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Le origini del mito

Il Cavaliere Oscuro torna a vigilare su una Gotham più scura che mai in un prequel molto interessante

RECENSIONE di Massimo Reina   —   25/10/2013
Batman: Arkham Origins
Batman: Arkham Origins
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Negli ultimi anni il personaggio di Batman ha riacquisito nuova linfa vitale sia al cinema, con l'ottima trilogia di Christopher Nolan, sia nell'ambito dell'intrattenimento elettronico grazie a Warner Bros e ai suoi Batman: Arkham Asylum e Batman: Arkham City. Questi ultimi sono tra i pochi nella storia dei videogiochi a potersi vantare di essere riusciti nell'intento di rendere omaggio al popolare supereroe della DC Comics, ricreandone quasi alla perfezione l'universo e tutto il suo fascino. Merito senz'altro di Rocksteady Studios, lo sviluppatore londinese alle spalle dei due sopra citati progetti, che però ha deciso di prendersi una pausa e lasciare il suo posto a Warner Bros Games Montreal per questo terzo episodio della saga. Al team canadese, visto all'opera sulla Armored Edition per Wii U di Arkham City, il duro compito di mantenere alta la qualità della serie con questo Batman: Arkham Origins, prequel che offre agli utenti l'occasione di controllare un Uomo Pipistrello a tratti brutale, impulsivo, caratterialmente diverso da quello con cui hanno familiarità.

Batman: Arkham Origins racconta gli inizi di un Cavaliere Oscuro giovane, irrequieto e poco esperto

Natale a Gotham City

Batman: Arkham Origins è ambientato alcuni anni prima rispetto agli eventi del primo episodio della serie. Per essere precisi, due anni dopo il ritorno di Bruce Wayne a Gotham, quando Batman era ancora considerato una sorta di leggenda metropolitana, Gordon era un capitano e il commissario della polizia era il corrotto Gillian Loeb. Pertanto, come accennato nell'introduzione, gli utenti ritroveranno un Cavaliere Oscuro agli esordi, non ancora maturo e temprato da innumerevoli battaglie, ma non per questo sprovveduto. L'espediente narrativo del prequel, lo diciamo subito, non è tra l'altro da considerarsi fine a sé stesso, ma quanto piuttosto un modo per poter approfondire la conoscenza del super eroe, e ritrovare molti dei suoi nemici più famosi, come il Cappellaio Matto, Joker, il Pinguino e Bane, quando ancora erano impegnati nei loro loschi traffici e dovevano incrociare i loro guantoni con l'Uomo Pipistrello.

Le origini del mito

A Gotham City manca poco al Natale e le strade imbiancate dalla neve sono affollate di cittadini impegnati nelle compere. Eppure, in un contesto a suo modo magico, c'è chi ha piani ben diversi da quelli di farsi coinvolgere dall'atmosfera tipica del periodo, come il boss della malavita Maschera Nera. Il criminale decide di mettere una grossa taglia sulla testa di Batman, scatenando una feroce caccia all'uomo non solo da parte di otto dei più celebri villain di Gotham, fra i quali Copperhead, Deathstroke e Killer Croc, ma anche degli stessi poliziotti, che ancora non sanno se possono fidarsi o meno del misterioso vigilante vestito di nero. Anzi, a dirla tutta, il Cavaliere Oscuro farà talvolta i conti con poliziotti feroci tanto quanto i peggiori criminali, visto che buona parte delle forze dell'ordine di Gotham sono corrotte. L'eroe ha dunque il duplice compito di sfuggire alle continue sortite ora di assassini professionisti, ora di avversari improvvisati, e di trovare colui che ha scatenato questa caccia all'uomo, per scoprire cosa c'è dietro la sua iniziativa e a un altro evento che non vi sveliamo per evitare spoiler. La trama si dipanerà gradualmente lungo il corso di un avventura che a livello strutturale è molto simile a quella dei due capitoli fino a ora pubblicati da Warner Bros. Il gameplay di Batman: Arkham Origins non si discosta infatti più di tanto da quello di chi lo ha preceduto: è un prodotto incentrato sull'esplorazione in ambienti in stile sandbox, sull'azione, anche stealth, e su un valido sistema di combattimenti, impreziosito da una serie di elementi extra, come per esempio la modalità detective, capaci di arricchire in modo sostanziale l'esperienza.

Sangue sulla neve

In estrema sintesi. il gioco può essere pensato come strutturato in diversi tronconi aventi una storia principale, dove seguire il percorso prestabilito attraverso una sequela di missioni collegate al racconto, e dei compiti secondari facoltativi. Questi si possono ottenere in diversi modi, come ad esempio indagando e raccogliendo una serie di indizi sparsi lungo l'area di gioco, o intercettando le chiamate della polizia. Per essere più precisi, durante le fasi esplorative Batman può intercettare occasionalmente i contatti radio delle forze dell'ordine e decidere se è il caso di intervenire o meno per sventare il crimine in corso. Oppure procedere per la propria strada, rinunciando al potenziale guadagno di quei punti esperienza utili per migliorare sé stesso e il suo equipaggiamento.

Le origini del mito

A queste situazioni si aggiungono pure una serie di missioni al di fuori del contesto narrativo principale, denominate Ricercato, che sono legate fra di loro da una sottotrama dedicata . Lo scopo di questa sorta di gioco nel gioco è quello di catturare un certo numero di malviventi e fermare i loro piani prima che sia troppo tardi. Disattivare in tempo le bombe dislocate in vari punti della città da Anarky, al secolo Lonnie Machine, trovare le armi che Pinguino ha nascosto prima che queste finiscano sul mercato nero, o bloccare quel pazzo dell'Enigmista sono solo alcuni dei compiti che Batman è chiamato a portare a termine. Rimanendo in tema di missioni alternative, più originali sono invece le scene del crimine su cui indagare, utili per variare il gameplay e per stimolare il giocatore a spremere anche le meningi. In queste sessioni le abilità da detective del super eroe (e dell'utente) troveranno pane per i loro denti: utilizzando un mix di gadget tecnologici e intuizioni, il Cavaliere Oscuro può salvare un informatore per guadagnarsi le simpatie della polizia, tentare di ricostruire un omicidio attraverso una scansione in tempo reale, o prevenirlo. E ancora, evitare una rapina e quant'altro sia avvenuto o possa ancora avvenire in una determinata zona, ipotizzando l'identità dei colpevoli e il loro modus operandi. Raccolti gli indizi necessari per l'identificazione dei malviventi, può poi iniziare la caccia all'uomo per le strade di Gotham. Altrimenti si può fare un salto alla Bat-caverna. In Origins ha un ruolo fondamentale, in quanto non solo fa da hub di gioco permettendo per esempio all'eroe mascherato di revisionare le abilità già sbloccate, di indossare delle tute alternative a quella principale o interagire con il maggiordomo di casa Wayne, Alfred. Ma anche perché può fungere da palestra, visto che è completamente esplorabile e interattiva, e da luogo adibito all'analisi degli indizi racimolati. Grazie al Bat-computer l'eroe mascherato può infatti rivedere, da varie prospettive, il materiale raccolto sulla scena di un misfatto, con tanto di simulazione video dell'evento ricostruito in slow-motion, per una visione a 360 gradi del tragico evento. Il tutto in un ambiente estremamente in linea con la più recente incarnazione cinematografica delle avventure del Pipistrello.

Obiettivi Xbox 360

Ci sono 50 obiettivi e 1000 punti giocatore da sbloccare in Batman: Arkham Origins. Si va come sempre da quelli più elementari, che si ottengono semplicemente progredendo nell'avventura, a quelli che richiedono di disattivare un'intera rete di ripetitori o di decifrare una serie di dati compromettenti. Fino a quelli più complessi legati magari al miglioramento delle tecniche di combattimento o al raggiungimento del massimo livello nel percorso di Cavaliere Oscuro, Vigilante Ombra o Protettore di Gotham.

La città perduta

Pur non essendo uno spazio enorme, specie se paragonato a prodotti realmente free roaming, la Gotham di Origins è comunque liberamente esplorabile, ampia circa due volte rispetto a quella del predecessore.

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Pertanto è stato implementato un sistema di trasporto rapido sulla falsariga di quelli visti già in altri giochi, sfruttando in questo caso il Batwing. Per richiamare il mezzo volante bisogna però prima disattivare le torri nemiche che presidiamo le singole aree. In alternativa il Cavaliere Oscuro può sempre spostarsi rapidamente per le vie della vecchia e della nuova città sfruttando i classici appigli per appendersi, lanciandosi da un punto all'altro di un edificio, o saltando agilmente sui tetti. In questi casi viene restituita all'utente la sensazione di trovarsi di pattuglia in una città vera, pronto a intervenire dall'alto in qualsiasi istante per fermare i criminali. Questi ultimi, come da tradizione, non accoglieranno certo Batman a braccia aperte.

Le origini del mito

Una volta ingaggiato uno scontro con loro, appare subito evidente che il sistema di combattimento è simile a quello di Arkham City, se si eccettuano una paio di ritocchi, come l'introduzione di un sistema di monitoraggio che valuta l'efficienza che il giocatore ha in battaglia. In parole povere il prodotto monitora il modo in cui esso combatte, la lunghezza delle combo o lo stile di lotta che ha adottato, attribuendogli poi un voto e dei punti esperienza. Per il resto, il feeling con i comandi delle precedenti produzioni è rimasto invariato: c'è il solito pulsante adibito ai colpi, quello per le schivate e via via tutti gli altri. Gli scontri si rivelano però abbastanza vari grazie alla discreta intelligenza artificiale dei nemici e a una diversificazione dei loro pattern di attacco, dovuta in parte alla presenza di nuovi avversari. Fra questi spiccano in particolare quelli esperti di arti marziali, bravi nei contrattacchi, e i super corazzati, molto ostici da eliminare in quanto immuni ai colpi normali, e che bisogna quindi prima di tutto "spogliare" delle loro protezioni. Di fatto ai livelli più avanzati gli scontri ci sono parsi più brutali che mai e dall'esito talvolta incerto.

Le origini del mito

Complice quanto appena descritto, il livello di difficoltà generale ci è parso in tal senso tarato un po' più verso l'alto rispetto al passato. A variare parecchio è invece l'approccio negli scontri con i boss, che in alcuni casi richiedono di essere affrontati in violenti combattimenti uno contro uno, resi più spettacolari da un'inquadratura molto ravvicinata e da animazioni dedicate. Decisivi in questi frangenti si rivelano la prontezza dei riflessi del giocatore e l'abile utilizzo delle contromosse da parte dell'eroe mascherato, spesso l'unico modo per uscire vincitori dalla lotta. Divertenti e coreografiche come poche insomma, queste fasi sono ricche di possibilità e in alcuni frangenti anche impegnative da padroneggiare. Nei casi più estremi, oltre all'abilità del videogiocatore, a fare la differenza in battaglia sono certamente le mosse speciali, attivabili previa combinazione di appositi tasti e del verificarsi di particolari condizioni, oltre ai gadget dell'Uomo Pipistrello. Al fianco di quelli classici come le bombe fumogene, i rampini e il gel esplosivo, giusto per citarne alcuni, ce ne sono pure di nuovi come per esempio i guanti dotati di scariche elettriche o una sorta di Bat-artiglio multifunzionale. Quest'ultimo si rivela molto utile in quanto permette a Batman di agganciare contemporaneamente due bersagli, facendoli poi schiantare fra di loro se si tratta di esseri umani, o per afferrare una coppia di oggetti da lanciare poi contro i nemici. Inoltre può essere sfruttato per creare dei punti di collegamento fra due edifici, sfruttando il cavo di mezzo per spostarsi in equilibrio.

Batman e Robin

A completare il quadro dell'offerta proposta da Warner Bros Games Montreal c'è un'interessante modalità multigiocatore. Questa impegna un totale di otto utenti divisi in tre squadre: una soluzione voluta da Splash Damage, l'azienda inglese specializzata nella creazione di mappe aggiuntive per l'online che ha curato la sezione, per creare delle dinamiche più varie all'interno degli scenari da giocare. Due videogiocatori impersonano Batman e Robin, mentre i restanti sei si dividono in due squadre da tre scagnozzi riconducibili alle figure dei super criminali Joker e Bane. Mentre i primi devono atterrare i nemici uno dopo l'altro, fiaccandone il morale fino alla ritirata, muovendosi, volendo, nell'ombra e sfruttando elementi architettonici come i Gargoyles e i condotti sotterranei per cogliere di sorpresa le proprie vittime, gli altri devono preoccuparsi di restare in vita e detenere la maggior porzione di territorio possibile.

Le origini del mito

Controlli e modalità per chi gioca nei panni dei due eroi non differiscono molto da quelli classici della saga, con un mix di movimenti furtivi, di un attento uso dei gadget e di poche ma letali mosse necessarie per sgominare gli avversari. Molto diversa la questione per le gang che fanno capo a Joker e Bane, i cui membri se la devono vedere con un gameplay da sparatutto in terza persona fortemente improntato al gioco di squadra. Passando di copertura in copertura i piccoli team da tre componenti devono guardarsi le spalle cercando il momento giusto per svuotare i caricatori contro gli avversari, tentando al contempo di catturare e difendere i punti controllo disposti sulla mappa. Insomma, fra una corposa modalità giocatore singolo e una divertente componente multigiocatore la longevità del prodotto è ampiamente garantita. E una volta ultimato si può sempre ricominciare l'avventura scegliendo un altro livello di difficoltà fra i tre disponibili, o selezionando la Nuova Partita + o Io sono la notte. Passando ad analizzare la parte tecnica del prodotto, dal punto di vista grafico, la versione Xbox 360 di Batman: Arkham Origins da noi testata si attesta sugli ottimi standard qualitativi riscontrati in Arkham City, senza apparentemente perdere in prestazioni nonostante la maggiore estensione della mappa. Certo è che la collocazione temporale dell'avventura in una cittadina avvolta dalla neve e tinta dai colori delle luci natalizie contribuisce a rendere particolare e molto affascinante la scenografia. Batman e i suoi antagonisti sono realizzati con grande cura dei dettagli, non solo per la fedeltà con cui sono riprodotti rispetto ai fumetti, ma anche a livello di complessità delle texture. I nemici dozzinali, invece, sono realizzati in modo un po' meno rifinito, anche se per notarlo, specie durante i combattimenti più caotici, occorre essere dotati di scanner come l'Uomo Pipistrello. Dal canto suo è ottima la componente audio, col doppiaggio in italiano la cui qualità si conferma sugli standard degli episodi precedenti, e dunque può essere tranquillamente paragonabile a quella della localizzazione di una pellicola cinematografica. Infine efficaci gli effetti sonori e bella la colonna sonora, che accompagna accuratamente l'Uomo Pipistrello nel suo incedere deciso contro la criminalità.

Conclusioni

Versione testata: Xbox 360
Multiplayer.it
8.5
Lettori (123)
8.8
Il tuo voto

La trama e in generale la natura di prequel del gioco sono senza dubbio lo spunto più interessante di questo Batman: Arkham Origins, visto che sono serviti agli sviluppatori per proporre un ambiente per certi versi inedito per la saga. Per il resto, a livello di giocabilità e contenuti, nonostante qualche novità rispetto ad Arkham City, il prodotto si conferma essere il classico more of the same. Il che però non deve essere necessariamente visto come un elemento negativo. Anziché seguire la moda del momento, rinnovando eccessivamente il franchise per il gusto di cambiare o per attrarre nuova utenza, rischiando di creare uno di quegli strani ibridi che alla fine finiscono per scontentare vecchi e nuovi fan, Warner Bros Interactive ha voluto far mantenere alla sua creatura l'ossatura solida che la contraddistingue ormai da anni. Al suo team interno di Montreal non ha chiesto dunque di rivoluzionare la serie ma, semmai, di mantenerne alto il livello qualitativo. E in questo senso gli sviluppatori hanno svolto perfettamente, a nostro giudizio, il loro compito. Manca forse la spinta creativa che ha segnato il passaggio tra il primo e il secondo episodio, ma coloro che amano Batman e sono alla ricerca di un altro gioco con lui protagonista dovrebbero fare più di un pensiero su questo titolo.

PRO

  • La natura di prequel è stata giustificata e sfruttata a dovere
  • Aree di gioco vaste e visivamente affascinanti
  • I combattimenti coi boss sono ben realizzati
  • Molte nuove missioni secondarie

CONTRO

  • Nessun avanzamento dal punto di vista grafico
  • Un po' troppo più difficile del predecessore
  • Si poteva osare qualcosa di più dal punto di vista del gameplay