Red Dragon è la terza incarnazione della serie Wargame e, come AirLand Battle, si poggia sulle meccaniche del primo capitolo proponendosi come un'espansione stand alone arricchita con nuovi mezzi e con una nuova serie di scenari single player. Le partite di Wargame si basano sul concetto di controllo della mappa ed eliminazione dell'avversario e la configurazione iniziale del nostro contingente può essere decisa nella fase di dispiegamento delle truppe che anticipa l'azione sia nel single player che nel multiplayer. Avviata, quindi, la fase di combattimento si passa all'osservazione della mappa in cerca di tracce del nemico, con l'ausilio del potente zoom dell'Iris Engine, mentre si spediscono le proprie unità verso le posizioni da conquistare o mantenere. Posizioni importanti che garantiscono bonus di vario tipo e la possibilità, fondamentale, di chiamare quei rinforzi che ci salveranno in più di un'occasione da manovre a tenaglia e assalti in massa.
Con Wargame: Red Dragon la guerra si sposta in oriente in una espansione davvero ben fatta
Sapore di mare
La struttura di Wargame: Red Dragon è la medesima dei capitoli precedenti anche se va incontro ad alcune variazioni implicite dovute all'introduzione dei mezzi navali. Un'aggiunta che apre la via a battaglie marittime e spostamenti fluviali che comportano modifiche rilevanti per il gameplay generale come nel caso dei trasporti di rifornimento via mare. Questi non compaiono più magicamente nel punto di approdo ma percorrono il tratto di mare che divide il loro punto di arrivo nella mappa dal punto in cui lasceranno quello che trasportano. Il giocatore ha la possibilità di intercettare anche i trasporti marittimi oltre a dover presidiare i fiumi e a dover combattere per il controllo di zone interamente ricoperte d'acqua. Non ci sono portaerei o sommergibili, probabilmente ritenuti troppo complessi da bilanciare, ma ci sono incrociatori capaci di lanciare missili o cannonate a lungo raggio che rendono le forze navali molto utili anche per gli attacchi verso le truppe aeree e terrestri.
Inoltre l'assenza di mezzi navali pesanti è bilanciata dalla presenza di una flotta che pur non essendo controllabile direttamente permette di lanciare stormi aerei dotati di una discreta potenza offensiva. Trascurare il mare potrebbe essere molto pericoloso tanto più che le forze di terra sono state bilanciate. I gruppi di attacco terrestri non godono più di tutti i vantaggi precedenti e questo fa si che gli upgrade e l'aumento di livello delle truppe rivestano un ruolo ancora più importante. Ma questo bilanciamento non rende automaticamente il mare una scelta obbligata. Investire in costosi mezzi navali senza avere un adeguata copertura potrebbe tradursi in una mera perdita di punti visto che anche i vascelli più grandi sono decisamente vulnerabili e il mare offre meno nascondigli di boschi e foreste. Un fattore che aumenta anche l'importanza del numero di unità dispiegate vista la maggiore difficoltà di proteggere le proprie unità dal fuoco nemico. Per questo è consigliabile, se si ha l'intenzione di sfruttare a pieno la componente marittima, di imbastire una tattica globale dall'inizio, evitando di piazzare un paio di navi giusto per farlo, e studiare attentamente il dispiegamento iniziale, organizzato come un mazzo di carte e salvabile in forma di codice, per rifinirlo e condividerlo con una community sempre pronta a dispensare consigli e imparare nuove strategie.
Orizzonti di gloria
In Red Dragon la campagna, sempre basata sul concetto della rilettura fantastorica di momenti importanti della storia moderna, torna a essere uno dei punti forti dell'esperienza al contrario di quanto successo con AirLand Battle. Nonostante ciò l'intelligenza artificiale non sembra aver fatto passi in avanti evidenti anche se, considerata la complessità di Wargame, non ha niente da invidiare a quella di svariati altri strategici. In ogni caso il single player offre contenuti in quantità con quattro scenari scenari intriganti e ben sviluppati, sostenuti adeguatamente dalla componente narrativa che ci trascina nelle missioni sfruttando in modo azzeccato eventi e personaggi storici. Niente di trascendentale, sia chiaro, e i ritratti paralizzati dei personaggi non possono essere nemmeno lontanamente paragonati alle cut-scene di Command & Conquer, ma la spettacolarità assente nel contorno la ritroviamo una volta entrati in combattimento.
D'altronde uno dei punti di forza della serie Wargame è il comparto estetico che ci regala prati sterminati, riflessi in tempo reale e il trademark della serie, quello zoom, notevolmente potenziato con AirLand Battle, che permette di passare da una visuale estremamente ravvicinata a un'inquadratura quasi satellitare. Una possibilità, questa, che è legata a doppio filo con il gameplay di un titolo i cui mezzi combattono a distanze realistiche e si muovono liberamente per mappe enormi. La visuale ravvicinata presenta ancora qualche pecca in termini di definizione, ma il risultato complessivo è comunque imponente. Per questo, e non solo, Wargame si conferma come uno degli strategici di più ampio respiro nel panorama attuale e ogni capitolo diventa sempre più ricco in termini di estetica e contenuti e questo ci restituisce battaglie letteralmente affollate di unità, spettacolari da vedere ed estremamente variegate. Con più di 1400 unità e l'inclusione di quasi tutte le fazioni militari pià importanti della storia, Wargame è diventato uno strategico immenso e nonostante questo comporti difficoltà notevoli in fase di bilanciamento il multiplayer resta godibile e divertente. Nella community purtroppo c'è poca pazienza con chi si lancia nel gioco online senza essere pronto a dispiegare le proprie truppe in pochi secondi ma per nostra fortuna c'è il single player che consente di avvicinare il titolo con tutta la calma del mondo. Resta però la sensazione che un bel tutorial ricco ed esaustivo snellirebbe l'avvicinamento al titolo e sarebbe anche utile per avvicinare i neofiti a un sistema non così complesso come appare inizialmente ma comunque ricco, ampio e pieno di elementi da assimilare. Una volta catturati da Wargame, comunque, il piacere di giocare non svanisce nemmeno quando capita, non di rado, di essere bastonati da avversari umani e nemmeno in quei frangenti in cui il nemico controllato dall'intelligenza artificiale riesce a scagliarci contro un'ottantina di mezzi quando il nostro pool di punti ci consente a malapena di impiegarne una dozzina. In questi casi l'uso azzeccato delle coperture permette anche di imbastire tattiche difensive particolarmente efficaci ma tra bombardamenti e bilanciamenti è sempre più difficile cavarsela in netta inferiorità numerica. In questo modo assumono ancora più rilevanza le sinergie tra i mezzi, rese più varie grazie al bilanciamento globale, e i movimenti delle truppe nella mappa strategica.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- OS: Windows 7
- CPU: Intel Core i5 4440
- RAM: 16 GB
- Video: GeForce GTX 770
Requisiti minimi
- OS: Windows XP SP3/ Windows Vista SP2/ Windows 7/ Windows 8
- CPU: AMD o Intel Dual-core 2.5 GHZ
- RAM: 2 GB
- Video: Radeon X1800 GTO/ Nvidia GeForce 7600 GT/ Intel HD 3000
- HDD: 20 GB di spazio libero
Conclusioni
Con le migliorie all'infrastruttura online e con l'introduzione di forze aeree e navali il pacchetto Wargame si può finalmente definire completo. Di fronte a questa considerazione, l'acquisto di Wargame: Red Dragon è caldamente consigliato ai fan della serie targata Eugen Systems che troveranno nuove sfide grazie a una componente navale decisamente interessante. Il prezzo non è economico per quella che è a tutti gli effetti un'espansione e si potrebbe fare di più, soprattutto sul fronte della distruttibilità e dell'accessibilità, ma ci troviamo comunque di fronte a uno degli strategici più ampi, ricchi e spettacolari di sempre.
PRO
- Bilanciamento ottimo
- Le meccaniche navali hanno un impatto visibile sul gameplay
- Tecnicamente sempre spettacolare
- DLC gratuiti
CONTRO
- I ponti indistruttibili stonano con l'elevata credibilità degli scontri
- Rallentamenti anche con configurazioni potenti
- Prezzo pieno per quella che è a tutti gli effetti un'espansione