Dopo tanti anni trascorsi all'ombra dei RPG mainstream, almeno in Occidente, il genere dei dungeon crawler à la Wizardry sembra stia tornando in auge grazie alle console portatili. Negli ultimi sei o sette mesi ne abbiamo giocati addirittura tre, da Shin Megami Tensei: Soul Hackers al recente Demon Gaze per PlayStation Vita, passando per il quarto capitolo di Etrian Odyssey, esclusiva Nintendo 3DS. Considerando che non si tratta di un genere proprio leggerissimo, e che Demon Gaze lo abbiamo giocato poco meno di due settimane fa, l'idea di prendere in mano un altro Etrian Odyssey dopo così poco tempo non è che ci abbia esattamente entusiasmato, mettiamola così. Poi però abbiamo scoperto che Etrian Odyssey Untold, remake del primo episodio pubblicato su Nintendo DS nel 2008, non è stato pensato soltanto per i veterani duri e puri del franchise, ma anche per chi non l'ha mai giocato prima o, nel nostro caso, per chi gli ha dedicato già parecchio tempo e vorrebbe vederlo sotto una luce diversa. Da questo punto di vista Atlus ha centrato in pieno il suo obiettivo.
Torniamo ad esplorare i dungeon di Etria nel remake del primo episodio uscito anni fa per Nintendo DS
Cose non dette
Inutile tergiversare: la caratteristica più importante di questo remake ci viene presentata proprio all'inizio del gioco, quando possiamo scegliere di affrontare l'avventura in modalità Storia o Classica. La seconda è l'esperienza Etrian Odyssey alla quale sono abituati i fan del brand: il giocatore crea il proprio personaggio e il suo party scegliendone le classi e le caratteristiche basilari, poi si tuffa nell'esplorazione dei piani che compongono i due dungeon del gioco.
In questo caso l'obiettivo è semplicissimo: scendere sempre più in basso, disegnando la mappa di ogni piano e facendo a pezzi ogni mostro per diventare più forti e meglio equipaggiati. Più chiaro di così, si muore: è il modo in cui si sono giocati tutti gli Etrian Odyssey e la trama è soltanto un contorno appena sfiorato. La modalità Storia, invece, è stata pensata proprio per rinvigorire questo aspetto del franchise e fare colpo su chi negli RPG cerca anche una base narrativa: essa ci mette nei panni di un Highlander, un giovane guerriero invitato dalla reggenza della città di Etria per indagare sui terremoti che stanno scuotendo la città e la vicina foresta di Yggdrasil, forse originati nelle profondità delle rovine di Gladsheim. Durante la sua prima missione, il nostro alter ego si imbatte in una capsula criogenica all'interno della quale si trova una giovane biondina. Un incontro fatale, praticamente, ma tutt'altro che casuale: la ragazzina, Frederica, ha perso la memoria e ricorda solo a sprazzi il perché si trovasse in stasi, figuriamoci da quanto. Il nostro obiettivo diventerà quindi non solo scoprire le cause dei terremoti, ma anche le origini e l'identità di Frederica; a noi si uniranno fin dall'inizio anche Simon, Raquna e Arthur, tre ricercatori inviati dalla biblioteca di Midgard per studiare Gladsheim.
La trama di Etrian Odyssey Untold, per quanto ben raccontata come in una specie di visual novel, scade un po' nel cliché, ma non disdegna qualche interessante colpo di scena che catturerà l'attenzione dei giocatori grazie anche ai suoi vivaci e ben caratterizzati protagonisti: il giocatore, in questa modalità, ha un controllo limitato sui membri del party, ai quali sono assegnate classi ben precise come quelle inedite del Highlander e del Gunner. In questo senso, le due modalità di gioco sono interconnesse, poiché una volta completata una delle due è possibile cominciare l'altra importando il salvataggio: in questo modo è quindi possibile giocare il Gunner e l'Highlander anche in modalità Classic, dove non sarebbero normalmente disponibili. da questo punto di vista, Atlus se l'è pensata bene, con una modalità che fondamentalmente introduce i nuovi giocatori al gameplay e all'universo di Etrian Odyssey per poi incoraggiarli a provare l'esperienza nel modo più tradizionale. L'idea è peraltro impreziosita da ben tre livelli di difficoltà progettati per soddisfare le esigenze dei giocatori, con Picnic che addirittura disabilita il Game Over ed Expert che rappresenterà una vera e propria sfida anche per i veterani di Etrian Odyssey.
L'effetto 3D
Piacevole e ben implementata, la stereoscopia rende l'esplorazione dei dungeon più coinvolgente grazie all'ottima sensazione di profondità che interessa individualmente anche alcuni effetti grafici, dando il meglio di sé nei combattimenti.
In profondità
Al di là della modalità di gioco selezionata, Etrian Odyssey Untold si presenta proprio come un tipico dungeon crawler. La città di Etria è il nostro hub presso cui gestire il party, acquistare nuovi oggetti, apprendere nuove informazioni dai vari NPC e accettare nuove missioni, principali o facoltative che siano. Il tutto è rappresentato visivamente attraverso le illustrazioni degli ambienti e gli artwork dei personaggi; la maggior parte dei dialoghi è interamente doppiata in inglese, così come le belle sequenze d'intermezzo a cartoni animati che vivacizzano la modalità Storia.
Una volta selezionato il dungeon da affrontare, ne si esplorano i piani in prima persona. In questo frangente, Atlus ha realizzato un ottimo remake, ricostruendo le location dell'originale Etrian Odyssey attingendo alle maggiori capacità tecniche di Nintendo 3DS. La varietà delle ambientazioni non è esattamente enorme: i dungeon sono sostanzialmente due, divisi in più piani raggruppati tematicamente ma abbastanza simili gli uni agli altri. Grazie alla maggiore quantità di dettagli e alla cura riposta negli effetti scenici, però, esplorarli è sempre un piacere, merito anche di una colonna sonora eccellente che può essere scelta tra la versione orchestrata e quella originale FM per i nostalgici. Discorso diverso, invece, per quanto riguarda la planimetria, che peraltro è al centro di un'altra componente fondamentale del gameplay e cioè la cartografia: uno dei nostri compiti più importanti sarà quello di disegnare la mappa del labirinto sullo schermo inferiore della console, impiegando una nutrita lista di icone e simboli per segnare i vari punti di interesse. La maggior parte dei piani è stata ripensata per adeguarsi agli standard degli ultimi Etrian Odyssey, Legends of the Titan in particolare, e offre quindi tutta una serie di rompicapi e feature completamente nuovi.
Per fortuna, Atlus ne ha approfittato anche per risolvere alcuni problemi riscontrati nei prequel, come quello del backtracking: comunque presente, è alleviato dall'inedita meccanica del Floor Jump, la quale si attiva dopo aver scoperto gran parte di una mappa e permette di teletrasportarsi istantaneamente da una rampa di scale all'altra, azzerando le perdite di tempo o le eventuali frustrazioni nel caso di mappe particolarmente complesse. Che poi, se in Etrian Odyssey i nemici ve le suonano di santa ragione significa che state sbagliando qualcosa: la gestione del party è sempre fondamentale e il giocatore deve impegnarsi a studiare ogni abilità negli skill tree dei suoi eroi, scegliendo quali sbloccare con un occhio a tutte le possibili sinergie. La varietà delle build e delle classi è incredibile, e i nuovi Grimoire consentono persino di equipaggiare determinate abilità a classi che non potrebbero impararle. Bisogna comunque tenere presente che siamo di fronte a un dungeon crawler, e il grinding è comunque necessario - persino incoraggiato - già al livello di difficoltà intermedio. D'altra parte, il leveling e l'unlock di nuove armi e abilità sono i capisaldi del genere, e da questo punto di vista Etrian Odyssey Untold riesce a esserne decisamente uno dei suoi migliori rappresentanti.
Conclusioni
Potrà sembrarvi strano, ma ci sentiamo di consigliare Etrian Odyssey Untold più ai neofiti del genere che ai veterani della serie, i quali magari potrebbero trovare ridondante l'esperienza, soprattutto se pochi mesi fa hanno acquistato anche Etrian Odyssey IV. La modalità Storia, i molteplici livelli di difficoltà e le agevolazioni introdotte in questo remake lo rendono un perfetto punto di partenza per chi non si è mai avventurato nei dungeon di Etria, nonché un'ottima occasione per rivolgere il brand a un pubblico molto più vasto. Consideratelo pure il Fire Emblem: Awakening di Atlus, se volete.
PRO
- La modalità Storia
- Livelli di difficoltà per tutti i gusti
- Profondo come pochi altri RPG
CONTRO
- Discreta varietà di location
- È comunque un genere che piace o non piace