A uno sguardo superficiale Luxuria Superbia potrebbe sembrare solo un gioco sulla masturbazione. Il gameplay consiste infatti nella stimolazione delle pareti di un fiore (più che altro nell'interagire con dei boccioli che corrono lungo le pareti), che si arrossano al tocco delle dita, nel caso della versione tablet, o di due cursori mossi dalle levette analogiche del joypad, nel caso delle altre versioni (su PC e Mac è possibile giocare anche con mouse e tastiera, ma rende molto meno).
Più il fiore si riempie di colore, più il punteggio sale e più aumenta il ritmo di scorrimento dei tunnel infiniti che formano i livelli. La colonna sonora cambia di conseguenza, adeguandosi all'aumento dell'eccitazione. Detta così e guardando le immagini potrebbe sembrare incredibile l'effetto che stiamo per descrivervi, ma è indubbio che il gameplay di Luxuria Superbia è in qualche modo conturbante, molto più di un qualsiasi gioco in cui sia stato rappresentato il sesso finora. Ma ne riparleremo più avanti. Provando e facendo provare il gioco dei Tale of Tales a più persone, abbiamo registrato un certo disagio, soprattutto in alcune giocatrici che ne hanno capito la natura senza che spiegassimo loro niente (in realtà sullo schermo appaiono delle scritte piuttosto esplicite nelle richieste e nelle immagini che evocano). Non è stato facile dare un'interpretazione alle reazioni, ma ci torneremo nel prossimo paragrafo. Per il resto non c'è molto altro da raccontare a livello di meccaniche, se non che lo scopo di ogni livello è di colorare sì le pareti, ma di non riempirle tutte per non far terminare il livello prima del tempo (eiaculazione precoce). Insomma, bisogna saper stimolare il fiore senza esagerare. Carezzarlo procurandogli piacere, senza raggiungere l'orgasmo prima del tempo. Solo così sarà possibile accumulare punteggio e riempire il giardino di colori. Sì, ma a questo punto sorge spontaneo chiedersi a cosa si stia effettivamente dando piacere e perché, nonostante l'astrattezza grafica, l'azione rappresentata sia così chiara.
Tornano i Tale of Tales con una nuova opera concettuale controversa e conturbante
Chi sono i Tale of Tales?
Dietro ai Tale of Tales c'è una coppia di artisti, coppia anche nella vita, che hanno scelto i videogiochi come mezzo espressivo per la loro arte. Auriea Harvey e Michaël Samyn, questi i loro nomi, hanno sempre cercato di sperimentare con il medium videoludico, con prodotti coraggiosi, spesso difficili da recepire, che ai più sono apparsi come criptici. Tra le loro opere spiccano The Endless Forest, The Path e il recente Bientôt l'été. Notevole anche la loro produzione di testi critici sul medium videoludico, diffusi soprattutto tramite internet, tra i quali spicca Il Realtime Art Manifesto (https://tale-of-tales.com/tales/RAM.html), vero e proprio manifesto artistico dedicato ai videogiochi (e non solo).
Piacere elettronico
Giocandolo su PC è più difficile rendersene conto, perché si mantiene comunque un certo distacco tra ciò che accade sullo schermo e la periferica di controllo. È provando Luxuria Superbia su tablet che emerge quella che possiamo definire la chiave di lettura di tutto il progetto. Toccando lo schermo, anzi, carezzando lo schermo si inizia a provare sempre più disagio.
Perché mai? All'inizio si pensa che, in fondo, visto il tema, il disagio sia una sensazione normale, ma non è così. Visto da fuori, Luxuria Superbia mostra dei tunnel colorati con dei piccoli oggetti apparentemente senza senso, qualcosa che ha più a che fare con la psichedelia degli anni settanta che con il sesso. In realtà, non ci vuole molto a rendersi conto di stare masturbando l'apparecchio. È così i Tale of Tales hanno deciso di mettere in scena il rapporto che intercorre tra l'uomo occidentale e le nuove tecnologie, in un continuo sfiorarle delicatamente, carezzarle, lambirle con le dita, premerle con più o meno forza e, nella sostanza, dar loro il piacere di funzionare e l'energia per farlo. Quindi, finito il rapporto, ripulirle e riporle in un angolo, fino al prossimo amplesso. È la rappresentazione dell'uomo-macchina che da piacere a un'altra macchina provandone contemporaneamente un godimento estetico inesplicabile e struggente, correlativo alla natura dell'atto, ma nello stesso tempo distante e straniante. Non per niente uno dei sentimenti più comuni di fronte a Luxuria Superbia è il rifiuto, soprattutto dopo che si sono iniziati a comprenderne i profondi meccanismi psichici che tenta di stimolare o, meglio, dopo che ha iniziato a stimolarli lasciando disarmati e quasi infastiditi di fronte al loro inatteso affiorare nell'esperienza ludica, quest'ultima sempre più sfumata e sullo sfondo rispetto alla visione di fondo che regola in questo caso il processo di messa in gioco.
Conclusioni
Se si acquista Luxuria Superbia aspettandosi un videogioco inteso nel senso classico del termine, si rischia seriamente di rimanere delusi. Come già accaduto con Bientôt l'été (ma anche con The Graveyard, Fatale e lo stesso The Path, nonostante quest'ultimo avesse un substrato ludico più corposo) è difficile consigliarlo a chi cerca un passatempo leggero e alternativo ai titoli più convenzionali. Insomma, la parte ludica c'è, ma rischia seriamente di deludere se non la si interpreta alla luce di ciò che in realtà è sotteso a ciò che si vede sullo schermo. Verrebbe da scrivere che per apprezzarlo e comprenderlo bisogna prima accettarlo nelle sue peculiarità, ossia rendersi conto in anticipo che la sua è una natura puramente estetica, intesa nel senso più alto del termine, che mira a mettere in scena un atto più psicologico che reale. Comunque, se avete gradito titoli come Dear Esther, Proteus o le precedenti produzioni del duo belga stesse, sicuramente apprezzerete anche Luxuria Superbia.
PRO
- Esteticamente sublime
- Concettualmente profondo
- Conturbante e disturbante
CONTRO
- Non è propriamente un videogioco nel senso comune del termine
- Concettualmente difficile