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Gods Will Be Watching, recensione

Un puzzle game dallo stile minimalista e dai contorni cupi

RECENSIONE di Luca Olivato   —   01/08/2014
Gods Will Be Watching
Gods Will Be Watching
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La demo in Adobe Flash classificatasi seconda nella Ludum Dare, una sfida tra programmatori in cui è necessario completare l'opera in 72 ore, ha trovato la via commerciale. La giovane software house spagnola Deconstructeam ha proseguito lo sviluppo dell'idea e ha affiancato all'episodio originale altri cinque livelli dando vita ad un prodotto completo che si è scavato la propria nicchia nei sovrabbondanti archivi dei negozi digitali. Gods Will Be Watching è venduto su Steam (disponibile anche per i sistemi Mac e Linux) come avventura, ma i punti di contatto con i punta e clicca dei primi anni Novanta si limitano allo stile grafico tanto che, sotto l'inflazionatissima veste pixellosa in auge tra gli sviluppatori indipendenti (la lista è interminabile, ci limitiamo a ricordare l'acclamato Superbrothers: Sword & Sorcery EP), si cela un puzzle game dalle regole molto rigide che metterà alla frusta (parole dei programmatori) la pazienza della maggior parte degli utenti.

Gods Will Be Watching, recensione

Gli dei si prenderanno gioco di noi

Nel primo livello, ambientato in una sala server, il gruppo di terroristi di cui fa parte il giocatore è composto da quattro elementi: un leader deputato all'hacking del sistema, un addetto alla sala macchine e un soldato all'ingresso incaricato di tenere a bada un'accorrente unità di sicurezza. All'interno della stanza ci sono anche quattro scienziati tenuti in ostaggio, tra i quali il professore responsabile del virus che stiamo cercando di rubare.

Il primo e frustrante livello: tutta l'azione si svolge all'interno di questa schermata
Il primo e frustrante livello: tutta l'azione si svolge all'interno di questa schermata

L'obbiettivo è quello di recuperare i dati prima che le forze dell'ordine facciano irruzione e al contempo mantenere in vita almeno un prigioniero, unica ragione che impedisce ai "buoni" di usare le maniere forti. Ad ogni azione del sergente Burden (il controverso protagonista della storia) corrisponde il riempimento della barra di download e una serie di conseguenze difficilmente prevedibili. Potremmo ad esempio ordinare a Jack (il fuciliere) di aprire il fuoco contro le guardie per farle indietreggiare, ma questo aumenterebbe la tensione tra i ricercatori. Certo, è possibile tentare di tranquillizzarli, ma non si tratta sempre di una tattica vincente: un ostaggio troppo rilassato, alla pari di uno che è sull'orlo di una crisi di nervi, cercherà comunque di scappare dalla sala e a quel punto spetterà al giocatore la valutazione se mantenere in vita il fuggitivo o giustiziarlo di fronte ai compagni. Le scelte morali proposte in Gods Will Be Watching sono probabilmente il punto più affascinante dell'opera, quello che gli ha permesso di ottenere i favori della critica d'oltreoceano. Nel capitolo ambientato nel laboratorio sotterraneo (il terzo) si potrà decidere se iniettare un antidoto quasi certamente letale ad uno degli intrappolati per verificarne l'efficacia, così come in quello dell'accampamento (il quarto, una rivisitazione dell'episodio originario) eliminando delle bocche da sfamare si potranno razionare per più tempo le scorte di cibo.

Il classico esempio di come non sempre si possa ricavare un buon gioco da una buona idea

Gli dei innalzeranno il livello di sfida

Al termine di ogni stage una schermata confronterà l'operato del giocatore con quello degli altri utenti, ma, disgraziatamente, essere magnanimi piuttosto che spietati non porterà ad alcuna conseguenza pratica. Nella seconda delle sei missioni, ad esempio, il protagonista è, per una sorta di legge del contrappasso, preso in ostaggio proprio assieme a Jack.

Il terribile interrogatorio
Il terribile interrogatorio

Il compito è quello di affrontare dei lunghi interrogatori durante i quali gli aguzzini non mancheranno di seviziare i malcapitati. Burden potrebbe cercare di allungarsi la vita sacrificando il compagno che però, come per magia, tornerebbe più in forma che mai nello scenario successivo. Una tale leggerezza, se da un lato ha tenuto a bada i costi di produzione (sarebbe stato molto più laborioso creare una sorta di albero di scelte) dall'altro si rivela un'arma a doppio taglio, non solo perché non spinge il giocatore ad ottenere il giudizio migliore, ma soprattutto perché fa a pugni con quelle che sono le pretese del titolo, che come scritto tende ad enfatizzare le situazioni in cui possono prevedere il sopravvento i ragionamenti più subdoli. Il livello di sfida, elevato soprattutto se si seleziona la modalità originale concepita dagli sviluppatori per il Ludum Dare, è dovuto principalmente all'impossibilità di capire i meccanismi sottostanti il gioco. Solamente in un paio di capitoli, tra cui non per niente brilla quello che si era meritato la medaglia d'argento, si riesce a dare un peso alle conseguenze delle proprie decisioni, mentre nei rimanenti la sensazione di cercare a casaccio la giusta sequenza di azioni nel tentativo di imbeccare la strada giusta è a dir poco irritante, anche perché, in caso di fallimento, è necessario cominciare daccapo l'intero livello.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore: Intel Core i7 860 a 2.8 GHz
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 670
  • Sistema operativo: Windows 7 a 64 bit

Requisiti minimi

  • Windows Vista/7
  • CPU: Intel Core Duo
  • 4 GB RAM
  • Scheda video compatibile DirectX 9 con 512MB di RAM
  • 460 MB di spazio libero su disco

Gli dei non approveranno

Tornando al frustrante primo scenario (pessima la scelta di proporlo proprio all'inizio) troppo spesso accade di perdere il controllo sugli ostaggi che invece si riteneva di tenere in scacco. Di certo in questo senso non aiuta molto lo stile grafico, altro aspetto ampiamente celebrato, la cui valutazione è tuttavia soggettiva.

Gli dei giudicano alla fine di ogni livello
Gli dei giudicano alla fine di ogni livello

Chi scrive non è mai stato particolarmente entusiasta della tecnica "old school" nei videogame moderni (a parte qualche rara eccezione), ma bisogna riconoscere a Gods Will Be Watching il merito di saper trasmettere, pur con pochi quadratini colorati, la tensione e la violenza che si avvertono in certe situazioni. Da questo punto di vista, lo scenario dell'interrogatorio è probabilmente il più riuscito, soprattutto quando uno degli aguzzini punta la pistola sulla fronte di Burden in una roulette russa di ciminiana memoria. Molto buona la colonna sonora che sostiene una sceneggiatura "thriller-noir" non scevra da errori (anche grammaticali) e cliché; peccato però che le missioni si adattino un po' a forza al canovaccio narrativo, risultando quasi più convincenti se prese singolarmente. Il replay value, che come abbiamo scritto si affida all'albero delle statistiche e ai sempre impegnativi achievement di Steam, non è eccessivamente brillante poiché la trama prosegue inalterata indipendentemente dal modo in cui si completano le (non numerose) missioni.

Conclusioni

Digital Delivery Steam, GoG, Sito Ufficiale
Prezzo 8,99 € / 9,99 $
Multiplayer.it
5.1
Lettori (2)
5.0
Il tuo voto

Gods Will Be Watching è un esempio, maldestramente riuscito, di come non sempre da una buona idea si possa ricavare un buon prodotto. Il design minimalista, la colonna sonora e le tematiche violente trattate dal gioco non sono sufficienti a mascherare le magagne di un gameplay che si affida esageratamente alla pratica "trial and error" e che, in estrema sintesi, non riesce a gratificare il giocatore per i tanti sforzi necessari a proseguire.

PRO

  • Colonna sonora
  • Atmosfera coinvolgente

CONTRO

  • Aleatorietà delle azioni
  • Sistema di gioco frustrante