replicabile su altre piattaforme. Il risultato è un buffo e colorato arcade che vede protagonista la minaccia più improbabile che la Galassia abbia mai affrontato: le chele di un granchio gigante.

Arriva Crabzilla!

Le premesse di Crabitron sono una zuppa di nonsense, col giocatore che veste i panni di un mastodontico granchio spaziale il cui scopo è portare la devastazione nell'Universo stritolando, spezzando e scaraventando via qualsiasi cosa capiti a portata di chela. Letteralmente qualsiasi cosa: da piccoli taxi alle auto della polizia, da squali dotati di jetpack a navi da crociera, passando per fastidiosi UFO e cargo spaziali che sembrano usciti da Futurama. Meteoriti, proiettili e raggi laser provano a trasformare il protagonista in un fritto di mare, e così lo scopo è quello di sopravvivere il più a lungo possibile e totalizzare il maggior numero di punti.

Crostacei dallo spazio profondo

L'incipit è atipico, su questo non si discute, ma ciò che rende Crabitron veramente unico, lo dicevamo in apertura, è il sistema di controllo tattile. Il corpo del mostro resta immobile al centro dello schermo, e l'unico modo che il giocatore ha per difendersi e attaccare è utilizzare le due enormi chele, spostandole in qualsiasi punto dello schermo man mano che appaiono prede, oggetti e nemici. Per farlo è necessario utilizzare il pollice e l'indice di ciascuna mano (o l'indice e il medio, se preferite), allargando e stringendo le dita proprio come se si stesse mimando l'utilizzo delle chele. Non c'è niente di più intuitivo, tanto che basta posizionare le dita dal menù principale per trovarsi nel bel mezzo dell'azione. Il giocatore può schiacciare un'auto in una chela, distruggere un meteorite con un colpo secco o afferrare una nave da entrambi i lati e spezzarla a metà. Ogni oggetto su schermo può essere afferrato e divorato per ottenere più punti, ma Crabitron stimola il giocatore ad essere comicamente perfido, aprendo ogni mezzo di trasporto e succhiandone le persone al loro interno, manco fossero delle ostriche. Ovviamente le due appendici del gigantesco crostaceo vanno usate anche in fase difensiva, per coprirsi dai missili in arrivo o per rispedire i raggi laser al mittente. Purtroppo il gioco di Two Lives Left accusa un po' la mancanza di varietà visiva nel fondale, ma si rifà alla grande per quanto riguarda invece i contenuti. Alla fine di ogni ondata di nemici bisogna affrontare una piccola sfida, tra cui piogge di meteoriti, minigiochi in stile Arkanoid e scontri con boss, e soprattutto per questi ultimi il lavoro degli autori è stato impeccabile: uno tra quelli meglio riusciti è un enorme robot ciclopico dotato di pugno retrattile, il quale va messo K.O. usando una chela per afferrare i suoi colpi e l'altra per prenderlo a pugni in testa. Anche se costringe a tenere il proprio iPad su un piano stabile, il sistema di controllo rende tutto naturale e semplice, sebbene in alcuni casi finisca per imbrigliarsi clamorosamente su sé stesso.

Crostacei dallo spazio profondo

Soprattutto se si prova a effettuare movimenti troppo bruschi o si incrociano le chele, il gioco va spesso in confusione e non riesce più a tenere correttamente traccia delle dita: nella migliore delle ipotesi basta sollevarle per qualche istante e aspettare che le chele tornino alla loro posizione originale, ma nella peggiore, ed è capitato un paio di volte, le braccia del mostro restano bloccate irrimediabilmente lasciandolo del tutto indifeso. È un problema abbastanza fastidioso, non solo perché alcune partite rischiano di essere compromesse nei livelli più avanzati, ma soprattutto per il modo drastico in cui elimina quel senso di coinvolgimento e divertimento leggero ottenuto solo grazie a un sistema di controllo tanto particolare. Peccato perché di carne al fuoco Crabitron prova a mettercene parecchia, a partire dai gadget e dai potenziamenti che possono essere acquistati spendendo il denaro accumulato tra una partita e l'altra: da spade laser con cui distruggere qualsiasi cosa ad ambulanze che permettono di curare eventuali ferite, passando per le due chele che possono essere dotate di caratteristiche particolari, come l'abilità di tagliare gli oggetti con un tocco o quella di assorbire i proiettili per poi spararne di più potenti. Un sistema di acquisti in-app permette ai meno pazienti di avere i potenziamenti migliori fin da subito, ma a dire il vero non abbiamo mai sentito l'esigenza di ricorrere a scorciatoie, visto che un paio di partite ben giocate sono sufficienti ad ottenere abbastanza denaro per un nuovo acquisto.

Conclusioni

Prezzo: 2,69€
Multiplayer.it
8.5
Lettori
ND
Il tuo voto

È difficile non prendersela col gioco quando il controllo delle chele fa i capricci proprio nei momenti più concitati; anche quando, in realtà, la colpa è del giocatore. Eppure, quando tutto funziona da copione Crabitron è un titolo estremamente divertente e originale, intuitivo e buffo, in grado, più di molti altri giochi, di dare una completa sensazione di controllo sulla creatura più bizzarra e devastante della galassia.

PRO

  • Sistema di controllo originale e azzeccato...
  • Ricco di humour
  • Diversi potenziamenti e oggetti sbloccabili

CONTRO

  • ...quando tutto funziona
  • Poca varietà