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La grinta di GRID 2

Dopo cinque anni di silenzio, Codemasters sforna un seguito che in tantissimi aspettavano da tutte le parti del mondo...

RECENSIONE di Antonio Jodice   —   28/05/2013
GRID 2
GRID 2
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Codemasters è una delle case che maggiormente ha saputo dare un'impronta ai giochi di guida in questa generazione di console, prima con Dirt e poi con la rinascita dei titoli legati alla Formula 1. Un passaggio intermedio di questa evoluzione è stato GRID, vero e proprio baluardo dell'engine grafico proprietario e che, dal nulla, seppe dare agli utenti una delle esperienze di guida più adrenaliniche e soddisfacenti degli ultimi anni. Corse anche difficili, con una cosmesi spettacolare, arricchite da danni e una scelta di abbandonare sul nascere i 60 frame al secondo per concentrarsi su 30, ma conditi di ogni genere d'effetto grafico così da dare un aspetto unico a questa esperienza essenziale e velocissima. Dopo cinque anni di silenzio, i Codies tornano al lavoro su questo GRID 2, riprendendo il percorso essenzialmente dov'era stato interrotto, aggiungendo alcune delle cose che erano state chieste a gran voce dai fan, ma restando fondamentalmente legati alla prima, fortunata formula.

Variazioni sul tema

In GRID 2 si tratta quasi esclusivamente di correre a tutta velocità. Il pretesto per farlo è quello di un magnate, appassionato di corse, che decide di mettere in piedi la WSR, una nuova lega che coinvolga tutti i piloti più forti del mondo nello street racing. Per farlo sceglie un alfiere, che poi sarebbe il pilota impersonato dal giocatore, che deve girare il pianeta sfidando i team più forti per convincerne i corridori di punta a unirsi al nuovo carrozzone e dare vita a un successo mondiale. Dopo una serie d'eventi in cui convincere Patrick Callahan, questo il nome del mentore, della scelta fatta, il nostro compito è quello di attraversare Stati Uniti, Europa e Asia, in tre stagioni diverse, ottenendo piazzamenti e risultati al top e sbloccare via via la stagione successiva fino al compimento del progetto di Callahan, ovvero il suo campionato dei sogni, disputato sui circuiti migliori tra tutte tre le zone già attraversate in precedenza. La struttura di GRID 2 deve molto al precedente episodio solo che l'approccio è, se possibile, ancora più essenziale: ogni podio ottenuto in un evento porta al conseguimento di un certo numero di fan, il cui accumularsi sblocca l'accesso alle serie successive.

La grinta di GRID 2

Le 70 macchine a disposizione (non ci sono Ferrari, Porsche o macchine indie) non si comprano (né si vendono), ma si ottengono a intervalli regolari di carriera o vincendo delle autosfide che chiedono di compiere giri di pista o pezzi di tracciato entro un certo limite di tempo. Per ogni stagione e sempre per aumentare i fan, ci sono anche degli eventi promo che possono arrivare in soccorso di quei giocatori che non riescano proprio a vincere o a piazzarsi decentemente negli eventi regolari. Sempre per aiutare la raccolta di fan, dopo aver personalizzato la livrea delle macchine con un sistema che permette di scegliere schemi di colore per le diverse decalcomanie e una nutritissima serie di disegni preimpostati, si possono selezionare alcuni sponsor che pongono degli obiettivi al giocatore e per ogni stagione. Si va dal vincere un'autosfida all'arrivare primi in un certo numero di gare, fino al piazzarsi davanti a un avversario determinato (hanno tutti un nome e un cognome, come vere star) o a realizzare tempi da record. Torna anche il sistema dei flashback, ovvero della possibilità di riavvolgere il tempo per raddrizzare una curva o uno scontro andati male e lo si può fare cinque volte per evento, questa volta anche a livello di difficoltà PRO, cosa che indica una maggior morbidezza generale. Comunque, GRID 2 si conferma un gioco impegnativo, soprattutto nelle fasi finali della carriera (preparatevi a un tour di più di 20 ore di gioco) grazie soprattutto all'intelligenza artificiale degli avversari che è uno dei fiori all'occhiello. I nostri avversari non mollano quasi mai la presa, tengono atteggiamenti realistici e cercano in ogni modo di ostacolarci, come detto in maniera un po' più morbida che in passato, ma che dà sostanza e continuità a qualsiasi giocatore.

Correre sul misto

GRID 2 è una viaggio iperbolico tra continenti, piste cittadine, autodromi a circuito e corse a tragitto sulla falsariga di un rally. Le piste sono sempre ottimamente realizzate con menzioni particolari per Barcellona, Dubai, il Giappone, Parigi e la Costa Azzurra (ci sono 14 ambientazioni diverse, ognuna con diversi tracciati) e lo stile seppia del primo episodio lascia spazio a una colorazione più morbida e davvero piacevole da guardare. Questa estrema varietà è sostenuta dalla diversità delle prove da sostenere, quasi tutte velocissime e piuttosto brevi. Si va da gare in cui battere un avversario testa a testa, alle eliminazione progressiva dei piloti in coda, passando dalle derapate e fino a un nuovo tipo di gara sui circuiti cittadini, in cui il tracciato viene determinato casualmente cambiando gli incroci che via via si devono imboccare (cosa ancora più difficile perché non si ha più la mappa per studiare le curve in anticipo). Questo turbinare d'eventi è tenuto insieme da una serie di filmati che dovrebbero trasmettere la sensazione della progressione della nuova serie di gare verso la popolarità, ma il fil rouge è troppo esiguo e alla fine GRID 2 non riesce ad essere altro che una sequela adrenaliniche di gare, una dietro l'altra. Il che è forse la cosa migliore, ma la sensazione che il tutto sia davvero poco contestualizzato assale dopo poche ore.

La grinta di GRID 2

Insomma dipende da cosa si cerca da questo gioco. Una cosa da notare sono i caricamenti che vanno sempre (cronometrati) dai 35 ai 40 secondi. I documenti che accompagnano il codice review sottolineano chiaramente come questo sarà risolto nella versione nei negozi, ma è giusto segnalare la cosa, visto che ha un impatto sull'esperienza di gioco. La giocabilità, come già constatato nelle diverse occasioni in cui abbiamo potuto provare il nuovo GRID, è rimasta quel roccioso connubio tra guida arcade e pesantezza delle macchine che vanno sapute conoscere e scegliere con oculatezza a seconda dell'evento. Il nuovo sistema di accumulo del parco auto, divise tra quattro classi, è un po' confusionario e gli eventi si alternano tra gare in cui si ha una sola vettura da scegliere ad altri in cui se ne hanno una decina, cosa che già accadeva col primo episodio. Il concetto base è che se si vede che un evento è troppo difficile da superare, probabilmente c'è la macchina che fa al caso nostro che aspetta d'essere vinta con la relativa autosfida. Insomma, la volontà determinante sembra essere quella di voler far passare ai giocatori meno tempo possibile nei menu e di farli correre e basta, visto anche quanto ci si diverte.

Obiettivi Xbox 360

Completare la carriera porta a conseguire un punteggio tra i 300 e i 400 obiettivi. Insomma, GRID 2 da questo punto di vista se la tira un po', soprattutto in rapporto alle molte ore di corsa necessarie per finirlo. Chi vuole arrivare a 1000 dovrà giocare online e realizzare una serie di sfide anche impegnative. E' il suo bello, però

Online amore mio

Dove GRID 2 migliora di molto il suo predecessore è l'online, prima davvero risicato. Si tratta di una vera e propria modalità a parte in cui il giocatore deve progredire in maniera completamente indipendente dalla carriera single player (si può anche giocare in due dalla stessa console in split screen). Ogni evento porta all'acquisto di follower così da salire di livello e le macchine più potenti si sbloccano ai livelli più avanzati. Oltre ai seguaci si guadagna del denaro, come nel primo GRID, che però si utilizza per potenziare le macchine, feature che stranamente è stata prevista solo per il gioco in rete. Per ogni auto si possono comprare dei pacchetti per migliorare Motore, Trasmissione e Manovrabilità, che incidono su velocità massima, accelerazione, potenza e peso, tenendo presente che superato un certo limite l'auto verrà automaticamente promossa alla classe superiore. Niente tuning e settaggi, ma comunque una piacevole sorpresa che a parer nostro poteva essere inclusa anche per la carriera, dandole maggiore profondità. Oltre che con le singole gare (per 12 giocatori), che si possono anche correre seguendo playlist come nei migliori fps, soldi e follower si possono vincere ottenendo medaglie nelle sfide globali, ovvero eventi decisi da Codemasters e cambiati a cadenza regolare, in cui poter gareggiare, scaricando anche il ghost del corridore più bravo. Insomma, al gioco online sembrano essere state riservate il maggior numero d'attenzioni, visto anche il collegamento con il profilo su Racenet.

La grinta di GRID 2

Questo, come anche la possibilità di uploadare i filmati su Youtube, non era ancora attivo al momento della recensione, ma sono entrambe aggiunte che potranno dare a GRID 2 una vita bella lunga. In controtendenza, in un impianto chiaramente pensato per recuperare i tanti fan dell'originale, va la scelta di non includere la visuale dall'abitacolo tra le quattro disponibili. La decisione pare essere stata basata sulla difficoltà nel realizzarla a fronte dell'esiguo numero di giocatori che la utilizzano, ma è una mancanza che proprio i fan più accaniti non mancheranno di rimpiangere probabilmente. A parte questo, GRID 2 è bellissimo da vedere, sempre solido, fluido anche quando il sistema di danni, che si conferma eccellente incidendo sensibilmente sulla guidabilità dei mezzi, riempie la pista di pezzi di carrozzeria da tutte le parti. Dalla quantità di effetti in post processing sembra a tratti di trovarsi davanti a un nuovo capitolo di Killzone piuttosto che a un gioco di corse e certi tramonti sono mozzafiato, grazie ai riflessi sulle carrozzerie che riempiono di bagliori la telecamera e il televisore di chi gioca. Tutta questa lussuria, però, si porta dietro l'assenza degli effetti atmosferici dinamici introdotti con la Formula 1 o la mancanza del ciclo giorno notte, ma è probabile che i veri fan neanche se ne accorgeranno in un titolo che propone Codemasters come una delle case da seguire con maggiore attenzione al sorgere della prossima generazione di console, dove si spera che tutta questa impalcatura possa finalmente viaggiare a 60 fotogrammi al secondo. Per quanto riguarda l'audio, tenendo presente che la colonna sonora è ai minimi termini, un buon lavoro è stato fatto sul sonoro delle macchine, che si giovano dell'esperienza accumulata dal team negli ultimi cinque anni di lavori.

Conclusioni

Versione testata: Xbox 360
Multiplayer.it
8.4
Lettori (28)
8.0
Il tuo voto

GRID 2 è sostanzialmente un more of the same, realizzato per i fan che da cinque anni si chiedevano perché Codemasters avesse abbandonato il franchise. Pulito e solido, questo nuovo racing è l'essenza ancora più veloce di quanto c'era di buono nel primo episodio che però, dopo qualche anno, si sarebbe giovato di una maggiore consistenza e un contorno più ricchi. La modalità online sopperisce alla sete di novità, o almeno ci prova, ma gli appassionati più intransigenti dovranno scendere a patti con l'assenza della visuale dall'abitacolo, omessa probabilmente per portare il parco macchine ad un numero più cospicuo di vetture, e con i flashback che possono essere usati anche a livello PRO. Ci si diverte e per molte ore ma siete avvisati, in GRID 2 si corre e poco altro, ma forse proprio di questo si sentiva la mancanza dal 2008, in attesa del salto alla prossima generazione di console.

PRO

  • Bellissimo da vedere
  • Veloce, adrenalinico e lungo
  • Grande varietà delle modalità di corsa
  • Buon design delle piste

CONTRO

  • Le macchine si potenziano solo online
  • Niente visuale dall'abitacolo e i flashback a livello PRO
  • Poche novità e una campagna che è un mero pretesto

GRID 2 resta divertente e frenetico, ma si lascia dietro un paio di elementi amati dai fan più hardcore