Forse alcuni di voi conosceranno già Color Zen, uscito tempo fa per le varie piattaforme mobili. E chi l'ha giocato, oltre ad apprezzare quelle qualità che descriveremo tra poco, sicuramente avrà notato quanto la sua formula si presti ad entrambe le console Nintendo, che così tanto puntano sui controlli touch. Detto, fatto: già disponibile su eShop in versione Wii U, Color Zen sbarca anche sul portatile di Kyoto, con tutte le sue caratteristiche intatte e avvantaggiandosi delle peculiarità di Nintendo 3DS, certamente più adatto a sessioni di gioco brevi e rilassanti.
Un ottimo puzzle game, ma anche un'esperienza "zen" e artistica: Color Zen approda su Nintendo 3DS!
Il rosso e il nero
Ma anche il blu, il verde, il giallo e più o meno tutti i colori primari e secondari che vi possano venire in mente. Il concept di Color Zen è più semplice da capire giocando piuttosto che leggendone una descrizione, ma ci proveremo lo stesso.
Lo schermo di gioco è composto dal fondale di un colore, da una cornice di un altro e da tutta una serie di forme geometriche anch'esse colorate. Alcune di queste forme sono controllabili tramite il tocco del pennino, e quando due oggetti dello stesso colore vengono a contatto, quest'ultimo diventa il colore del fondale, inglobando e facendo sparire anche tutte le altre forme dello stesso colore eventualmente rimaste. Lo scopo del gioco è far sì che, eliminando le ultime figure, il fondale assuma lo stesso colore della cornice: praticamente - affrontare il gioco con questa mentalità vi risulterà molto utile ai fini della risoluzione di un livello - bisogna fare in modo, eliminando man mano le varie figure, che le ultime due o più a rimanere in gioco siano quelle con lo stesso colore del bordo. Una spiegazione un po' arzigogolata che però risulta lampante affrontando i primi livelli: all'insegna di semplicità e immediatezza, al primo tocco di pennino avrete già capito come funziona il tutto. Il che non vuol dire affatto avere la vittoria in tasca: se i primi stage sono dei semplici tutorial utili a prendere dimestichezza con controlli e gameplay, la lunga cavalcata verso il completamento totale prevede non solo un atteso moltiplicarsi di forme e di colori, ma anche tutta una serie di particolarità quali gli oggetti bianchi che assumono il colore della forma con la quale vengono a contatto, gli oggetti neri che, come gli omonimi buchi dell'astrofisica, fanno sparire qualsiasi cosa, vari ostacoli che impediscono il passaggio o il contatto delle forme e addirittura, nei livelli più avanzati, l'uso della semplicistica ma efficace fisica del gioco, per esempio per spingere una figura, altrimenti inamovibile, "lanciandogliene" contro un'altra. Gli stage, nonostante il loro numero piuttosto corposo (120 per ognuna delle quattro modalità), riescono tutti ad essere ben congegnati; la difficoltà, nella migliore tradizione puzzle, aumenta gradatamente fino a livelli altissimi nei quali è vitale riuscire a pensare strategicamente ad una sequenza di azioni da compiere anche molto lunga, ma la frustrazione è totalmente assente da Color Zen, che fedele al suo nome non vi metterà ansia con tempi limite e anzi offre pure retry infiniti. In questo, anche grafica e sonoro hanno il loro fondamentale ruolo.
Lo zen e l'arte della soluzione dei puzzle
I componimenti che le varie forme geometriche colorate compongono in ogni livello sono assimilabili a delle vere e proprie, piacevolissime, opere d'arte elettroniche, che vanno dal puro astrattismo al suggerire di raffigurazioni un po' più concrete, dove comunque ognuno può vedere un po' quello che vuole.
Ancora meglio va col sonoro, non a caso uno degli aspetti più pubblicizzati dagli sviluppatori: sedici diversi brani composti dal guru dell'elettronica Steve Woodzell, che stabiliscono il mood rilassato e sereno del pacchetto, ottimi da ascoltare anche indipendentemente dal gioco, soprattutto come musica "da meditazione", e non a caso disponibili su iTunes e Spotify. Gli effetti sono dinamici e si adattano alla colonna sonora, sino a creare una sinergia gameplay/musica che tende a immergere completamente nell'azione di gioco, specie con un paio di auricolari nelle orecchie. Un puzzle game che, piuttosto che creare ansia e frenesia, mentre diverte e fa pensare vuole rilassare e, perché no, anche provocare un leggero e innocuo "trip" psichedelico: se questo era l'obiettivo degli sviluppatori, è perfettamente centrato. Ed è centrato per un numero di livelli che come dicevamo è molto nutrito, 120 per quattro modalità, per un totale di 460. Oltre alla modalità principale, definita "Classic", abbiamo anche "Reflection", "Serenity" e "Nature". Solo la seconda è però realmente differente: lo schermo di gioco è diviso specularmente e, agendo su una forma, si controlla anche quella di fronte come se fosse, appunto, in uno specchio. Le altre due si distinguono fondamentalmente per la tipologia di forme usate e per una difficoltà generalmente maggiore. Potrebbe sembrare un limite, ma vedetela in questo modo: con un concept semplicissimo e pochissimi elementi a disposizione, Color Zen offre un'esperienza molto lunga riuscendo ad apparire nuovo e mai stancante in ogni livello. Costando solo 3 Euro, c'è bisogno di aggiungere altro? In effetti sì: manca del tutto la stereoscopia, e la versione Nintendo 3DS è meno nitida e vibrante graficamente di quella Wii U, e presenta un controllo meno fluido di quella iOS/Android, ma si rifà sulla prima perché più adatta alle sessioni brevi che il genere richiede, e sulla seconda per una maggiore economicità dell'esperienza completa.
Conclusioni
Non solo un puzzle game che rispetta tutti i crismi del genere, pensiero strategico e difficoltà che va da "un tocco e via" a "ora cosa diavolo faccio?", ma anche un gioco intelligente, di classe e con un comparto grafico e sonoro che spesso sfocia nell'arte, seppure elettronica e molto contemporanea. Soprattutto, Color Zen una volta tanto non tradisce affatto le promesse dei produttori, che parlano di serenità ed immersione: la sinergia tra pensiero e azione del giocatore, visualizzazione dell'azione di gioco e colonna sonora tende veramente a isolare il giocatore, e a rilassarlo mentre si diverte. Un gioco, insomma, lungo e ben fatto, ma anche un'esperienza meditativa e interessante. Al prezzo al quale viene proposto non potete dire di no: evitatelo solo se, per un puzzle game, non siete disposti a rinunciare neanche a tre caffè.
PRO
- Concept semplicissimo e intrigante
- Lungo e difficile, ma mai frustrante
- Oltre ad essere gioco, è anche un'esperienza veramente "Zen"
CONTRO
- La versione Nintendo 3DS è tecnicamente inferiore alle altre