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Gatti indipendenti

Dakko Dakko ci manda al salvataggio felino in esclusiva su WiiU. Potenziale perla o tutto già visto?

RECENSIONE di Marco Perri   —   23/05/2014
Scram Kitty and his Buddy on Rails
Scram Kitty and his Buddy on Rails
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Che Dakko Dakko avesse una passione per i nomi assurdi lo sapevamo già; è la loro vena creativa capace di partorirne sempre di nuovi che stupisce. In un'industria che sembra andare sempre più verso un approccio maturo e cupo, il team gallese dimostra di essere un archetipo ideale dello sviluppatore indie: ironico, irriverente e senza dubbio stiloso nel proporre titoli e contenuti stravaganti. Con due giochi all'attivo, Floating Cloud God Saves the Pilgrims e The 2D Adventures Of Rotating Octopus Character, arriva in esclusiva su Wii U uno di quei titoli non indispensabili ma graditi:

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un prodotto discretamente valido, ideale per accendere la console tra un AAA e l'altro, in grado di solleticare il palato arcade dei giocatori di una volta. Dato l'allungarsi dei tempi di sviluppo dei titoli next gen, la percezione è che gli indie stiano sempre più diventando uno sfizioso contorno, una sorta di piccolo status symbol da mettere vanitosamente in vetrina, piacevolissimo nell'immediato ma incapace di divenire un prodotto persistente nel tempo. Scram Kitty and His Buddy on Rails rappresenta tutto questo, e anche di più: il prodotto Dakko Dakko incarna l'ottimo lavoro che, colta da quella dilagante - oseremmo dire quasi rinascimentale - cosmesi di publishing che sta avvolgendo di magnanimità sempre più produttori, Nintendo sta svolgendo per rendere il proprio eShop una casa felice per gli sviluppatori indipendenti. Scram Kitty, nonostante non utilizzi in alcun modo particolare il Gamepad simbolo di Wii U, trova comunque la sua strada in una interessante commistione di platform, sparatutto e arcade tecnico. Vediamo perché.

Scram Kitty porta buona qualità indie su Wii U, nonostante qualche discutibile scelta di design

Mici spaziali

Quando i gatti vengono rapiti e portati in una stazione spaziale, non c'è altra soluzione che armarsi e partire per ritrovarli. Scram Kitty è uno sparatutto a binari che è realmente su binari, in quanto il movimento del protagonista è legato alle curve di design dei livelli e da esse non si può distaccare se non per brevi salti. Con 29 livelli complessivi (compresi quelli tutorial) e 70 gatti da recuperare, il titolo fornisce una media di 4 gatti per livello, ognuno legato ad una caratteristica di completamento.

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Si va dalla conclusione standard dello stesso, all'uccisione di un particolare nemico, alla corsa a tempo fino al raccoglimento di tutte le 100 monete sparse qua e là. Il tutto unito a precise fasi platform che si appoggiano alla gravità per calcolarne le derive nei salti e a sezioni di sparatutto stile R-Type o doppio salto roteante infuocato (Mars Matrix?) in cui farsi largo tra orde di nemici. La fusione di generi è accentuata da un grado di sfida decisamente ostico in grado di impegnare anche giocatori esperti, grazie ad una curva di apprendimento tutt'altro che immediata. Per avanzare nella griglia dei livelli sarà necessario raccogliere un numero crescente di gatti, così da rendere la progressione non un mero arrivare a fine schema, bensì qualcosa di più complesso. Naturalmente, il gioco non finisce al settantesimo gatto raccolto, ma continua in una sorta di sfida end-game di sopravvivenza in cui correre a perdifiato tra schemi in cui le monete aumentano il counter dei secondi. Sembrerebbe il paradiso degli hardcore, ma un paio di riserve è doveroso averle.

Vasi e lettiere

Scram Kitty funziona nell'immediato: diverte, ironico, pesca da pietre miliari del passato, mette sul piatto un po' di tutto e lo fa con stile. Il problema sta però in un level design che non decolla e che alla lunga appare vittima di déjà vu, in quanto non troppo variegato, limitato nell'ambizione e non sempre stimolante. A sommarsi interviene una gestione dello sparo dipendente dal grado di angolazione del personaggio sui binari: idea graziosa che all'inizio riempie la maggior parte dell'impegno profuso nel giocare,

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ma che alla lunga decade nella scala dell'interesse e diviene più un ostacolo ad un gaming fluido che altro. Gran parte della frustrazione negli scontri avanzati deriva proprio da dover dividere il cervello tra platform e calcolo del grado di inclinazione per sparare ai nemici, con il risultato che, nel momento in cui perde di preponderanza ludica, la fase shooter diviene più un peso che altro in quanto visibilmente elemento secondario. Non stiamo dicendo che la realizzazione sia insufficiente, sia chiaro: semplicemente, l'idea di creare un binomio così accentuato tra curve e linea di tiro diverte solo nelle prime sessioni di gioco per poi divenire quasi un ostacolo alle fasi platform, che sono quelle che acquisteranno sempre più peso nell'avanzamento. Altra pecca è l'assenza completa di una qualche sorta di classifica online: specialmente nella fase end-game sarebbe stato piacevole potersi confrontare con le tempistiche di altri maestri del platform del titolo Dakko Dakko, invece niente tabelle o statistiche ufficiali.

Gamepad o TV?

Gamepad e televisore si passano la palla in base alle preferenze del giocatore, in quanto sono entrambi zoom dell'altro, alternandosi visuale più o meno ampia secondo gusti e necessità proprie, tramite pressione dell'ormai noto tasto Select. Non aspettatevi funzionalità uniche o utilizzi del secondo schermo resistivo, non ve ne sono.

Parallasse U

Per quanto artificio puramente stilistico, l'effetto di profondità che scaturisce dai piani dello sfondo crea un piccolo tributo alla tridimensionalità dell'attuale portatile Nintendo. Dakko Dakko non si discosta dai canoni stilistici tipici degli indie, scegliendo di andare sul seminato sicuro ma sempre apprezzabile: affidandosi ad uno stile pop-art e ad un impianto sonoro techno piuttosto vivace, il titolo fa dei 60 fotogrammi l'essenza ludica e visiva. Il risultato è positivo, con fasi avanzate arricchite da qualche effetto in più ed una giocabilità che risponde perfettamente ai comandi, per quanto bisognosi di allenamento essi siano. Visti i muscoli di Wii U il compito non è certo gravoso, ma se non altro non ci sono rallentamenti di sorta lungo tutta l'avventura, che ricordiamo essere lunga.

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Un inizio apparentemente veloce lascia subito il posto ad un innalzamento repentino della difficoltà, con il risultato che solo il primo quarto di Scram Kitty scorre con nonchalanche, lasciando al resto del titolo l'onere di farvi sudare ben più di sette camicie. A patto, ovviamente, che masterizziate in tempi brevi i comandi e riusciate a trovare quell'appagamento necessario per completare al cento percento ogni livello.

Conclusioni

Versione testata: Nintendo Wii U
Digital Delivery: Nintendo eShop
Prezzo: 9,90€
Multiplayer.it
7.5
Lettori (3)
7.7
Il tuo voto

Scram Kitty and his Buddy on Rails è un titolo che riesce a rimanere valido anche nel lungo termine, nonostante il design degli schemi non sia sempre stellare. Un focus sulla sezione shooter offusca talvolta in maniera eccessiva delle belle trovate, risultando in un'aggiunta che con il tempo verrà giocoforza vista più come una limitazione di gameplay e fonte di frustrazione che altro. Longevo e complesso, il prodotto Dakko Dakko giustifica il prezzo richiesto regalando un po' di hardcore delle origini in salsa indie, dal sapore piacevole ma difficilmente appagante in rigiocabilità se non nella modalità end-game. Wii U ha bisogno di ben altre esclusive per decollare, ma possiamo dire che questo è un buon modo per ingannare il tempo in attesa che arrivino.

PRO

  • Stile tecnico minimale ma grazioso
  • Veloce e frenetico
  • Buon rapporto longevità/prezzo

CONTRO

  • Curva di apprendimento ostica
  • Fase shooter alla lunga superflua
  • Level design non sempre stimolante