Per le grandi software house è oramai una prassi assodata quella di produrre degli spin-off delle loro serie di maggior successo da immettere sul fiorente mercato mobile.
La qualità di tali operazioni è sempre piuttosto variabile, ma non è raro trovare giochi che, pur avventurandosi ben al di là dei percorsi tracciati dai titoli originali a cui sono legati, riescono a riscuotere un buon successo e persino a conservare una concreta attinenza con il materiale sorgente. Vediamo dunque se è questo il caso di Heroes of Dragon Age, il quale mantiene l'ambientazione ed i personaggi dei primi due capitoli della saga RPG di BioWare ma inserendo il tutto nel contesto di uno strategico a turni.
Morrigan, scelgo te!
Nonostante la fase tutorial del gioco faccia di tutto per apparire inutilmente ridondante e prolissa, non ci vuole molto per capire che Heroes of Dragon Age assomiglia più ad un gioco di carte da collezione piuttosto che ad uno strategico in senso stretto. La differenza principale è che qui l'oggetto del desiderio è rappresentato dalle statuette che riprendono le fattezze di personaggi principali e secondari che popolano l'universo in cui è ambientata la serie. E' questo il punto focale di un gameplay che vede l'utente impegnato a mettere in piedi la miglior squadra possibile per affrontare tutta una serie di battaglie contro delle fazioni avversarie. Heroes of Dragon Age non si preoccupa però di fornire una vera e propria base narrativa per giustificare tutto ciò, riducendosi a comporre un percorso costellato di scontri che si rifanno vagamente a situazioni già viste nei due capitoli della saga BioWare.
Una tale mancanza di interesse per la forma potrebbe far pensare ad un lavoro degli sviluppatori totalmente orientato alla sostanza, ma purtroppo non è questo il caso del prodotto EA, che finisce per essere cannibalizzato dal suo modello di fruizione free to play. Due sono le principali fonti di reddito per l'applicazione che a lungo andare contribuiscono al declino di un titolo già di per sé non entusiasmante. La prima è rappresentata dall'immancabile indicatore di resistenza, che si riduce di un unità ad ogni battaglia e che una volta esaurito necessita di denaro o di un determinato tempo di attesa per essere riempito; la seconda proviene dalle stesse statuette protagoniste, che vanno acquistate tramite pacchetti dal contenuto misterioso il cui costo è proporzionale alla probabilità di trovarvi all'interno degli eroi rari e quindi dotati di maggiori capacità in battaglia.
Heroes of Dragon Age è uno strategico con poco mordente e molta enfasi posta sugli acquisti in-app
E' possibile comprare tali elementi anche usando la valuta virtuale accumulata con le vittorie nei vari scontri, ma in tal caso il grinding entra a gamba tesa come nella maggior parte dei free to play. Tutto questo costituirebbe comunque un problema di lieve entità se Heroes of Dragon Age offrisse una struttura ludica davvero appagante, cosa che invece non riesce a garantire.
Un peccato anche considerando il buon lavoro svolto dagli sviluppatori per ciò che concerne i contorni del gameplay vero e proprio: la sezione dedicata alla gestione del proprio manipolo di eroi è indubbiamente completa, le regole che decretano l'andamento delle battaglie sono piuttosto profonde per la media del genere e non manca una modalità multiplayer asincrono perlomeno azzeccata. I combattimenti - che dovrebbero costituire il fulcro dell'intero processo di gioco - sono però privi dell'attrattiva e dell'interattività necessari per mantenere vivo l'interesse: scelta la disposizione dei guerrieri sulla griglia, l'utente non ha alcun controllo sull'andamento della battaglia, riducendosi a mero osservatore di uno spettacolo nemmeno troppo convincente dal punto di vista grafico. C'è insomma tanto da comprare e troppo poco da fare in Heroes of Dragon Age, un aspetto capace di scoraggiare anche coloro i quali (a ragione) potrebbero rimanere affascinati dalla complessità delle dinamiche strategiche imbastite da EA.
Conclusioni
Il difetto principale di Heroes of Dragon Age non è quello di essere un free to play che prova a mettere le mani troppo facilmente nelle tasche degli utenti, quanto piuttosto quello di non riuscire a giustificare tale azione con la controfferta di un gameplay soddisfacente. Indipendentemente da quanto si è disposti a spenderci, il titolo EA offre un'esperienza ludica troppo passiva per poter essere considerata appassionante sul lungo periodo: alla fine il rammarico è doppio, sia per una struttura ludica nella quale si intravede comunque del potenziale mal gestito, sia per l'ennesimo sfruttamento poco opportuno di un nome importante dell'industria videoludica come quello di Dragon Age.
PRO
- Tanti riferimenti alla serie principale
- Interessante componente multiplayer
- Gestione del party complessa e profonda...
CONTRO
- ...ma le battaglie sono troppo passive
- Ci sono tutte le seccature tipiche dei free to play
- Tecnicamente non è nulla di che