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Pandora in miniatura

Jack il Bello ha le ore contate... anche su PlayStation Vita

RECENSIONE di Massimo Reina   —   09/06/2014
Borderlands 2
Borderlands 2
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Borderlands 2 è stato sicuramente uno dei titoli più apprezzati dal pubblico nel 2012. E questo grazie in particolar modo ad uno stile unico e a un gameplay in grado di miscelare, e bene, la frenesia degli sparatutto in prima persona con alcune meccaniche da gioco di ruolo e altre prese dal mondo degli MMO. Il tutto impreziosito da una trama ricca di battute e situazioni divertenti, che si svolgeva cinque anni dopo gli eventi di Borderlands.

Pandora in miniatura

A distanza di quasi due anni il gioco arriva finalmente anche su PlayStation Vita ad opera di Iron Galaxy, con in più sei pacchetti aggiuntivi in passato rilasciati a parte per le console domestiche, come per esempio Capitan Scarlett e il suo bottino dei pirati, Campagna del Massacro di Mr Torgue e i personaggi di Gaige la Mechromante e Krieg lo Psycho, il supporto per i cross-save con PlayStation 3, e tante aspettative. Queste ultime, diciamolo subito, sono in parte state disattese, anche se a onor del vero bisogna dire che tutto sommato il porting non è poi così male come potrebbe sembrare di primo acchito. Ma bando alle ciance e vediamo insieme com'è questa versione portatile di Borderlands 2. Il gioco racconta del boss della multinazionale Hyperion Corporation, Jack il Bello, che ha sottomesso Pandora con la costruzione di un enorme satellite dinnanzi alla luna stazionaria, e della nascita del mito di una seconda Cripta presente sul pianeta che ha richiamato sulla sua superficie moltissimi cacciatori, ansiosi di scoprire se questa volta ci troveranno dentro un tesoro o un nemico potentissimo come nel primo episodio. Nei panni proprio di un nuovo cacciatore della Cripta il giocatore vivrà un'avventura nella quale dovrà guardarsi le spalle anche dalla multinazionale di cui sopra, che ha messo una taglia sulla sua testa.

Borderlands 2 arriva su PlayStation Vita carico di contenuti e aspettative

Un mix di generi

Una volta caricato il gioco la prima cosa da fare è creare il personaggio da impersonare. Ciò avviene selezionandone uno fra i modelli disponibili, modificandone poi un paio di elementi estetici e attribuendogli una delle sei classi base, comprese le due aggiunte in seguito come contenuti scaricabili, vale a dire la Mechromante, capace di evocare un potente robot chiamato Deathtrap, e lo Psycho. Ciascuna di loro è caratterizzata da una abilità primaria unica, più una serie di secondarie che sono suddivise in tre rami in cui incanalare i punti guadagnati salendo di livello, in modo da consentire agli utenti di poter personalizzare il tipo di percorso che vuole per il potenziamento del personaggio.

Pandora in miniatura

E' inoltre possibile aumentarne la varietà anche trovando nuovi oggetti tra il bottino che si ottiene svolgendo delle missioni, come vedremo più avanti. Durante questa fase salta però subito agli occhi uno dei difetti più importanti della produzione, cioè a dire la presenza di menu e testi poco comprensibili, cosa che rende difficoltosa la lettura di quanto appare sul video. Di fatto è evidente che l'interfaccia di gioco è stata semplicemente ripresa dall'originale PlayStation 3, ma non riadattata per essere fruita a dovere sul piccolo schermo di PlayStation Vita. Comunque sia, procedendo nella nostra analisi, una volta compiute le proprie scelte si può iniziare a giocare la campagna. Pandora è suddivisa in una serie di grosse mappe all'interno delle quali si svolgono delle missioni principali che mandano avanti la trama, e altre secondarie che favoriscono l'esplorazione. Esplorando il pianeta si incrociano poi personaggi e nemici di diversa natura, che spaziano dai "semplici" predoni alle bande organizzate, fino ad arrivare a creature meccaniche e animali feroci. In tal senso due degli aspetti più importanti del gameplay di Bordelands 2 sono le quest secondarie e la ricerca e la raccolta di bottino, in quanto è proprio nelle missioni alternative che si possono ottenere spesso delle ricompense migliori rispetto a quelle che si trovano nelle casse o addosso ai nemici.

Pandora in miniatura

L'unico limite di queste quest è che alla lunga alcune possono rivelarsi un tantino ripetitive, anche se gli sviluppatori si sono impegnati per cercare di variare il più possibile i compiti da svolgere. Ad ogni modo gli obiettivi vengono assegnati da personaggi non giocanti o dalle classiche bacheche. Anche se la crescita delle caratteristiche del personaggio avviene salendo di livello ed è gestito in automatico, con l'unica eccezione delle skill che vanno assegnate manualmente, per migliorare le prestazioni del protagonista, come accennavamo prima, può essere utile portare a termine le varie quest. In questo modo si possono recuperare moduli che danno bonus in base alla classe selezionata, oggetti che servono a potenziare gli scudi o armi più efficaci in grado di influire, una volta equipaggiate, su elementi quali la stabilità della stessa o sul tipo di danno extra che riescono ad infliggere, giusto per fare degli esempi. Senza dimenticare il Badass Ranking, che fornisce dei bonus al compimento di alcuni obiettivi di gioco, come colpire in testa uno specifico numero di volte i nemici e così via. La caratteristica principale dei sopra citati buoni è che sono fissi, quindi si mantengono su tutti i personaggi creati in modo tale che, dopo aver raggiunto il level cap con uno, se si vuole ricominciare il gioco con un altro, ci si ritroverà subito con tutti i bonus a disposizione.

Pandora in miniatura

Trofei PSVita

Borderlands 2 su PlayStation Vita ha i trofei in comune con la versione PlayStation 3: chi ha il gioco per entrambe le piattaforme può quindi condividere quelli già sbloccati. In caso contrario deve invece soddisfare una serie di richieste del gioco a difficoltà crescente in tutte le modalità. Queste sono legate a diversi fattori, come per esempio al completamento di un certo numero di quest secondarie, all'eliminazione di un particolare nemico o al ritrovamento di qualche oggetto raro.

Sparatorie e rallentamenti

L'altro elemento basilare del gameplay di Bordelands 2 è ovviamente quello legato alle sparatorie e agli scontri contro decine di nemici. La risposta dei controlli in questi casi è piuttosto buona, ma il titolo sembra soffrire di qualche limitazione per quanto riguarda la mappatura dei comandi rispetto alla controparte casalinga. Purtroppo il sistema di controllo pecca suo malgrado di poca praticità e di una certa difficoltà intrinseca nell'essere gestito in maniera semplice, almeno per chi non è abituato a giostrare con touch pad posteriore, levette e quant'altro. I movimenti e la mira si controllano infatti con i due piccoli analogici di PlayStation Vita, mentre col touch sul retro si attivano a seconda del lato la corsa o l'attacco corpo a corpo, e con gli altri tattili il lancio delle granate, pertanto il tutto può rivelarsi abbastanza scomodo, soprattutto gestendo personaggi con determinate classi o quando ci si trova di fronte a dei nemici piuttosto rapidi nei movimenti laterali, o che presentano dei pattern di attacco particolarmente validi, come nel caso dei boss, i quali generalmente offrono una bella sfida visto che per abbatterli non ci si può limitare a sparare come dei forsennati. Volendo i comandi possono essere riassegnati a scelta dal videogiocatore, ma la sostanza cambia poco: la console portatile di Sony ha meno tasti di quanti ne servirebbero per consentire all'utente di giocare con una certa facilità, evitandogli qualche problema nelle fasi più concitate dell'avventura. Momenti dove tra l'altro bisogna già fare i conti con dei misteriosi quanto continui crash, e con un basso frame-rate che pur non compromettendo totalmente la giocabilità, stona e dà fastidio in parecchie aree, specie in un gioco che fa della velocità e della frenesia uno dei suoi cavalli di battaglia.

Pandora in miniatura

Il titolo raramente raggiunge e mantiene i 30fps in maniera stabile, e anzi in molte circostanze rallenta vistosamente. E questo nonostante gli sviluppatori abbiano almeno qui cercato di appesantire il meno possibile l'engine con qualche artificio tecnico, mostrando per esempio un numero minore di avversari sullo schermo oppure eliminando alcuni elementi del fondale e facendo sparire i corpi dei nemici caduti. Tra l'altro la grafica del gioco non è male considerando l'hardware sul quale gira, e nonostante l'inevitabile downgrade anche in termini di effetti e texture, il colpo d'occhio è abbastanza somigliante a quello della versione PlayStation 3, grazie anche allo stile artistico utilizzato dalla produzione, che poggia le sue basi su quello cartoon garantito dal cel shading. Bello il comparto sonoro, che oltre a una discreta e variegata quantità di effetti di gioco può contare su di un ottimo doppiaggio in italiano. Infine, a fare da contorno e a sottolineare ogni momento dell'avventura c'è un'azzeccata colonna sonora, che pur non rivelandosi indimenticabile, svolge comunque bene il proprio compito, riprendendo con le sue note il tono scanzonato della storia.

Il multiplayer

Nonostante possa contare su una bella campagna per giocatore singolo, Borderlands 2 è stato pensato alle origini per essere fruito al meglio in modalità multigiocatore. In tal senso pure su PlayStation Vita si è voluto dare spazio, anche se in forma ridotta, alle partite in multiplayer che si svolgono in questo caso in modalità co-op online per un massimo di due giocatori, con il supporto alla chat vocale pure tramite il microfono integrato nella console.

Conclusioni

Multiplayer.it
5.8
Lettori (43)
6.7
Il tuo voto

Con Bordelands 2 Iron Galaxy riesce a portare su PlayStation Vita tutta la vastità dell'opera di Gearbox Software. Purtroppo però lo fa senza ottenere gli stessi risultati dell'originale a causa sicuramente di qualche limitazione tecnica del portatile di Sony, rispetto ovviamente alle piattaforme domestiche, ma anche di una certa superficialità di fondo, forse, da parte degli stessi sviluppatori nell'operare sul porting, come dimostrano i numerosi bug. Un vero peccato, perché poi le basi per quello che poteva essere uno dei titoli di punta per Vita di questa stagione ci sono tutte, a cominciare dalla bellezza del gioco in sé e dalla notevole mole di contenuti. Troppo poco però per rendere l'esperienza valida come quella vissuta con la controparte domestica e meritarsi la sufficienza piena.

PRO

  • Tantissimi contenuti e longevità garantita
  • Cross-save con la versione PlayStation 3
  • Grafica e audio di buona fattura

CONTRO

  • Troppi rallentamenti durante il gioco
  • Menu illeggibili
  • La mappatura dei comandi può rivelarsi scomoda per molti utenti
  • Crash inspiegabili