Dopo essersi preso una "pausa" lavorando al convincente Outwitters, il dinamico duo di sviluppatori americani One Man Left ha voluto riprendere in mano il proprio primo lavoro, quel Tilt to Live che tre anni fa conquistò pubblico e critica, aggiudicandosi una manciata di premi e concedendosi persino una versione HD pubblicata per iPad. Trattandosi di un gioco dalle meccaniche estremamente semplici, era senza dubbio difficile realizzare un seguito che non sembrasse una mera copia carbone dell'originale o che - al contrario - snaturasse le idee che lo avevano portato al successo. A conferma della propria oramai conclamata abilità, il team statunitense è riuscito in questa ardua impresa con il qui presente Tilt to Live 2: Redonkulous.
Punto rosso non avrai il mio scalpo
La struttura ludica di base è rimasta immutata rispetto al precedente, così come il sistema di controllo, intuitivo come sempre: si inclina dunque il dispositivo per muovere il cursore protagonista, cercando di tenerlo alla larga dai contatti fatali con i pallini rossi che si muovono sullo schermo.
Questi terribili nemici possono essere fortunatamente debellati dall'utente tramite lo stesso procedimento del primo capitolo: è necessario dunque raccogliere i potenziamenti che compaiono in maniera casuale sul piano di gioco, i quali consentono di liberare armi dagli effetti più disparati che tuttavia non durano più di una manciata di secondi. E' in questo frangente che vengono fuori le prime novità di Tilt to Live 2: Redonkulous, nella forma di alcuni strumenti offensivi inediti che si aggiungono ad altri riciclati dal prequel: ecco dunque che ci si può trovare a gestire una doppia lama di energia che ricorda la spada laser di Darth Maul (complice anche la musica chiaramente ispirata a Star Wars che ne accompagna l'utilizzo), così come un meteorite che rimbalza sulle pareti dello scenario distruggendo tutto ciò che trova sul proprio percorso. L'inventiva in tal senso non manca certo ad One Man Left, ma gli sviluppatori non si sono limitati a dare una rinfrescata all'arsenale messo a disposizione del giocatore, modificando anche sostanzialmente il procedimento che consente di accedere a nuove armi, ora sbloccabili al completamento di un determinato set di obiettivi.
Tilt to Live 2: Redonkulous riesce a migliorare la formula del prequel senza alterarne la natura
Una feature che aggiunge profondità e senso di progressione al gioco, e che stimola l'utente ad assumere comportamenti diversificati in base ai traguardi che gli vengono assegnati: si tratta di un aspetto tutt'altro che secondario per un titolo per sua stessa natura non può essere propriamente considerato vario, contribuendo a rendere meno ripetitiva un'azione ludica che si regge davvero su pochi elementi.
In questa stessa direzione si rivolgono le altre iniziative di One Man Left con Tilt to Live 2: Redonkulous: a ravvivare la situazione intervengono dunque scontri con boss e l'entrata in scena di bombe ad orologeria che vanno disinnescate prima della fine del conto alla rovescia. In entrambi i casi, è richiesta una certa precisione nei movimenti che il sistema di controllo dimostra di saper gestire alla grande, a conferma della bontà del lavoro svolto dagli sviluppatori in questo ambito. Pur rimanendo un prodotto dal livello di sfida decisamente elevato, Tilt to Live 2: Redonkulous si dimostra leggermente più indulgente del suo predecessore: quando si viene colpiti da un nemico, infatti, si ha la possibilità di tornare in gioco se si riesce a far "atterrare" il cursore in avaria al centro di un bersaglio che compare su schermo. Dall'altra parte della barricata, il gioco offre un'apposita modalità contraddistinta da un livello di sfida estremo, indicata per tutti coloro che non ritenessero sufficiente le insidie della normale azione ludica. Se a tutto quello che è stato elencato finora si mette in conto anche un comparto tecnico leggermente migliorato per ciò che concerne l'aspetto grafico e l'accompagnamento sonoro, è facile affermare come Tilt to Live 2: Redonkulous sia un prodotto superiore in tutto e per tutto al primo capitolo.
Conclusioni
Il lavoro svolto da One Man Left con Tilt to Live 2: Redonkulous è davvero encomiabile: pur mantenendo intatte le qualità del predecessore, gli sviluppatori statunitensi sono riusciti ad aggiungere una notevole quantità di contenuti senza appesantire una struttura che funziona proprio in virtù della sua semplicità. Il risultato è un prodotto che appare allo stesso tempo familiare ed inedito, e che dunque si può consigliare senza remore sia ai fan del prequel sia ai nuovi arrivati.
PRO
- Divertente ed immediato come pochi
- Diversi contenuti aggiuntivi
- Notevole livello di sfida
CONTRO
- Ripetitivo per sua stessa natura
- Graficamente grazioso ma molto basilare