La principale peculiarità di Guncraft è quella di sfruttare la tecnologia grafica voxel per creare un ambiente completamente distruttibile corredato dalla possibilità di scavare tunnel e costruire strutture nel bel mezzo del combattimento. Ma non si tratta di un gioco dal piglio simulativo, cosa evidente dall'impostazione estetica alla Minecraft, e non è certo adatto a chi cerca un'esperienza di guerra realistica.
Visto il livello raggiunto da EverQuest Next, che le peculiarità del voxel le sfrutta con un taglio tecnico decisamente superiore, non è lontano il giorno in cui esisteranno shooter realistici basati sulla totale distruttibilità, anche del terreno, capaci di spazzare via, almeno dal punto di vista tecnologico, persino Battlefield 4. Ma per ora dobbiamo accontentarci di cubi, particelle grossolane e animazioni spartane. Queste limitazioni gravano indubbiamente sulla componente estetica di Guncraft ma hanno consentito a un team indipendente di creare uno sparatutto che comprende strutture costruibili in battaglia dai giocatori, distruttibilità del terreno, svariate modalità di gioco e un editor potente e versatile.
Guncraft punta tutto sulla libertà di creare, disegnare, costruire e poi distruggere
Soldato cubico a rapporto
Alla base Guncraft funziona come un comune shooter di stampo militare con personaggi che superano automaticamente gli ostacoli più bassi e sprint, tutto condito da classi e da modalità a obiettivi di vario genere. Le meccaniche non sono rifinite come quelle degli sparatutto tripla A ma assolvono al loro dovere e sono sostenute da un'offerta decisamente varia. I mezzi e i numerosi bonus sono vincolati alle killstreak, in stile Call of Duty, e culminano nell'evocazione della gunship AC-1337 che si ottiene abbattendo 12 avversari. Nel mezzo troviamo carro armato ed elicottero, liberamente pilotabili dal giocatore, oltre a bonus come la vista a infrarossi, il jetpack e il radar jammer che ci rende invisibili al pericoloso rilevatore di movimento incluso nella dotazione standard di tutti i soldati. A questo dobbiamo poi aggiungere numerose classi, con tanto di perk che includono bonus alla velocità di costruzione delle strutture, e gadget decisamente peculiari come il rampino o la granata rimbalzante. Il risultato è una ricetta piuttosto ricca e questa ricchezza si estende anche alle modalità di gioco.
Infatti, la possibilità di modificare in modo dinamico l'ambiente ha permesso la creazione di modalità inusuali per gli shooter come il Lava Survival che vede la mappa affondare gradualmente nel magma. I giocatori devono, ovviamente, sopravvivere e possono farlo balzando sui tetti delle strutture pre-esistenti e costruendo ulteriori innalzamenti. E l'ambiente è ancora una volta protagonista nella modalità Meteor Survival che, in rapporto alla modestia estetica del titolo, sfoggia anche una discreta spettacolarità con le meteore che perforano il terreno in un delirio di improvvise voragini e cubi incandescenti. Meno spettacolare, invece, la modalità racing, ma è sufficiente per mostrare il livello di customizzazione del titolo. A chiudere, infine, troviamo la modalità Onslaught che è una variante della classica orda affrontabile in quattro. Ad attaccarci sono droidi di vario tipo, mostri fantascientifici e persino elicotteri e l'obiettivo è, manco a dirlo, quello di sopravvivere più a lungo possibile. Per farlo è necessario uccidere i nemici che garantiscono denaro spendibile per attivare le varie killstreaks. L'utilizzo ponderato di queste ultime è, ovviamente, l'elemento chiave per arrivare la dove nessun nano cubico è mai arrivato prima.
Libertà prigioniera
Come abbiamo anticipato, Guncraft consente ai giocatori di costruire e scavare durante il combattimento, in stile Ace of Spades, ma queste possibilità sono limitate da timer e vincoli con lo scopo di mantenere le partite bilanciate. Per fortuna, per non arginare la creatività dei giocatori, gli sviluppatori hanno messo a disposizione una modalità di costruzione libera. Si tratta, in soldoni, di un editor dinamico che consente di costruire, in compagnia, mappe di ogni tipo e fattura. Partendo da semplici cubi colorati, d'altronde, non c'è alcun limite all'immaginazione, cosa che si riflette nell'estrema varietà delle mappe create dagli sviluppatori. Ma Guncraft va oltre permettendo di creare anche skin e armi, cosa che rende possibile generare ambientazioni completamente diverse da quelle immaginate da Exato Games. Tutto è possibile, dalle isole caraibiche piene di contrabbandieri alle basi spaziali, la possibilità di creare armi coerenti con una determinata epoca, come rampini o balestre nel caso dei pirati, rende il tutto più intrigante. Ma in questo caso c'è un limite anche nell'editor con un massimo di 100 punti da distribuire nelle caratteristiche dell'arma.
Una scelta evidentemente necessaria per evitare eccessivi problemi di bilanciamento, anche se il quantitativo di punti disponibili è abbastanza generoso da non tarpare le velleità creative del giocatore. Tutte queste possibilità sono, ovviamente, sostenute da un sistema di hosting che permette di far giocare gli altri con le proprie creazioni. Ma gli sviluppatori hanno anche reso disponibili dei server ufficiali, in modo da non lasciare i giocatori abbandonati a se stessi. Nonostante ciò la popolazione di Guncraft, anche dopo l'arrivo del titolo su Steam, non è abbastanza grande da sostenere l'enorme varietà del titolo. La maggior parte dei server dedicati alle modalità "speciali" è deserta e nelle modalità popolate, ovvero deathmatch e CTF, le potenzialità del gameplay dipendono dall'inventiva dei giocatori. Inventiva che spesso non viene sfruttata visto che i bonus delle killstreak sono più utili del costruire interi castelli le cui mura vengono perforate anche dalla più debole delle armi da fuoco. Ed ecco che, in questi casi, Guncraft si trasforma in un comune sparatutto, arricchito dalla distruttibilità e dalle armi peculiari ma caratterizzato da visuali piuttosto limitate e soggetto a limiti che sono in totale contrasto con la formula del titolo. Formula che, siamo certi, sarebbe più coerente con se stessa aumentando il numero di giocatori per server e implementando un sistema di crafting che consenta di costruire i veicoli e i gadget. Inoltre, il numero di giocatori attivi potrebbe aumentare, andando a popolare la community di editing e le modalità secondarie, se venissero finalmente risolti i numerosi e gravi problemi di ottimizzazione di cui il gioco, pur migliorato con le ultime versioni, soffre ancora.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Sistema operativo: Windows 7
- CPU: Intel Core i7 920
- Memoria: 6 GB RAM
- Scheda video: GeForce GTX 570
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Non indicato
- CPU: Non indicata
- Memoria: 2 GB RAM
- Scheda video: Compatibile DX11
- Spazio su disco: 375 MB
Requisiti consigliati
- Sistema operativo: Non indicato
- CPU: Non indicata
- Memoria: 1 GB RAM
- Scheda video: Compatibile DX10
- Spazio su disco: 375 MB
Conclusioni
Risulta piuttosto difficile valutare in modo univoco un titolo come Guncraft. La modestia del comparto estetico, accompagnata dalla totale mancanza di settaggi video, è in netto contrasto con la scelta dell'ambientazione militare che pur potendo essere quasi completamente trasfigurata con l'editor è ormai la bandiera del gioco. Inoltre lo shooter targato Exato Games non sfrutta a pieno le proprie peculiarità vincolando mezzi e gadget a un sistema di killstreak che è in netto contrasto con lo spirito di libertà evocato. Ma ci troviamo anche davanti a un'esperienza estremamente varia, arricchita da un editor ben studiato, garanzia di longevità, e che qualche bella partita, soprattutto in modalità orda, la regala indubbiamente.
PRO
- La distruttibilità totale di strutture e terreno
- Armi di ogni tipo, forma ed effetto da costruire e sperimentare
- Editor intuitivo e versatile
- Offerta varia anche in termini di modalità di gioco
CONTRO
- La grafica alla Minecraft ha perso l'effetto novità
- Ottimizzazione dell'engine pessima
- Il sistema di killstreak imbriglia e castra il potenziale del titolo
- Quando le peculiarità del titolo non vengono sfruttate, quello che resta è uno sparatutto canonico