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L'unione fa la guerra

Vecchia scuola e trovate intriganti si mescolano in uno sparatutto tattico ostico ma ricco di potenziale

RECENSIONE di Mattia Armani   —   11/02/2014
Insurgency
Insurgency
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Evoluzione di una fortunata mod di Half Life 2, Insurgency è uno sparatutto in prima persona tattico che ricorda, per molti versi, Counter-Strike. Ma nonostante le somiglianze, prima tra tutte l'ambientazione, il titolo New World Interactive, software house che include alcuni membri del team di sviluppo di Red Orchestra, si distingue dalla concorrenza diretta per il grado di realismo e aggiungendo alle ovvie modalità multigiocatore a obiettivi una corposa offerta dedicata al gioco in cooperativa. Per ora, purtroppo, a mancare sono proprio due delle tre modalità cooperative promesse, ma quella presente è già sufficiente per valutare l'intelligenza artificiale dei nemici che, pur non essendo particolarmente brillanti, sono rapidi, dotati di una buona mira e piuttosto "umani". Questi, infatti, non sono automaticamente consci della nostra posizione, al contrario di quanto capita in altri titoli dotati di modalità simili, e possono essere aggirati o confusi dalle granate fumogene garantendo ai giocatori la possibilità di imbastire tattiche complesse che sono assolutamente necessarie per affrontare i bot alle difficoltà più elevate.

In Insurgency rivoltosi e forze speciali si affrontano in un conflitto ad alto tasso di mortalità

Sparatutto ragionato

Nato dall'idea di un ex militare canadese, ora community manager di New World Interactive, Insurgency affida il proprio appeal al realismo piuttosto elevato combinato con squadre strutturate secondo ruoli predefiniti.

L'unione fa la guerra

I giocatori, entrando nel server scelto, possono occupare specifiche posizioni, tra quelle rimaste libere, e in alcuni casi, come per il demolitore, queste sono fondamentali per compiere determinati obiettivi. Ogni classe consente di attingere da una specifica scelta di armi e dispositivi, ma c'è un limite all'equipaggiamento trasportabile. Limite regolato da un sistema a punti che rende piuttosto interessante la personalizzazione evitando l'implementazione di un sistema di crescita che rischia sempre di sfavorire i giocatori appena arrivati. Spendendo tutti i punti per l'arma diventa difficile averne per l'armatura mentre scegliendo una protezione pesante è necessario risparmiare sul potenziale offensivo. Ma per quanto resistere a un colpo possa essere decisamente rilevante in un titolo contraddistinto da armi estremamente precise e letali, la mortalità resta sempre elevata e l'approccio tattico l'unico consigliato anche se spesso sporgersi lentamente da ogni angolo non basta per sopravvivere. Gli avversari, infatti, posso colpirci a grande distanza, le granate hanno un raggio d'azione estremo, molte superfici vengono perforate dai colpi e c'è un ulteriore dettaglio che rende i nemici appostati decisamente pericolosi. La parte anteriore del corpo dei soldati, infatti, si solleva leggermente quando si entra in modalità di mira da sdraiati. Una scelta decisamente simulativa che aumenta ulteriormente la necessità di prestare grande attenzione, soprattutto quando si è nei panni di chi deve attaccare un obiettivo.

L'unione fa la guerra

Anche le mappe sono studiate per esaltare il realismo con un'ambientazione di stampo mediorientale, che spazia dall'Iraq all'Afghanistan, coniugata con vicoli e passaggi multipli che rendono sempre possibile l'aggiramento, consentono di trovare protezione e scongiurano il rischio di sparatorie caotiche anche laddove 32 giocatori si contendono un campo di battaglia ampio ma non enorme. Tutto questo aumenta ulteriormente il tenore tattico del titolo esaltando l'utilità del microfono, che gode di chat integrata anche quando si gioca con completi sconosciuti. Non che un prodigio della mira non possa fare la differenza, ma correre all'impazzata, in un titolo praticamente privo di segnalatori visivi, si traduce molto spesso in una morte rapida e impietosa inflitta da un nemico apparentemente invisibile. Ed è questo che rende Insurgency apprezzabile, al di la dei difetti o della grafica non eccelsa. Invece di ricalcare Call of Duty, il titolo targato New World Interactive sceglie la via del ragionamento e rinuncia a comodi sistemi di crescita puntando a un sistema di personalizzazione orientato al bilanciamento.

L'ultimo miglio

Insurgency, in sostanza, non si fa mancare diverse chicche che lo rendono un prodotto decisamente interessante agli occhi di chi apprezza tattica e movimenti ragionati. Ma, nonostante il titolo sia uscito dalla fase Early Access, mancano ancora diverse rifiniture che speriamo vengano implementate prima dei già annunciati DLC. L'interfaccia è volutamente minimalista e scarna ma è chiaro che, soprattutto laddove il fuoco amico è attivo, sarebbe meglio rendere più visibili gli indicatori incaricati di segnalarci quali sono i nostri compagni. Inoltre mancano ancora due delle tre modalità cooperative promesse e quella presente, che ci chiede di conquistare progressivamente una serie di checkpoint, ha bisogno ancora di parecchie limature.

L'unione fa la guerra

Rifiniture che dovrebbero includere la possibilità di fare da host al volo per la modalità cooperativa in modo da poter organizzare rapidamente una partita con gli amici. A questo dobbiamo poi aggiungerci qualche glitch relativo alla modalità spettatore, qualche compenetrazione di troppo, e diverse altre ingenuità da sistemare. Ma il netcode è solido, le opzioni legate al sistema di controllo sono parecchie, le armi sono precise e ben simulate, le modalità sono numerose e la cooperativa è interessante. Ne emerge un quadro imperfetto, che non si fa mancare anche qualche inopportuno crash, ma ricco di potenzialità che speriamo emergano più limpidamente dopo qualche corposa patch. In ogni caso il prezzo è competitivo e le partite equilibrate generano una tensione palpabile. Con l'introduzione delle ultime due modalità cooperative il quadro finale includerà nove varianti di gioco di cui sette, già presenti, che includono lo skirmish, la sparatoria classica e diverse modalità a obiettivi che sono tutte ben differenziate l'una dall'altra. E lo stesso si può dire delle mappe, per ora sette, alle quali dobbiamo sommare una ventina di armi, alcune delle quali possono essere equipaggiate da tutte le classi, ottimamente simulate.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7 2600
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
  • Sistema operativo Windows 7

Requisiti minimi

  • Processore Intel Core 2 Duo E6600 o AMD Phenom X3 8750
  • 4 GB RAM
  • Scheda video con 512 MB di memoria e Pixel Shader 3.0
  • 6 GB di spazio su disco

Conclusioni

Digital Delivery: Steam
Prezzo: 13,99
Multiplayer.it
8.0
Lettori (38)
7.7
Il tuo voto

Insurgency è un titolo ostico, composto in gran parte da modalità che costringono ad attendere diverso tempo prima di poter ritornare in gioco e reso ancora più complesso da un'interfaccia spartana e dalle numerose mancanze. Ma è anche un gioco ricco di profondità e potenziale che, avvicinato con pazienza e comprensione, può già regalare diverse soddisfazioni ad un prezzo decisamente competitivo.

PRO

  • Feedback delle armi ottimo
  • Offerta ricca per un prezzo competitivo
  • Gameplay tattico sostenuto da diverse chicche

CONTRO

  • Mancano ancora due modalità e diverse rifiniture
  • Tecnicamente non eccelso