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Li mortacci

Ad un anno di distanza dal primo capitolo, MADFINGER Games torna ad occuparsi di zombie

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   31/10/2013
Dead Trigger 2
Dead Trigger 2
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Li mortacci

Complici una veste grafica davvero sontuosa ed un prezzo più che invitante, l'originale Dead Trigger riuscì a ritagliarsi uno spazio di particolare rilievo nell'ambito del mobile gaming, segnando la bellezza di 23 milioni di download: il tutto nonostante si trattasse di un prodotto ben lontano dalla perfezione, afflitto in particolare da un sistema di controllo insoddisfacente e da una struttura ludica piuttosto risicata che finiva per risultare in breve tempo ripetitiva. Componenti negative, queste, condivise da una buona fetta della critica specializzata e del pubblico e che evidentemente sono arrivate forti e chiare alle orecchie degli sviluppatori cechi di MADFINGER Games, L'obiettivo dichiarato di questo secondo capitolo della serie, infatti, è quello di ampliare il ventaglio dell'offerta ludica correggendo al tempo stesso i difetti tecnici che affliggevano il prequel: senza troppi giri di parole, si può affermare tranquillamente che tale traguardo è stato raggiunto.

Automatic for the people

In casa MADFINGER Games non si bada troppo alla trama, e Dead Trigger 2 non fa eccezione: lo scenario è sempre quello di un umanità annichilita da un'epidemia che trasforma le persone in zombie, ed il protagonista fa parte dei pochi sopravvissuti intenzionati a reclamare il proprio diritto alla vita a suon di colpi alla testa. Niente di particolarmente originale dunque, per un titolo che ha preferito - giustamente - sviluppare le novità più interessanti in ambiti più strettamente ludici.

Li mortacci

A cominciare da un sistema di controllo che si libera di molte delle macchinosità che affliggevano il primo capitolo, adottando un approccio tanto drastico quanto efficace. I tasti virtuali che nell'originale Dead Trigger servivano per fare fuoco e ricaricare l'arma sono stati qui completamente eliminati, rendendo entrambi i processi automatici: basta dunque mirare all'indirizzo di uno zombie per esplodere i proiettili, con il software che approfitta di ogni momento di pausa più prolungato del solito per impartire all'alter ego digitale l'ordine di sostituire il caricatore. Quella che a qualcuno potrebbe apparire come un'eccessiva semplificazione delle dinamiche ludiche si rivela in realtà una vera e propria manna dal cielo per Dead Trigger 2, finalmente giocabile come Dio comanda e per questo motivo decisamente più godibile e divertente del suo predecessore. Qualora una soluzione del genere non incontrasse i propri gusti, il titolo consente comunque di tornare ad un sistema di controllo manuale, che ci sentiamo però di indicare soltanto ai patiti del fai-da-te a tutti i costi. I miglioramenti apportati da MADFINGER Games non si fermano certo qui, e coinvolgono quella stessa struttura ludica accusata di essere troppo ripetitiva e monocorde nel primo episodio.

Dead Trigger 2 corregge molti dei difetti del prequel, rivelandosi un ottimo titolo free to play

Ecco dunque che il nascondiglio dei sopravvissuti diventa un centro nevralgico dal quale acquistare nuovi oggetti, potenziare quelli già esistenti e modificare il proprio equipaggiamento, uno scenario che già nelle prime fasi dell'avventura si popola di una serie di figure professionali (medico, armaiolo, scienziato e così via) che aumentano il valore dei servizi da loro offerti man mano che salgono di livello.

Li mortacci

Un simile elemento ha la doppia funzione di aumentare la profondità dell'esperienza ed inevitabilmente di fungere da fonte di reddito per MADFINGER Games tramite gli acquisti in-app: bisogna dare merito agli sviluppatori di non aver calcato troppo la mano in tal senso, ma come accade in ogni free to play, anche in Dead Trigger 2 andare avanti senza spendere soldi è possibile solo a patto di procedere con lentezza e qualche difficoltà in più, spesso ripetendo più volte gli stessi stage per accumulare i fondi necessari per gli upgrade più ambiti. Da registrare anche dei decisi miglioramenti per ciò che concerne la natura e la varietà delle missioni, che nel primo capitolo finivano per venire presto a noia: qui appaiono evidenti gli sforzi del team ceco di proporre obiettivi più diversificati, capaci di mantenere più alto il tasso di interesse nonostante i livelli si attestino sempre su dimensioni abbastanza contenute. E poi c'è l'aspetto grafico, ambito nel quale Dead Trigger 2 si conferma come uno dei titoli mobile visivamente più impressionanti degli ultimi tempi: le ambientazioni stupiscono per livello di dettaglio ed effetti speciali, mentre i modelli poligonali degli zombie si dimostrano solidi e ben animati, godendo oltretutto di una maggiore differenziazione che coinvolge il loro comportamento sul campo oltre alla mera estetica.

Conclusioni

Versione testata: iOS (0.2.1)
Terminali utilizzati: iPhone 4S, iPad 3
Prezzo: Gratis
Multiplayer.it
8.4
Lettori (6)
7.2
Il tuo voto

Anziché adagiarsi sugli allori del successo del primo capitolo, MADFINGER Games ha preferito lavorare per correggere i tanti piccoli difetti che ne affliggevano la struttura ludica, ottenendo come risultato un secondo episodio migliore in tutto e per tutto. Tecnicamente sempre eccelso, Dead Trigger 2 diverte grazie ad un sistema di controllo finalmente all'altezza, e riesce persino ad affiancare alla carneficina di zombie una struttura profonda e variegata quanto basta a mantenere vivo l'interesse. Certo, il sistema free to play aumenta naturalmente il fattore ripetitività per chi non avesse intenzione di spenderci dei soldi, ma in linea di massima non si può che essere soddisfatti di quest'ultimo lavoro del team ceco.

PRO

  • Graficamente superbo
  • Sistema di controllo e gameplay migliorati
  • Discreta varietà e profondità

CONTRO

  • Ripetitivo e un po' frustrante se non si spende
  • Traduzione in italiano molto lacunosa
  • Qualche bug da correggere